sabato 26 dicembre 2009

domenica 20 dicembre 2009

Pubbliche leggende metropolitane e stupidità privata.

Un paziente belga si sveglia dal coma; sentiva tutto: come Eluana?
Virus influenzale mutato....forse creato in laboratorio. Vaccino? Contiene squalene e fa malissimo. L'aggressione a Berlusconi: una montatura, come la shoah. Il biologico è da contrapporre al biotecnologico, che è per sua natura cattivo. La donazione di cordone: meglio non farla, potrebbe essere dannosa, eventualmente si fa solo a scopo privato. Eccetera eccetera, via discorrendo di assurde sciocchezze, che tuttavia, non so come e soprattutto non so perchè godono di grande popolarità e credibilità.
Ho fatta mia (o forse lui me l'ha copiata!) una battuta del film di Nanni Moretti, "Sogni d'oro". Il regista cinematografico protagonista, parlando con un suo amico non dell'ambiente dice: "Parlo forse io di matematica quantistica, di astrofisica, di filologia romanza?" riferendosi ai malevoli che criticano le sue opere.
Della serie, se non sei molto informato su un argomento, è meglio non andare ad infognarvisi. Non sempre l'ignoranza è una colpa, e ovviamente non si può sapere tutto di tutto, però curiosamente, meno si sa su un qualcosa, più si crede alle fandonie, più si ascoltano i ciarlatani e non gli esperti in materia.
Due argomenti in particolare mi stanno a cuore, non in quanto espertona, ma almeno non del tutto digiuna, quindi in grado di informarmi : la vivisezione e gli OGM (Organismi Geneticamente Modificati).
Comincio col primo delicato argomento, prima di tutto professando il mio grande amore per gli animali, e orrore per ogni violenza e crudeltà. Ho rinunciato ad un bel voto in fisiologia, ai tempi della laurea, per essermi rifiutata di uccidere una rana senza anestesia, per cui penso di essere giudicata obbiettiva.
Non dobbiamo cadere nel tranello di tanti animalisti e antivivisezionisti dell'ultima ora, promotori di battaglie a suon di campagne denigratorie per laboratori di ricerca e sperimentazioni, sempre e in qualsiasi forma. Bisogna innazitutto dire chiaro e tondo che, come sacrifichiamo ogni giorno polli e manzi e altri animali da macello (e anche qui occorrerebbero regole etiche maggiori delle attuali), così al momento è irrinunciabile ricorrere all'uso sperimentale di topini e cavie. Solo grazie a loro si sono fatti e si stanno facendo progressi nella ricerca di malattie genetiche ed oncologiche. Non è affatto vero che la ricerca in vitro possa completamente sostituire quella su cavie e topi. Forse lo sarà in un futuro, ed è giusto perseguire quella via, ma è assurdo fare battaglie per salvare un topo di laboratorio, nato solo allo scopo di fare da cavia, e poi beneficiare di tanti progressi scientifici, ogni giorno, prendendo farmaci, facendo esami clinici e curandoci. Inoltre con la parola anti-vivisezione molti si riempiono la bocca e poi razzolano malissimo. Conosco smorfiose signore, che si dichiarano animaliste, e mangiano filetto ogni giorno, si fanno iniezioni collagene (animale), tengono in casa gatti o cani di razza "scherzo-della-natura", nati da selezioni spinte e quindi contro natura, e li nutrono con patè raffinati,..a base di cosa?
Passo agli OGM, questo demonizzato spettro del secolo. Spesso i media hanno diffuso notizie in merito molto poco informative, ma di grande presa sull'immaginario collettivo, per cui solo parlarne fa rabbrividire, e si pensa subito alla fragola che sa di pesce, e al mais della Monsanto.
Siccome l'argomento è complesso, invito chi vuole saperne di più a leggere il libro di Dario Bressanini: "OGM tra leggende e realtà" fonte molto più auterovole di me, oppure a visitare il suo blog: Scienza in cucina.
Posso solo aggiungere che gli OGM , come molte cose in campo scientifico e tecnologico, non sono di per sè, ne buoni ne cattivi, può esserlo invece l'uso che se ne fa'.
Chicca finale: vado spesso a fare la spesa alla COOP, dove un altoparlante mi informa in modo ossessivo che "la coop, evita materie prime trasgeniche, e che controlla tutti i suoi prodotti".
Ho sempre pensato che l'azienda, invece di pubblicizzare questo suo impegno anti-OGM, potrebbe fare qualcosa di più ecologico, riducendo gli imballi di plastica e simili, e magari vendere detersivi e latte "alla spina". Siamo proprio sicuri che la Coop il cui ingente fatturato sull'agroalimentare rappresenta il 24% dell’intero fatturato del settore alimentare, controlli minuziosamente alla "fonte" che ogni prodotto, dalla soia che nutre i maiali per i prosciutti, al foraggio dei bovini da latte, sia OGM-free?

lunedì 14 dicembre 2009

Clima irrespirabile (e non solo metereologico).

"Perchè mi vogliono male?" Si chiede il premier in ospedale, ferito al viso (necessiterà altro leggero ritocco di chirurgia estetica?), ma anche metaforicamente al cuore, nello scoprire che un italiano, uno solo su cento forse, lo odia.
Intanto già si da fiato alle trombe del "Di chi è la colpa di tanto odio strisciante " Ovviamente dei soliti magistrati rossi.
Oppure del clima irrespirabile che sta attossiccando il nostro paese.
Dove nasce questo clima di odio? Provate a leggere un po' Il Giornale , o Libero, o qualche blog di destra , o certi siti su Facebook, o ascoltate i TG di Fede e di Minzolini, e vediamo dove c'è violenza verbale.
Chi manda a morire ammazzati i componenti della corte dei diritti europea? Chi sputa sulla bandiera e incita a prendere il fucile per la guerra di secessione padana? Chi invita a denunciare i clandestini, musulmani e rom? Chi ha dato in TV pubblicamente dei "coglioni" a quelli che non votano PDL? E chi più ne ha più ne metta, la violenza verbale che sento nei talk-show mi ha costretto a spegnere la TV, gli insulti quotidiani contro chi la pensa diversamente da loro mi hanno costretto a cancellare alcuni "amici" dalla mia lista, l'inevitabile bagarre che ne segue, mi hanno costretto ad evitare come la peste argomenti di conversazione connessi alla politica.
In controtendenza a tanto odio intanto il PD e Napolitano esortano a un clima più disteso. Tuttavia essere "distesi" non significa letteralmente stendersi sotto gli zoccoli duri della destra, e fare gli agnelli che si prendono le colpe anche del loro padre che ieri inquinò l'acqua a monte di dove oggi beve il lupo. Chi si fa agnello, il lupo... e quel che segue. Tutto questo coro di solidarietà, di partecipazione, di lutto, mi da il voltastomaco. Intendiamoci, non sono affatto d'accordo con la violenza nè con i metodi violenti, sia verbali che fisici. Quindi non sono d'accordo nemmeno con la violenza dei poliziotti che manganellano gli studenti che protestano. Non posso essere d'accordo con quella parte di polizia che ha massacrato quei pacifici noglobal al G8 di Genova. Non mi piacciono i lanci di oggetti ai rappresentanti del governo, neppure se sono in disaccordo con la loro politica, ma se tali rappresentanti sono furbacchioni dediti in primis ai loro interessi, tali rimangono anche se vittime di pazzi squilibrati. Io sto con DiPietro e la Bindi, meno ipocriti di tanti loro colleghi.
Chiarito ciò, mi sorge spontanea una domanda, e invito tutti a porsela. Per la precisione le domande sono due.
1°) Perchè Berlusconi ha suscitato tanto odio da fare perdere i freni inibitori a dei normali cittadini? Per quanto fossero odiati e poco stimati nessuno ha mai tirato cavalletti o modellini del duomo, nè a Prodi, D'Alema, Amato, Fanfani e nemmeno ad Andreotti o Almirante.
2°) Bisogna mettersi d'accordo se si tratta dell'aggressione di uno squilibrato...beh in tal caso è stato un incidente, che chi ama fare i bagni di folla, prima o poi deve mettere in conto, e quindi ci si mette un velo pietoso sù e si passa oltre, magari pensando a come risollevare questo paese disastrato. Oppure, come già sostiene qualcuno, è una trama terroristica, un attentato di matrice politica, e in tal caso bisogna prendere seri provvedimenti. Per prima cosa domandarsi cosa c'è che non va, e dove sta sbagliando il superfavorito eletto con tanto consenso popolare, se non sa prevenire la formazione di gruppi terroristici in patria. Come minimo porsi un dubbio su cotanto consenso popolare. Poi consigliare all'unto prediletto di starsene un po' più in disparte, non sempre in piedi sui predellini a fare da bersaglio. Quando io cadevo dalla bicicletta a forza di fare pericolosi equilibrismi, mio padre mi mollava un ceffone e dovevo tenermelo insieme al ginocchio sbucciato.

martedì 8 dicembre 2009

Cous cous a colazione.

Vorrei tornare sull'argomento degli extracomunitari, dei "rom", delle persone di colore (giallo, nero, nocciola) che vivono nel nostro paese e che cercano di integrarsi. Non parlo ovviamente di chi delinque, questi vanno senz'altro giudicati e puniti (eventualmente espulsi) nè più nè meno degli italiani che delinquono, a qualsiasi strato sociale appartengano. Leggi modulate sulla tipologia della persona sono assurde, razziste e immorali. E se il cardinale Tettamanzi lo dice, fa solo parte del suo dovere di buon cristiano, ma soprattutto di guida di quelli che si professano cristiani e invece sono quanto di più lontano dalla dottrina cristiana si possa immaginare.
Certamente è facile pontificare in teoria, se ci si trova nella mischia, se si viene rapinati da un extracomunitario drogato, o se ci troviamo ad abitare vicino a un campo nomadi, magari il nostro atteggiamento diventa quanto meno "prudente". Proprio in queste situazioni bisogna vigilare anche sul nostro interiore senso di giustizia e mantenerci obbiettivi. Ma se la paura quando siamo scottati può trovare qualche giustificazione, il rifiuto preventivo del diverso (compresi gli anziani, handicappati e gay) è solo un atto di egoismo poco comprensibile.
A volte poi si tratta anche solo di "ignoranza" nel senso che ignoriamo quello che ci apprestiamo a rifiutare e ciò di cui abbiamo paura. Racconto a questo proposito un episodio che mi è successo ieri. Una mia conoscente, persona di mezza età, mite, buona e generosa, molto dedita alla famiglia, mi ha raccontato di aver saputo che nella mensa della scuola materna frequentata fino allo scorso anno dai suoi nipoti, oltre che da alcuni bambini di altre etnie, avevano introdotto una volta alla settimana un menù etnico. Al che ho risposto che mi sembrava una cosa giusta e utile anche ai bambini, ma lei prontamente ha risposto che invece le pareva una cosa negativa e che era ben felice che i suoi nipotini non frequentassero più quella scuola. Le ho allora chiesto se sapesse in che tipo di cibo consistessero questi menù etnici. Non lo sapeva, ma immaginava si trattasse di pietanze cinesi, come quelle dei ristoranti cinesi, o comunque qualcosa di strano e piccante. A sua discolpa devo aggiungere che la signora non è una appassionata di cucina e che mangia pochissimo. Le ho spiegato che io stessa cucino spesso in modo esotico: ad esempio il cous cous, insomma nient'altro che un semolino accompagnato da vegetali e carne o pesce. Non è forse adatto a un bambino? La sua indole mite l'ha indotta ad annuire e darmi ragione. Non sono sicura di averla convinta, però non posso fare a meno di pensare quanto poco basterebbe per comprendere un po' la cultura le abitudini e il mondo altrui, e quanti passi avanti potremmo fare con questo piccolo sforzo.
Per un bambino, anche padano, qualche raviolo a vapore e un po' di pollo alle mandorle non saranno certo più dannosi di cassoeula, e "broade e muset" (pietanza friulana a base di cotechino e rape acide).

lunedì 30 novembre 2009

Croce, crociate, minareti, presepi & C.

Dall'Articolo dell'altro ieri su Repubblica pare che il 57,5% degli svizzeri non voglia i minareti sulle alpi. Magari da un punto di vista strettamente paesaggistico potrebbero pure aver ragione. Nemmeno gli chalet starebbero molto bene fra le dune..Il brutto è che l'anti-islam e in genere la xenofobia stanno dilagando a macchia d'olio, mentre Calderoli & company esultano. Tutto ciò è molto inquietante, mi ricorda un triste storia recentemente passata e mi fa paura. Lasciamo perdere la svizzera, che non sono fatti nostri e noi abbiamo già abbastanza gatte da pelare in casa. Ma invece concentriamoci sulla subitanea trovata del ministro Castelli di mettere la croce sulla bandiera italiana, come se non avessimo già abbastanza croci da portare, dobbiamo anche proprio sbandierarle?
A volte penso che se mettessimo insieme un'accolita di sottosviluppati, beceri, grezzi ominidi pre-civilizzazione, non direbbero tante strullate quante ne inventano gli amatissimi eletti dal popolo. Dalle esternazioni di La Russa, che augura la morte alla corte europea, e il cancro a un giovanotto che lo contestava, alle continue provocazioni leghiste, senza parlar del premier...
Codesti padani, alla cui stirpe nego di avere qualsivoglia affinità d'origine, benchè nata a Vercelli, sono un esercito di razzisti senza credo nè ideali, se non i loro affarucci di bottega, ieri insultavano la bandiera e il papa, oggi si scoprono patrioti e cristiani.
Incitano alla discriminazione, all'apartheid di chiunque non sia "padano", a loro scappa dagli occhi perfino che sia data accoglienza ai derelitti migranti da parte della Caritas. Negano ai disperati, che arrivano qui in cerca di una vita più umana, perfino l'assitenza medica, la social card, l'assegno di disoccupazione, l'istruzione nelle scuole, la libertà di pregare, e in genere i più elementari diritti. Tutto all'ombra e sotto l'egida di grandi crocifissi, com'è ovvio in linea con alla buona novella predicata da Cristo..ama il prossimo tuo, beati gli umili, eccetera, eccetera. E si fanno promotori dell'ora di religione (non delle religioni) e di fare il presepe a scuola. Senza re magi però, dato che vengono da oriente e uno di loro è pure nero. Ma ora che ci penso nemmeno Maria e Giuseppe e figlio (più palestinesi di loro!) ci possono stare, alla luce dell'epurazione "white christmas". Vabbè ci metteremo solo le pecore...

Dove il dente duole.
























Mi accorgo che in novembre ho scritto poco o nulla. Non mi mancano gli argomenti, forse anzi ne ho troppi. Mi vengono dei rigurgiti di ribellione di anti-qui anti-là..e poi alla fine preferisco mettermi a disegnare ascoltanto musica, o pensare alle decorazioni natalizie.
Oggi però ho letto questa lettera su la Repubblica, e non posso fare a meno di tornare là dove il dente duole. Tre anni fà io non ho avuto il coraggio di dire a mia figlia: vattene. Anzi, quando lei, con molta determinazione ha scelto di andare a fare un dottorato di ricerca in olanda, mi sono sentita un po' defraudata. Oggi mi sento un groppo in gola ogni volta che lei mi parla con entusiasmo di tutte le prospettive che le si stanno per aprire in Olanda, Francia, Svizzera o...ahimè Stati Uniti.
E poichè è già sposata con un altro ricercatore cervello-italo-migrante, vedo sfumare sempre più la speranza di rientro. E mi sto rassegnando. Sto valutando l'idea di lasciare casa e giardino sul carso (per beffa della sorte, proprio vicino all'area di ricerca, in foto) per spostarmi con mio marito là dove vorrà e potrà vivere mia figlia, per poter vedere crescere in futuro eventuali nipoti.
Confesso che dentro di me sotto sotto, covava una tenue speranza di ribaltone della classe dirigente e politica, di un ravvedimento dell'italia a favore dei talenti sfuggiti, ma questa lettera di Celli ha fatto svanire gli ultimi dubbi, e anche i commenti dei lettori mi riportano ad una realtà ben diversa dai rosei vaneggiamenti di una vecchia mamma. Mi ha colpito uno in particolare, una mamma come me che a insaputa del figlio ingegnere, PhD in Danimarca, che ora lavora brillantemente in Francia, ha fatto quello che segretamente contavo prima o poi di fare anch'io: mandare il curriculum a insaputa del figlio ad aziende o enti di ricerca italiani. E le risposte quando ci sono state, son state tutte negative, inoltre un dirigente più onesto degli altri, le ha chiaramente scritto che spedire curriculum è fatica sprecata per un laureato troppo referenziato. L'esperienza e le qualifiche qui in italia sono punti a demerito.
Quello che mi fa maggiormente soffrire è l'incomprensione di tanti amici e conoscenti che mi chiedono notizie di mia figlia, e si meravigliano delle sue scelte, arrivando a domandare increduli: possibile che a Trieste (città della scienza e del sincrotrone) non ci siano opportunità per un laureato in fisica?
A volte confesso che queste continue osservazioni mi hanno un po' condizionato, ho pensato che forse mia figlia non ha avuto abbastanza fiducia e perseveranza nel voler rimanere in italia.
La lettera di oggi, mi riempie di amarezza, ma in un cero senso mi consola, se l'autore che è stato direttore della Rai e oggi dirige un università, parla così al figlio, e se tanti lettori commentano riportando analoghe esperienze, mi vergogno di essere stata così meschina ed egoista da aver solo per un attimo pensato di sacrificare il futuro di mia figlia per questo non degno paese.
Tuttavia mi dispiace, sinceramente mi dispiace, perchè vedo un futuro fatto di tante noemi e tanti furbetti, di tanti mafiosi e calciatori e veline, e temo che non potremo più emergere su nulla, nè arte nè musica, nè scienza, nè tecnologia, se continuiamo a espellere chi merita.
Un tempo si partiva con la valigia di cartone e le sole braccia con manovalanza da offrire ai paesi più ricchi. A quei tempi solo i figli delle classi sociali più elevate andavano a studiare o perfezionarsi all'estero e poi tornavano col bagaglio di esperienza da mettere al servizio del loro paese per migliorarlo e impedire altre partenze di disperati senza lavoro.
Come abbiamo fatto ad arrivare oggi a questa situazione senza scappatoie? Forse la colpa è anche nostra, della mia generazione, e di quella subito seguente. Più mi guardo in giro e più parlo con gli altri, più mi domando dove sono andate a finire le speranze di progresso, di eguaglianza sociale, di rispetto delle idee, la laicità e il movimento di liberazione delle donne, che hanno alimentato gli anni della mia giovinezza. Eppure qualcuno che andava in piazza a quei tempi, con quegli ideali, sarà ancora vivo. Dov'è? Non certo alla guida del paese, e nemmeno a parlare in TV.
Pochi minuti fà ho ascoltato in TV questo commento della ministra Gelmini, per la manifestazione di protesta ai tagli di alcuni studenti: "Sono una minoranza, per lo più provenienti dai centri sociali, un rimasuglio degli anni '70." Beato rimasuglio, risvegliati, cresci e rinforzati...sei tu l'ultimo baluardo del nostro povero paese.

giovedì 12 novembre 2009

Immunità.

Sono stata assente dall'italia per 15 giorni, una bella cura disintossicante..poi però il ritorno è sempre peggio.
Vorrei parlare di "immunità", del resto me ne sono occupata per più di 30 anni, e mi ricorderò pur qualcosa: immunità acquisita, innata, cellulare e umorale, specifica, aspecifica.
Oggi il tema però non è, ahimè, così biologico e scientifico, non si tratta neppure di fermenti lattici "casei immunitas" così cari agli spot pubblicitari, e nemmeno del vaccino anti H1N1, benchè mi stuzzichi parecchio l'idea di sparlarne.
La parola chiave è: immunità parlamentare, se avete voglia di sapere di cosa si tratta in modo preciso, e leguleialmente parlando, cuccatevi questo link qui, oppure consultate la più semplice Wiki, se invece vi accontentate vi dirò due cose banali da profana.
Un tempo si diceva ambasciator non porta pena, e tutto è nato da lì, l'immunità diplomatica per salvaguardare chi esercita una funzione rappresentativa in terra straniera. Poi si è estesa a chi governa, per impedire che una parte dell'esecutivo rovesci il governo, processi i parlamentari eletti dal popolo, li incarceri, li faccia fuori. Roba tipo colpo di stato insomma. Sarà stata anche cosa giusta, ma nel 93, sull'onda di quanti ci governavano in odore di corruzione impunita, divenne molto impopolare e si è pensato che era meglio abolirla. Non so, e non entro nel merito se sia giusto o no, dico solo che se le persone elette fossero senza macchia e non avessero processi o pene in giudicato, il problema non esisterebbe. Per essere assunti nelle funzioni pubbliche, anche per fare l'usciere, un tempo era richiesta la fedina penale pulita, forse è ancora così, non sono aggiornata, ma di certo non lo è per i parlamentari, mentre proprio quelli dovrebbero essere un esempio di onestà e limpidezza.
E il primus inter pares è uno che di processi in sospeso ne ha un bel po', e sarebbe lapalissiano, chiaro e lampante che se è INNOCENTE e vittima di persecuzioni, basterebbe sottoporvisi, e uscirne candido come una mammola, ma che dico, anzi di più! Sarebbe ovvio che apparirebbe a tutti per quale ignominiosa ingiustizia è stato perseguitarlo così a lungo senza ragione, e potrebbe regnare per tutta la vita sereno.
Si può obbiettare che siccome TUTTI i giudici sono di sinistra e ce l'hanno con lui, la giustizia non è giusta e in italia non c'è scampo per gli innocenti. Purtroppo potrebbe anche essere vero, per un innocente sprovveduto, povero e derelitto, ma se uno ha tanti quattrini e fior fior di avvocati, la cosa diventa già meno credibile. E comunque se le cose stanno così, allora facciamo pure la riforma della giustizia, accorciamo i tempi dei processi e controlliamo che la magistratura sia in buona parte equa. Ma invece le riforme proposte non vanno affatto in questa direzione, si parla di accorciare i tempi di prescrizione, quindi in pratica abolire i processi per tutti, anche per i delinquenti comuni (!), invece di accorciare i tempi dei processi, oppure di reintrodurre l'immunità parlamentare, il male minore secondo alcuni, come Casini. Peccato che si tratterebbe di IMPUNITA' parlamentare non di immunità, giacchè abbiamo visto come sono andate a finire tutte le inchieste, e i processi finora.
E se le cose non si fanno subito, presto e bene secondo le direttive dei legulei berlusconiani, si va alle elezioni anticipate. Perfetto!!
Il tutto visto con l'occhio disincantato di una che non si fa incantare dai TG e giornali di parte, appare pazzesco, completamente fuori da ogni logica!! E tanto più pazzesco che se ne parli come di una riforma "urgente" necessaria al bene dei cittadini...mi domando se sono tutti usciti di senno, oppure lo sono io!

mercoledì 28 ottobre 2009

Sfogo fuori programma.

Non so cosa ne pensino gli altri 4 gatti che condividono il mio antiberlusconismo, ma l'intervento telefonico di ieri sera dell'amato premier alla trasmissione "ballarò" mi è sembrato il farneticare di un aspirante dittatore sull'orlo di una crisi di nervi. Forse è colpa della scarlattina, magari aveva anche un due linee di febbre che lo facevano straparlare. Ma dico io, un po' di pudore quell'uomo non ce l'ha? Dove si è visto mai un intervento in diretta per fare i predicozzi al conduttore, su una trasmissione, "senza contraddittorio" dice lui, ma allora La Russa e Alfano cosa ci stavano a fare?
Sono allibita, penso che nemmeno Fidel Castro o Peròn facessero questi "proclami" fuori programma. Che garanzia della libertà e della costituzione c'è in Italia? In che razza di povera Italia, vile serva di dolore ostello, nave con un nocchiero pazzo, bordello e schiava delle TV commerciali, mi tocca vivere e forse morire?
Sto toccando il fondo della disperazione, come cittadina non mi sento tutelata, mi sento in gabbia, temo per il futuro dei giovani, dei nostri figli. E mi sconvolge l'idea che tante mie coetanee che hanno fatto o vissuto il '68, che hanno promosso l'autocoscienza della donna e il femminismo, ora, completamente rimbambite dai proclami e dai programmi di mediaset, votino e inneggino quell'uomo. E grazie a quegli scellerati e speranzosi voti egli vada continuamente blaterando il ritornello: sono qui a spadroneggiare col voto del popolo, il popolo mi ha eletto e quindi nessuno osi toccarmi, chi mi critica è comunista, etc etc...
Ogni volta che sento queste affermazioni da parte di Berlusconi e suoi accoliti, mi viene un senso di disagio e ribellione che mi spingono a "odiare" codesta malnata progenie. Possibile che la mia generazione abbia creato un tale popolo d'imbecilli?
Poi la mia indole razionale e accomodante mi spingono a riflettere e a cercare di immedesimarmi in questo "popolo". Non si tratta ovviamente di una entità astratta, nè di un essere da prendere per il collo, a cui far aprire gli occhi, magari con gli spilli come in arancia meccanica. Si tratta di persone normali, con problemi familiari, con un bilancio da quadrare, con attività lavorative, con figli da educare, con nonni a cui badare, con beghe condominiali, e tutto un tran tran di quotidiano.
Se parlo con un singolo componente del famigerato popolo, e ci confrontiamo su come e dove fare la spesa, o si conversa di vacanze e del più o meno (che non tocchi però questioni politiche) trovo magari un soggetto simpatico, con cui si può stare in sintonia. Poi all'improvviso una banale scintilla (possono essere le più diverse: la notizia di cronaca del gay malmenato, la donna col burka, la pressione fiscale, il maestro unico, la pillola), ed ecco che la trasformazione Jekill-Hide avviene prodigiosamente sotto i mei occhi attoniti, e il mite soggetto di cui prima, scatena il suo livore, schiuma rabbia dai denti, accusa e insulta, difende con le unghie un suo diritto e una sua proprietà mai attentati nè ancora violati da alcuno. Ecco il "travet" della porta accanto tramutarsi in uno spadaccino difensore d'un altro ben più grande e nobile Cavaliere, un fiero e contradditorio promotore dell'italianità, ma anche del suo orticello e della sua regione, dal sò dialèt; dell'etica e della religione cattolica, ma anche del libertinaggio e del voyerismo qualità maschili per eccellenza; guardiano dei valori morali, ma anche furbetto che non disdegna un occasione di profitto, sia pur poco lecita; accanito difensore dei propri diritti acquisiti, nemico di tasse e balzelli, ma grande aspirante di servizi sociali. Chi è costui? Non è neppure inquadrabile in un contesto di destra o sinistra. E' l'inconsapevole pedina delle ambizioni sfrenate della degenerazione politica, un sordo-cieco, ma non muto purtroppo protagonista de "La Storia" alla Elsa Morante.
Non mi stancherò mai di dire che solo la cultura ci potrebbe salvare, ma forse sarà troppo tardi.

martedì 20 ottobre 2009

Dissertando di libertà.

Nel popolino delle LIBERTA' (Libertà va cercando, ch’è sì cara, come sa chi per lei vita rifuta. Divina Commedia, Purgatorio, I, 71–72 ) che spazio potrebbe trovare una "cozza" attempata come me, un po' sinistrorsa, agnostica, handicappata?
Se il Cavaliere, che non fa' fede nemmeno al titolo di cui si fregia, ha insultato la Bindi, che non rappresenta il suo ideale estetico, e valuta i meriti politici sulla base dei book, una normale cittadina, magari in età, e con poco tempo e denaro per istituti di bellezza, palestre e lifting, cosa può sperare da questo governo e dal suo premier?
Magari una elemosina, un centone dato di tasca sua, come ad una terremotata, o sciagurata messinese, non ricordo bene, come ho visto in uno dei suoi TG, che generosità! Ben altro guiderdone ti meriti però se sei bella e giovanissima (vedi tartarughe per escort, e collier Letizia)
Vorrei dimenticarmi di costui, concentrarmi su quello che fa' il governo, magari non è proprio tutto da buttare, chissà, ad esempio il proposito di insegnare anche altre religioni nelle scuole. Purtroppo però è impossibile, si parla sempre e solo di lui, gli altri ministri sono evanescenti, lacchè, oppure tacciono immusoniti, in attesa di una fetta di potere. Tanto presenzialismo non si era visto mai, o perlomeno non l'avevo mai visto io, che sono nata dopo il ventennio.
Mi si accusa di avere l'ossessione di Berlusconi, e anche alla sinistra spesso viene fatta questa accusa di anti-berlusconismo fine a se stesso, senza un programma e una vera alternativa. Probabilmente, anzi sicuramente è vero...ma non è possibile ignorare il dilagare di quell'ometto.
Ai tempi della DC, quelli che ricordo meglio, non mi davano fastidio Fanfani o Andreotti come persone. Ero critica sui loro programmi e sulla loro politica. Ma attualmente mi dite come è possibile guardare a quello che politicamente fa il premier, dimenticando chi è lui, ignorare i suoi vizi (virtù?), le sue amicizie, i suoi affari privati?
EGLI si è autocreato un culto della personalità (sono il presidente più amato, il migliore, etc etc) alimentato da quegli incoscienti che lo circondano, gente nata per leccare, che dispezzo più di lui.
Se Berlusconi cadesse, il suo partito sparirebbe, non vedo degno successore di tale personalità. Nemmeno Piersilvio o altro prodotto dei suoi lombi avrebbe tale carisma.
Per tornare al punto di origine del discorso, torno a chiedermi cosa un normale cittadino si aspetta dalla classe dirigente. Giustizia? Ma deve aspettarsi una giustizia che prima di tutto non leda l'interesse del premier. Libertà? Ma è una libertà che deve aderire al 100% agli ideali dell'attuale governo al potere, quindi niente libertà di scelta per una donna sul modo di concepire, o di abortire, niente libertà sul modo di lasciarsi morire, niente libertà di vedere programmi TV non graditi al PDL. Lavoro e sanità per tutti? Ebbene, no. Il lavoro è un privilegio da tenere con i denti solo per chi già ce l'ha, la sanità ha due pesi e due misure, se sei ricco lombardo ce l'hai alla grande, meno se sei povero calabrese. Meno tasse? Si, ma non per tutti, se hai capitali all'estero o hai bisogno di condoni e sanatorie, bene, se sei lavoratore dipendente sei dissanguato come prima. E poi via discorrendo con la libertà di culto, di pensiero, di colore di pelle, di gusti sessuali, di ideologia politica.
Non so se un normale cittadino ha le risposte che desidera dall'attuale governo, e non so cosa si aspetti da una rebubblica presidenziale, quale si va ventilando.
Personalmente so cosa vorrei io: un governo pluralista, di cui posso anche se non condividere ideologie e programmi, ma che tuteli anche le mie idee, se presidenziale deve essere, allora una roba tipo OBAMA o è chiedere troppo?

venerdì 9 ottobre 2009

Di che pasta sei?

«Farò vedere di che pasta sono fatto», ha minacciato il premier, e anche di che pasta sono gli italiani, ha aggiunto; e noi lo prendiamo in parola lanciando un sondaggio.
Di che pasta sei tu?

1) PASTA FROLLA: sei sempre in linea con tutto quel che afferma il premier, hai fede in FEDE, e non ti punge nessuna battuta di Vespa, odi i komunisti e ammiri Putin, se il premier va' con le minorenni, pensi: beato lui che può.

2) Pasta di semola di grano DURO trafilato alla faccia di BRONZO: sei critico con Berlusconi solo quando dice che Obama è abbronzato, in realtà quell'obama lì è un "negher", che non si sa come sia arrivato a una così alta carica. Non meritava il nobel per la pace, era meglio darlo al Berlusca, ora che il Barbarossa è morto.

3) Pasta LIEVITATA: sei una velina un po' sovrappeso, ma con grandi tette rifatte, appena riuscirai a perdere quei 2-3 chili in più, hai un appuntamento con un certo Tarantini a cui far vedere il tuo book (e look). Lui ha promesso che ti farà fare una splendida carriera.

4) Pasta di mandorle AMARE: sei un patito di bocconi amari, dalla cicoria, all'amarissimo che fa benissimo. Sei convinto che autopunirsi e autocastrarsi sia una giusta espiazione per avere simpatizzato troppo a sinistra.

5) Pasta VERDE: sei un idealista con la testa piena di principi, in ordine sparso. Sei per la difesa degli animali, e non daresti mai al tuo micio di razza un patè di delfino, nè uccideresti il rottweiler del vicino solo perchè ha mangiato tuo nipote. Sei contro la vivisezione e non faresti del male a una vespa. Sei contro il nucleare degli altri e sei per la difesa della vita, anche la più umile, e infima come quella di un migrante in bilico su un barcone nel mediterraneo.

6) Pasta SFOGLIA SURGELATA: sei il jolly per tutti gli usi e per tutte le stagioni. Ti si può fare al forno, fritto, dolce o salato. Hai sempre una risvolto nuovo da scoprire, ed è utilissimo tenere sempre in serbo uno come te!

7) PASTA RIPIENA di sè: sei quello che non deve chiedere mai, che ha sempre ragione, sei super partes e SUPERlativo, chi non ti ama, non ti merita. Hai un solo difetto, tendi a scoppiare e disfarti se troppo bollito....

domenica 4 ottobre 2009

O mio papino caro,

Caro Berlusconi,
o dovrei dire caro papino? Non in senso malizio-affettuoso come ti chiamano le belle ospiti delle tue feste, bensì nel senso lato di caro vecchio papà della massa di popolo bue e decerebrato che ti osanna. Tu che elargisci con benefica e paternalistica bontà, case fornite di tutto, finanche la bottiglia di champagne per brindare alla faccia tua. Ed ora la tua fortunaccia ti offre anche un'altra occasione, quella di precipitarti a lenire le pene di altri disgraziati, a Messina, a cui potrai promettere che le loro case saranno rimesse in piedi più belle e più abusive che pria.
Sei un uomo veramente fortunato, hai tante TV, tanti giornali e tanti lacchè ai tuoi piedi. Sei ricco, ammirato da tantissime belle donne di cui ami circondarti, cito le tue parole: chi non preferirebbe circondarsi di belle ragazze invece che di persone esteticamente poco attraenti? (tradotto: le laide e brutte lascerei ad altrui).
Hai una fastosa famiglia patriarcale di rampolli ricchi giovani belli e sani, solo il neo è quella moglie ribelle..
Hai il POTERE, il Lodo Alfano, ed altri lodi che ti tutelano. Ogni tuo capriccio è legge, se vuoi favorire i tuoi amici disonesti che evadono le tasse, basta dirlo ed è subito legge, tanto i poveri cristi ignoranti a cui lo stipendio magro viene decurtato alla fonte, manco se ne accorgono, e anzi pensano che siccome tu sei ricco ricco, sei la miglior garanzia contro i ladrocini di stato operati in passato dai tuoi predecessori.
Hai uno stuolo di medici e stregoni che ti hanno rifatto cuore, coronarie, palpebre e capigliatura, e forse anche il pisello, e pensi di essere immortale (anche se Mike Bongiorno, requie, anche lui lo pensava..)
Eppure non sei contento. Ti manca un quid, quel piccolo drappello di dissidenti, rompicoglioni di raitre e dei giornali komunisti, che si ostinano a fare, dici tu un uso criminale del servizio "pubblico". Pubblico appunto che, come si suol dire, significa: che tutti possono utilizzare, in quanto di proprietà della collettività, e non TUO. Forse questo piccolo particolare i tuoi sgherri fanno finta di non sapertelo spiegare, anche se quell'accidenti di Fini, da un po' si comporta come uno che ambisce ad essere defenestrato.
Non capisco perchè tu e i tuoi fans vi agitate tanto, se si tratta di una squallida minoranza di faziosi che osano uscire dal coro, perchè gli volete mettere la mordacchia ad ogni costo? Non sai che anche in un rapporto amoroso (per fare metafore in un campo in cui tu sei esperto) un po' di bisticci fanno bene e mettono il sale ad una relazione, che altrimenti, nel monotono mieloso tran tran del "ti amo, ma quanto mi ami", rischia di affievolirsi e diventare noiosa.
Del resto l'hai detto anche tu, in momento di lucidità, che non hai paura di Santoro & C, che anzi son tutti voti in più per te! E allora?
Orsù papino, lascia a noi 4 gatti, usciti dal gruppo, il nostro Santoro del giovedì e il nostro Travaglio quotidiano, oppure temi che la "calunnia" di costoro, come un venticello; un auretta assai gentile..
Va scorrendo, va ronzando,
Nelle orecchie della gente
S'introduce destramente,
E le teste ed i cervelli
Fa stordire e fa gonfiar.

Prende forza a poco a poco,
Scorre già di loco in loco,
Sembra il tuono, la tempesta..
Alla fin trabocca, e scoppia,
Si propaga si raddoppia
E produce un'esplosione
Come un colpo di cannone,
Un tremuoto, un temporale,
Un tumulto generale
Che fa l'aria rimbombar.
E il meschino calunniato
Avvilito, calpestato
Sotto il pubblico flagello
Per gran sorte va a crepar.

Purtroppo la gente, il tuo amato popolo, sono fatti così, papino, dovresti saperlo.

sabato 26 settembre 2009

Papa e papi.

Caro Papa,
non posso dire di essere delusa, mi aspettavo da VOI (mi sento in dovere di usare il plurale majestatis) un atteggiamento simile. E ho la conferma di quel che pensavo: voi Papi non siete guide spirituali, ambasciatori di Dio in terra e simili, siete degli uomini di potere terreno e temporale che di più non si può. Tendete la mano ad arroganti peccatori, perchè potenti, e negate l'assoluzione a un povero cristo che soffre da anni in agonia e chiede una morte dignitosa, una pietosa iniezione che si concede ad un animale, ma non agli uomini.
Non avete pietà dei bambini africani con AIDS, o di quelli che muoiono di fame, anzi sollecitate che ne nascano ancora e ancora (dono di Dio?). Non spendete una parola per gli immigrati insultati e respinti, ma incitate i politici ad accanirsi contro le donne ree innazituttto di non essere maschi, e tanto più se incapaci di portare avanti da sole una gravidanza indesiderata o certe di dover partorire un figlio gravemente ammalato. Dite di essere per la Vita ad ogni costo, ma lo stesso accanimento è perpetrato contro le donne che desiderano figli e non possono averli e chiedono l'assistenza medica per concepire.
Le miserie e le sofferenze umane sono per voi delle condizioni irrinunciabili per essere cristiani e credenti, non discuto di questo, anche se ne dubito, ma perchè la richiesta di sopportare non è eguale per tutti?
Com'è che gli insegnamenti del poverello d'Assisi, e le prediche di Cristo sui poveri, umili, che per loro è il regno dei cieli, sono tanto disattese oggi?
Come sperate che una persona ragionevole e sensata creda a quanto andate predicando?
Non mi sento di professare devozione verso chi si schiera con Erode, e non biasima che per una danza della bella Salomè si sia tagliata la testa al Battista.
Vedo tempi e costumi corrotti portati ad esempio e a rapprestazione della vita di noi tutti e non ci sto assolutamente.

domenica 20 settembre 2009

Lakonia mon amour.

Eccomi ritornata. Tre lunghe settimane di Grecia, anzi di Laconia, nel Peloponneso. Secondo me solo quaggiù si sente il vero sapore della grecia, i profumi, i colori e l'orografia di questa terra sono estremi, e così i sentimenti che ispira: o si ama o si odia.
Nel traghetto all'andata ho conosciuto delle coppie di italiani più o meno nostri coetanei, tutti abitué come noi, che da vent'anni o più ritornano alla ricerca di posti incontaminati, per l'amore della natura e la vita semplice. Ho scoperto così esserci una sorta di club: i 50-60enni inveterati estimatori ellenici.
Se amate il lusso, i negozi alla moda, i ristoranti raffinati e la movida, non andate in grecia e meno che mai nel peloponneso.
Se invece avete un debole per le spiagge semideserte, non attrezzate, le baiette con l'acqua di un blù da capogiro, il silenzio, il villaggio che sembra una cartolina anni '50, il contatto con la natura...bisogna cercarle qui. Non so ancora per quanto...già in agosto le frotte di italici turisti tentano di trasformare questi lidi in una brutta e mal raffazzonata copia della riviera adriatica.
Ed ecco il lato oscuro. Parafrasando Mina potri dire a questo paese: i tuoi difetti son talmente tanti che nemmeno tu li sai... La modernità e il progresso avanzano inarrestabili e bussano a delle porte poco inclini ad accettarne anche le regole. Le strade sono deprecabili, anche l'unica tratta decente sul nostro itinerario, Corinto-Sparta, pur nuova è in rifacimento per lavori in corso e si transita su un unica corsia. Per i greci non è un grosso problema, i sorpassi sono sempre da brivido, su doppia linea continua, in curva, prima dei dossi, non è vietato....e non a caso i bordi sono costellati da "tabernacoli votivi" alla memoria dell'automobilista caduto. Alcuni son simili a trespoli arrugginiti, altri sono riproduzioni di chiesette ortodosse in miniatura, ma nessuno sembra fungere da monito agli spericolati corridori.
Quando si intercetta un paesotto, bisogna attraversarlo, le tangenziali o qualcosa di simile non sono previste. L'attraversamento è di solito molto divertente per il folklore locale, benchè poco pratico. Durante il percorso si possono ammirare i negozietti con tutta la merce esposta, le case tipiche, bianche e quadrate, il tutto dall'aria disordinata e confusionaria, con vocazione da casba.
La viabilità del pedone non è meno pericolosa. I piani regolatori delle città piccole (ma anche più grandi), non prevedono che vi sia un livellamento dei piani stradali e marciapiedi, si possono trovare gradini di 2 cm o di 2 m con la stessa frequenza e a pochi passi di distanza. A volte il marciapiede sale...poi si arresta davanti ad un'improvvisa buca...con gradini che portano ad un entrata di casa sotto il livello stradale, senza nessuna segnalazione. Altri trabocchetti sono in agguato per un pedone miope o poco saldo sulle gambe come me. Non se se vi siano handicappati in grado di muoversi in queste realtà urbane!
Non esiste raccolta differenziata dei rifiuti: a meno che uno non intenda come tale la raccolta operata dalle maree che tappezzano le spiagge, e incantevoli baie di cui sopra, di sacchetti di plastica (di questo anche il turista è colpevole).
Questo generalizzato deficit di coscienza civica si riflette in un disservizio abbastanza pronunciato, roba da far quasi quasi pensare all'italia come ad un modello di efficienza.
Internet è un sogno avveniristico e il cellulare in certe situazioni, non prende, ci sono sì dei telefoni pubblici: cupolette attaccate al muro, magari piazzate ad un crocevia, dove per farsi sentire bisogna urlare per sovrastare il rumore delle auto che ti rasentano.
Nella nostra limitata esperienza di consumatori abbiamo verificato che nessun esercente, bottegaio, ristoratore, albergatore, si ritiene in obbligo di dichiarare gli introiti, tutti ci hanno chiesto pagamenti in contanti, senza stracci di ricevute. Forse per questo le infrastrutture son così carenti...chissà?
Ma allora perchè la amo??
C'è di buono che al momento giusto tu (grecia) sai diventare un'altra, in un attimo tu, sei grande, grande, grande, come te, sei grande solamente tu!



martedì 25 agosto 2009

Sono di partenza.

Vado qui! In grecia naturalmente, meta quasi esclusiva ormai da 25 anni.
A chi mi chiede perchè vado sempre in grecia, potrei rispondere con un secco, perchè mi piace, oppure scriverci su un prolisso componimento letterario.
Tenterò di fare una via di mezzo: appena arrivata e insediata in una di quelle casette bianche e azzurre affacciate sul mare, che cerco sempre di ritrovare, percepisco subito quel profumo caratteristico di salsedine, di vento, di pane al sesamo, di origano, di erbe selvatiche aromatiche..ed è subito vacanza.
A parte questo denominatore comune, le località sono alquanto diverse fra loro, e nel corso degli anni ne ho visitate parecchie, ovviamente non tutte, e come in ogni paese c'è sempre qualcosa di nuovo da vedere. Molti siti archeologici, moltissime località costiere dell'Egeo e del Peloponneso. Molte isole (escluse le più inflazionate come Santorini e Mikonos) tra quelle più famose: Creta, Corfù, Rodi, Zacinto e Cefalonia.
I primi anni in campeggio, poi in appartamentini in affitto. Per molte volte abbiamo reiterato Cefalonia, con la stupenda spiaggia di Myrtos, la pittoresca penisola Assos, le sue calette di sassi bianchi, ed il mare di zaffiro blu.
Da 5 anni invece torniamo come ospiti fissi a Monemvassia romantica rocca medioevale, nell'estremo "dito" del peloponneso, nella Laconia, regione fertile e ricca di viti, olivi e agrumeti.
Abbiamo avuto modo di fare anche delle amicizie: i greci sono estroversi, cordiali e disponibili. Parlano inglese e spesso anche italiano. In settembre poi c'è pochissimo turismo, e le spiagge sono proprio come nella foto. Se si sopporta l'unico inconveniente, inconveniente per me, ma non per velisti e surfisti, cioè il vento forte (meltemi) che in questa stagione spazza soprattutto le regioni più a est, in compenso si potrà godere di cose come le acque fresche e cristalline, la frutta abbondante e dolcissima, il pesce appena pescato a prezzo modico, le semplici e genuine piccole trattorie dove si servono solo piatti poco elaborati come paidakia (braciole d'agnello), saitìa (tortino di spinaci), saganaki (formaggio fritto), e i vinelli autoctoni, che io trovo buoni, anche se mio marito dice che vengono fatti come ai tempi di Ulisse. Forse è vero, specialmente per quello "casalingo" senza nome, che è solo di due tipi: lefkos (bianco) o rosé. Ma non bisogna sottovalutare le capacità viti-vinicole dei greci, che ultimamente si sono alquanto affinate. I vini di monemvasia poi vantano una nobile discendenza, il nome stesso pare che sia etimologicamente vicino a Malvasia, ed effettivamente ne ricorda l'aroma, anche se riscaldato da sole ben più intenso, rispetto al nostro.
Gironzolando nei paraggi si possono vedere molte cose interessanti: il fiordo naturale di Gherakas, dove si trovano ristoranti di pesce, la spiaggia di Kiparissi nel comune di Zarakas, raggiungibile con una strada che si inerpica a picco su orridi molto panoramici, e poi piomba in questo paesino che sembra di una grecia arcaica d'altri tempi, e un po' più a sud l'incantevole isoletta di Elafonissi , mini riproduzione di un' isola caraibica.
Sono cose che ho già visto, ma spero di fare qualche altra scoperta, saluto i miei 4 lettori e conto di riparlarne al ritorno. Mi auguro da sola: καλός ταξίδι (kalòs taxidi = buon viaggio).

venerdì 14 agosto 2009

Com'è bello, com'è bello stare in 5 in un baccello. (Dalla favola di H.C.Andersen)

Ho il complesso, fin dalla culla, sono nata in un periodo in cui non bisogna fare nulla, nemmeno nascere. Mia madre mi raccontava che all'epoca non lasciavano uscire dal reparto maternità, se il neonato non era battezzato, lì nella capella dell'ospedale..e siccome non c'erano parenti o amici presenti e disponibili a fare da padrini...son rimasta reclusa qualche giorno in più.
E' un perverso circolo vizioso, da cui in italia è difficile uscire. Chiudono le grandi aziende, le scuole son chiuse (da un bel po'...), e quindi chiudono tutti: negozi, farmacie, uffici, siti internet, talk televisivi, studi medici..
Qui a Trieste per ordinanza del sindaco, chiude anche la grande distribuzione...E tutti si riversano nelle autostrade superintasate a fare code, e nei posti turistici ad accalcarsi. Non so che gusto c'è...anche perchè l'estate dura 3 mesi, invece tutti se la giocano in quei 15 giorni tra fine luglio e metà agosto, con il picco di "vacanza" fra il 10 e 20 agosto. Chi in vacanza non ci va, gode (o soffre) delle "vacanze" ovvero "carenze" di servizi, negozi etc. e pur avendo la città deliziosamente vuota e ricca di parcheggi, a volte non sa che fare.
A parte le necessità, quando la ditta chiude, perchè scegliere sempre agosto per le ferie? E poi perchè tutte le ditte chiudono contemporaneamente?
In agosto i costi sono maggiori, c'è più folla, ci sono le code, non è detto che il tempo sia migliore rispetto a giugno o settembre.
E quindi qual'è può essere la ragione delle truppe incolonnate su e giù per lo stivale, impegnate nell'esodo e controesodo?
In biologia c'è un fenomeno che riguarda le cellule in coltura, tali cellule staccate da un tessuto, o da un'altra coltura, devono essere riseminate, ma non crescono in modo efficiente e vanno incontro a morte se seminate al di sotto di una certa densità.
Probabilmente per molte persone vale lo stesso effetto, in gruppo si sentono meglio, e rivivono.
Spesso ne ho avuto prova andando in spiagge poco frequentate, quelle che piacciono a me e mio marito. Scegliamo un posto isolato e lì piantiamo il nostro ombrellone solitario, come una palma nel deserto. Dopo un'ora è quasi matematicamente certo che se arrivano 3-4 gruppi di persone con altri ombrelloni si mettano tutti attorno a noi, benchè ci siano ancora grandi spazi vuoti disponibili, ed io comincio a smaniare sentendomi come la carovana del film western, assediata dai pellerossa.
Approfittando della chiusura globale è bellissimo rimanere qui nel mio confino domestico; le altre case, pur a distanza di sicurezza, sono vuote, sento solo il fruscio del vento, il canto degli uccelli e di sera i grilli.

lunedì 3 agosto 2009

Per qualche esame in più.

Ho resistito finora..ma la tentazione di parlare di (mala) sanità è forte...Esitavo a farlo, per questioni di conflitto d'interesse, avendoci lavorato 30 anni, ma ora in pensione, posso anche permettermi qualche digressione sul tema.
Sono reduce da 2 ore di coda nell'ambulatorio di competenza della mia zona (18 Km, perchè quello più vicino è chiuso per ferie) per fare un banale prelievo di sangue, pochi esami eseguibili in pochi minuti in modo automatico, costo del ticket 35 euro, tempi di attesa per la risposta 5 giorni! Per inciso, a noi ex-dipendenti non danno nemmeno un bonus per un check up annuale, mentre i ferrovieri hanno i biglietti gratis tutta la vita, tanto per citare una casta che mi viene in mente.
Inefficienza: non male no? Soprattutto inefficiente se penso a quanto facilmente si potrebbe sveltire e rendere più agevole all'utenza il servizio. Noi privilegiati della regione FVG abbiamo ricevuto già da un paio d'anni una tessera sanitaria elettronica, e un lettore...chi ha un PC potrebbe infilarla nel lettore, digitare un codice e usarla...ma come???? E per cosa??? Non per prenotare gli esami, questi esami del sangue per esempio si fanno in modo estemporaneo presentandosi di mattina con le carte e si fa tutto in tempo reale: non si danno appuntamenti, chi c'è c'è...e chi più è in coda più ci rimette.
Non per "leggere" le risposte degli esami stessi...nemmeno il medico che li ha prescritti può.
Non per ottenere la ricetta dei farmaci a cui si è "abbonati" e che si devono rinnovare ogni 2-3 mesi, per patologie croniche, tipo ipertensione etc...In alcuni centri CUP non la accettano neppure e vogliono quella cartacea, che abbiamo dovuto conservare...
Comunque la tessera, il lettore e la distribuzione, hanno sicuramente comportato un costo.
A ciò si aggiunga che gli esami di laboratorio, ben lo so, sono tutti "informatizzati", cioè ogni paziente ho una sua cartella online, dove vengono inserite tutte le prestazioni sanitarie a cui si sottopone, e che sono visibili (con apposita password a tutela della privacy, argomento su cui sarà d'uopo tornare..) dagli operatori di tutte le ASL che si appoggiano alla stessa rete informatica.
Mettendo insieme tessera elettronica e rete informatica ne dovrebbe derivare un notevole snellimento del servizio. In più da notare che la gran parte degli esami del sangue più comunemente richiesti (colesterolo, glicemia, emocromo, esame urine..) sono totalmente automatizzati, dall'inserimento dell'etichetta identificativa nella provetta, al processo analitico, alla risposta scritta, tutto in pochi minuti.
Quindi mi domando perchè tanti disservizi e lungaggini?
Innanzitutto teniamo presente le date: siamo a Luglio...mal gliene incolga a chi ha la malaugurata idea di ammalarsi o avere bisogno di alcunchè a luglio, agosto o ferie natalizie...Metà o anche tre quarti, o in certi casi anche TUTTO il personale addetto è in ferie. sacrosanto diritto andare in ferie, ma di questo migrare come vacche in transumanza tutti in agosto vorrei parlare in un altro post.
In second 'ordine, ma anche in primo, è assolutamente certo che il personale sia tutto correttamente addestrato e capace di svolgere le attività informatizzate e automatizzate in modo tale da sveltire effettivamente il servizio? Ovviamente NO! Potrei renderne testimonianza. Terzo punto: la dirigenza di tutta la baracca ha realmente a cuore che il servizio funzioni al meglio, che l'utente sia soddisfatto e che il personale sia motivato? Anche qui la risposta è perentoriamente NO! La dirigenza anche qualora all'altezza della situazione (ahimè assai raramente) spesso è in tutt'altre faccende affaccendata, che vanno dal tagliarsi i panni l'un con l'altro, al trovarsi nicchie comode in cui sopravvivere. Cosa da non sottovalutare: viene pagata in più con incentivi che mirano al risparmio e ai tagli, alla visibilità che qualcosa si fa', alla dimostrazione teorica che ci sono innovazioni (il passo teoria=pratica non è scontato). Queste sono solo alcune delle cause macroscopiche, e sono quelle che vedo qui al nord, dove la sanità è virtuosa. A ciò si aggiungano poi la corruzione, il malcostume, l'assenteismo, la criminalità, o semplicemente l'ignavia...
Ecco perchè, come stamane ho visto, una cinquantina o più di persone, fra cui molti anziani che mal si reggono in piedi, ansimanti per il caldo, dopo aver fatto la coda da loro medico e aver ottenuto un prescrizione degli esami, preso un autobus all'alba e digiuni, fanno la coda al CUP, poi la rifanno per fare il prelievo, poi dopo una settimana tornano a prendere la risposta, poi finalmente tornano dal medico, il quale se dio vorrà prescriverà loro una cura. Se sono fortunati e godono dell'esenzione del ticket (in quanto ammalati gravi o incapienti, o decrepiti) tuttociò sarà quasi gratuito. Se invece hanno meno di 65 anni e sono ancora in grado di respirare e camminare dovranno anche sborsare un bel po' di euro.
Naturalmente il disagio per qualche esame del sangue è il male minore, ne ho parlato perchè conosco meglio cosa c'è dietro le quinte, ma non voglio nemmeno provare ad inabissarmi nel vortice del pronto soccorso o dei ricoveri d'urgenza o degli interventi complessi.
Per converso, nella mia esperienza, ciò che funziona benissimo sono le cure odontoiatriche: appuntamento in pochi giorni, una mezz'oretta di trattamento coi guanti (veri e metaforici) in ambiente soft condizionato, con musica rilassante, e una graziosa segretaria che ti propina conti a 3-4 cifre.
E pensare che sarebbe facilissimo attuare un buonissimo servizio solo con i mezzi che già ci sono, senza aumenti di costi, ma addirittura risparmiando!! Ma chi potrebbe prendersi tale gatta da pelare? Un 'impresa titanica senza molte soddisfazioni, se non addirittura pericoloso andare a stuzzicare certi meccanismi.
Se la nostra sanità pubblica è un miraggio per gli americani, la strada di Obama è ancora ardua!!!

domenica 26 luglio 2009

MinCulPop

Consiglio la lettura del libro "La cultura degli italiani" di Tullio De Mauro. Come al solito quando leggo queste cose mi viene la depressione. Lo sconforto nello scoprire l'arretratezza culturale italiana è profondo. I due terzi della popolazione non leggono mai né un giornale né un libro. Mentre la TV è al primo posto nei mezzi informativi italici rispetto al resto d'Europa. E le conseguenze si vedono. Nel pur basso livello culturale, i temi scientifici poi sono cenerentole. Da cui discende, come ben si sa la scarsa sensibilità nel campo della ricerca.
L'autore fonda soprattutto nella scuola il ruolo educativo e quindi carente, e nelle istituzioni il compito di riformare e reindirizzare questo ruolo. Personalmente penso che la scuola sia un rimedio necessario ma non sufficiente a risollevarele sorti del nostro paese.
Perchè siamo così poco colti? Il dato interessante è che dal dopoguerra ad oggi anche la classe politica italiana si è abbrutita nell'ignoranza. Soltanto una minoranza dei nostri deputati è laureato (e sa parlare correttamente, aggiungo io). Mi ricordo che quando ero bambina si considerava il "comunista" come una gretta persona non acculturata ed usa solo al maneggio della falce o del martello. Forse un po' era vero, le fila dei militanti DC era al tempo nutrita da giovani istruiti dai gesuiti, che sapeva il latino, mentre la sinistra pullulava di sindacalisti formatisi in fabbrica.
I vertici democristiani erano plurilaureati, mentre i comunisti avevano solo la scuola di partito (ma almeno una scuola c'era!).
Nel tempo i ruoli si sono invertiti e ora c'è chi accusa la sinistra di snobismo culturale e di complesso di superiorità.
Ma come ben si sa non c'è fondo al peggio, ci si potrebbe ulteriormente imbarbarire qualora l'attuale classe dirigente andasse infoltendosi vieppiù di graziose fanciulle immagine, tutte immagine e niente cervello, o magari la prossima mossa governativa fosse quella di candidare qualche calciatore...al fine di governare con i piedi, che non sarebbe poi tanto peggio di quel che si fa' ora.
Sono convinta che l'informazione intesa soprattutto come TV, oggi sia la maggior responsabile del vuoto pneumatico nella testa degli italiani. Come da recente articolo di "The Guardian" siamo considerati una nazione di disinformati, o meglio informati solo da giornali e telegiornali monocolori e imbavagliati.
L'esperienza a cui fa riferimento nell'articolo il giornalista anglosassone è quella di un colloquio con un tassista romano, che a proposito del caso Letizia, era fermo ancora alle prime dichiarazioni della amicizia di lunga data tra il premier e l'autista di Craxi, derivanti dall'aver sentito una sola campana. Questo genere di sentore popolare purtroppo non mi giunge nuovo, continuo ad ascoltare una marea di sciocchezze, da parte di molte persone (diciamo in buona FEDE?), spesso fandonie belle e buone, spacciate come verità incontrovertibili, perchè promulgate dalla stampa di regime, e non controllate in altre fonti. Il punto è che quanto più una scemenza è decisamente falsa e populistica non fondata e non provata, tanto più ha presa nell'immaginario collettivo. Questo vale anche in campo scientifico...vedi la balla rispolverata in occasione dell'anniversario dell'allunaggio, che gli americani non sono mai sbarcati sulla luna..oppure che l'influenza suina è stata creata in laboratorio. Una volta si diceva che l'AIDS fosse frutto di noi scienziati pazzi, oppure che le staminali servono a CLONARE, che OGM vuol dire mostro...e cosi via alimentando leggende metropolitane fondate su paure ataviche e incontrollate senza mai dare spazio a spiegazioni e chiarezza, cioè vera informazione.
Ma perchè trovo questo pozzo d'ignoranza soprattutto nelle persone di destra? O meglio nella massa di coloro che votano questa destra? Mi verrebbe da dire, in modo bieco e scimmiottando proprio la lega, non siamo noi di sinistra ad essere più colti, sono loro più ignoranti. Sembra una rozza battuta razzista, ma in realtà è proprio così, il popolo delle libertà, manca proprio solo di quella libertà di informazione che potrebbe sollevarlo da cotanta ignorantia.

sabato 18 luglio 2009

Pinocchio e il grillo troppo parlante.

Non sono una seguace di Grillo, potrei dire che l'eccesso in ogni sua forma non mi contraddistingue, trovo l'insetto parlante un po' eccessivo, però ritengo folle l'atteggiamento del PD difronte alla sua candidatura.
I dirigenti e candidati favoriti del PD, sono nel panico e hanno fatto dichiarazioni allarmate: è una boutade, uno scherzo di pessimo gusto, non è iscritto, il partito è una cosa seria, e non si prende come un autobus.
Cerchiamo di guardare le cose con distacco e valutiamole super partes. Il PDL ha la maggioranza, Berlusconi miete consensi che nemmeno le recenti "puttanate" hanno scalfito, lo sperato fallimento del G8, non c'è stato. Come pensa il PD di cambiare rotta e ravvivarsi un po' dopo la recente scarsa tenuta alle europee? Eleggendo segretario Franceschini, bravissima persona, ma comunque un ex DC, programmi ritriti e poco innovativi, troppa moderazione nell'attuale opposizione, scarsa attenzione alla laicità, insomma un "buonismo" veltroniano perdente e in una parola poca grinta per affrontare il caimano. Almeno questo vede un cittadino poco addentro nelle questioni politiche, un cittadino che magari non ama tanto il protagonismo berlusconiano, ma che vota Bossi o Fini, leaders che si presentano come credibili e con obbiettivi "di punta" quali sicurezza o federalismo fiscale, insomma carote succose da inseguire. Cosa offre il PD? Rassegnazione e ritirarsi sul colle a guardare impotenti (Napolitano docet).
Non sarebbe ora di svegliarsi? Il 14 luglio è già passato, ma vorrei poter cantare anch'io: ""Allons enfants de la Patrie le jour de gloire est arrivé. Contre nous de la tyrannie: l'étendard sanglant est levé" . Dove sono finite le proteste dell'Onda? Perchè i giovani talenti invece di lottare emigrano? Perchè gli anziani delusi si tappano in casa e spengono la TV? Perchè gli operai di lotta kontinua e komunisti italiani sono spariti, o meglio metabolizzati dalla Lega?
Insomma se qualcosa può smuovere le acque e dare una spinta e un po' di verve a questa opposizione sonnolenta ben venga! Cito qui Di Pietro, che ancora una volta è l'unico che mi convince: Caro Beppe, è assurdo quello che sta accadendo nel PD: scaricano te, tacciandoti di essere semplicemente un comico, ma sei l’unico ad aver già esposto un programma.."
Lasciamo parlare Grillo: un VFC tutto sommato l'attuale governo lo merita!

sabato 4 luglio 2009

Lessicalmente scorretto (Capitolo II).

L'eufemismo (dal verbo greco ευφημέω (Euphemèo), «risuonare bene» oppure dal verbo greco ευφημί (Euphemì), «parlar bene, dir bene») è una figura retorica che consiste nell'uso di una parola o di una perifrasi al fine di attenuare il carico espressivo di ciò che si intende dire, perché ritenuto o troppo banale, o troppo offensivo, osceno o troppo crudo. Ad esempio:
"questo piatto lascia desiderare" per non dire che è ripugnante; "il caro nonno non è più tra noi" per attenuare una proposizione di senso troppo crudo del tipo "il nonno è morto".
Oppure "escort" ragazza che fa da accompagnatrice a pagamento, per non usare uno dei termini più forti come "meretrice" "prostituta" o volgari come "baldracca".
Questi eufemismi ormai fanno parte del linguaggio comune, e molti se ne sono aggiunti negli ultimi anni. Alcuni termini poi la cui accezione era primitivamente "buona" e corretta, sono poi divenuti sconvenienti senza una vera e propria ragione. Questo è il caso ad esempio della parola NEGRO : 1 agg., s.m., che, chi appartiene alle diverse razze del ceppo negride, originarie del continente africano, caratterizzate da pelle scura, naso largo e schiacciato, capelli crespi, labbra pronunciate: popolazioni negre, atleta, cantante n., la tratta dei negri | iperb., lavorare come un n., lavorare duramente, con riferimento alle condizioni di vita degli schiavi negri in America nei secoli scorsi. Termine poi usato o avvertito come dispergiativo e sostituito da : nero.
Fino a circa 50 anni fa', parlo della mia infanzia-adolescenza, negro non aveva nessun significato dispregiativo, ora si rischia grosso nel definire così un essere umano di pelle scura, meglio chiamarlo nero, o africano o afro-americano. Altri termini un tempo innocenti e poi trasformati in insulti o quasi, sono: zingaro, che ora si deve dire ROM, donna di servizio, che ora bisogna chiamare collaboratrice domestica, spazzino o netturbino, meglio definirlo operatore ecologico. Potrei fare un lunghissimo elenco, in alcuni casi effettivamente forse i termini originali erano un po' troppo espliciti e forti e si è creduto meglio sostituirli con eufemismi, più o meno azzeccati, sicuramente meglio dire "informato sui fatti" invece di "spione".
Una sicura miglioria è stata data alla dicitura "rappresentante di farmaci", che evoca certi squallidi personaggi da film, sempre in viaggio, con abiti stazzonati e valigette piene di paccottiglia. Ora è senz'altro più corretto e calzante chiamare questi professionisti laureati e colti, informatori scientifici.
In altri casi si tratta di ridicoli e inutili giri di parole che sostituiscono con ipocrite definizioni un concetto di per sè sgradevole. Non so chi ha coniato la parola badante, ma ho già sentito molti sostenere che si tratta di un bruttissimo nome, e che bisognerà presto inventare qualcosa di meno antipatico, tipo, non so, addetto alla persona. Una volta si diceva dama di compagnia, bellissima ed educata dicitura, non vedo perchè non rispolverarla.
Infine devo assolutamente fare riferimento ad una categoria di cui ahimè faccio parte, una disgraziata
classe di persone con problemi di salute e deficit fisici o psichici, che non da pace ai benpensanti adepti del politically correct, nella ricerca affannosa di qualche termine che non evochi, non rammenti, non ricordi neppure lontanamente da cosa è affetta la persona in oggetto. Quindi nel corso del tempo si sono passati in rassegna moltissimi aggettivi, inventate circonlocuzioni, e date definizioni di volta in volta sempre più fantasiose e meno credibili. Partendo quindi dall'antica dizione di minorato o affetto da minorazioni, ormai pari ad un vero e proprio insulto, (per non parlare di sub-normale!) si opta per invalido, che però sa molto di mutilato di guerra, quindi si è passati a handicappato, che nella veste straniera sembra sempre meglio, ovvero di portatore di handicap, svantaggiato, inabile. Ancorchè poco simpatico, non trovando di meglio, anche l'aggettivo corrispondente alla normalità con un NON avanti, è accettabile: non -udente, non-vedente etc etc. meglio se usato col prefisso DIS; quindi dislessico, disadadattato e in una parola disabile.
Tuttavia il termine meglio accreditato oggi è: diversamente abile, benchè abbia recentemente sentito che anche questa è una etichetta non facile da indossare da parte di coloro a cui spetta, per cui sarebbe più opportuno definire chi ha un qualche problema: " persona dotata di abilità particolari, essere unico nel suo genere, individuo con capacità alternative."
Allora diciamocela tutta, è l'essenza, non la parola, che da disturbo. Non solo, è l'uso che si fa di una certa parola, il tono, l'ambiente il contesto. Sarebbe molto meglio sforzarsi nella ricerca di una vera tolleranza e rispetto del prossimo, invece di inventare ipocrite definizioni che alla fine secondo me, rischiano di raggiungere l'effetto opposto, perchè vogliono negare una evidenza, quasi come una cosa fastidiosa, da eliminare, da nascondere e quindi da chiamare in modo irriconoscibile.
Sarebbe come dire che ora invece di mettermi a dieta, decidessi di farmi appellare "diversamente magra" e così con buona pace di tutti, felice e contenta potrei andare a mangiarmi un gelato con panna.


sabato 27 giugno 2009

O Papi o Papa.

Gli italiani devono scegliere: vizi o virtù? E' più morale infilare un sondino per alimentare forzatamente un povero corpo senza coscienza nè vita autonoma, o avvallare feste sfarzose nei palazzi di governo per allietare le serate del vecchio premier stanco?
Sono pari merito nel 70 (75-61?) % degli italiani che approvano la politica dell'attuale PDC. (Io non cambio, dice B, gli italiani mi vogliono così)
Qualcosa mi sfugge. Il mio senso dell'etica è molto diverso, ma io rappresento una squallida minoranza di imbecilli, come ho letto su Face Book, infatti così nel popolare network,vengono definiti da alcuni fan di Berlusconi gli elettori di sinistra. Sono una povera imbecille, e in passato sono stata cogliona (così berlusca ha definito chi non vota per lui).
Mi rallegro solo di essere qui sul confine e di poter emigrare a piedi in slovenia quando lo sparuto 30% di chi la pensa come me, si sarà ulteriormente assottigliato e non avrà più chi lo difende, non potrà più ascoltare notizie non manipolate, non potrà più leggere giornali "liberi".
Il calice amaro ha raggiunto ormai la pienezza ed è difficile da trangugiare. La goccia di bile sta per far traboccare un vaso troppo pieno, e penso (o spero) che prima o poi anche noi imbecilli ci ribelleremo.
Purtroppo temo che non sarà così, almeno a breve: sono pessimista, per natura e per esperienza.
Non vedo spiragli di rinsavimento. Mi chiedo anche se mai noi popolo italiano abbiamo avuto una sufficiente maturità politica e morale, o mai la avremo. Mi cadono le braccia, e anche altri organi che non ho, cadrebbero, nel leggere o ascoltare certi vaneggiamenti pro Silvio. Eppure io ritengo di essere moderata e tollerante.
Tantè che non mi infastidisce un governo di destra, diverso dal mio sentire o dalle mie convinzioni. Posso benissimo sopportare 5 anni amministrati da una maggioranza che non ho votato, ma che si dia da fare per governarci tutti quanto meglio possibile, e garantisca il lavoro, la salute, la libertà di pensiero di ciascuno. Ho tollerato 40 anni di democristocrazia, con alti e bassi, ho sempre votato altro, ma giammai ho avuto l'ossessione di Andreotti o Fanfani , c'era un alternanza e il governo non era fatto su misura per UNO.
Eppure non andava bene e auspicavo un governo bipolare, c'era troppa litigiosità e troppa instabilità. CVD non c'è mai una fine al peggio, e ora quasi quasi rimpiango quei tempi. Rimpiango financo Paolo VI, e quella sottile e appena accennata ingerenza politica della Chiesa di allora. Forse lui avrebbe sentenziato che Berlusca è preda del diavolo. A quei tempi almeno c'era un po' di coerenza. I papaveri un po' lugubri e bigotti di allora, che andavano a messa e ingerivano la particola, magari non erano propriamente dei santi e chissà quali malefatte nascondevano nelle alcove o negli armadi, ma non avevano la spudoratezza di esibire i loro vizi privati come pubbliche virtù.
Ora si scatena la controffensiva nei riguardi di D'Alema, e altri presunti puttanieri di sinistra. Qual'è la differenza? Cerchiamo di chiarire una volta per tutte: che Berlusconi vada a mignotte, tradisca la moglie, abbia anche un debole per minorenni, prenda il viagra o si faccia.....non mi interessa! Lui come imprenditore e padrone di TV, giornali, di Milano un, due,tre, può fare quello che vuole! E avrebbe anche il diritto di censurare foto o articoli che lo riguardano, ma come Presidente del Consiglio, che mi rappresenta in Italia e in Europa, come artefice del mio destino nei prossimi 4 anni, come difensore di Chiesa, Patria e Famiglia, quale si propone, ha il dovere di essere irreprensibile. E non serve guardare nell'operato altrui per giustificarsi, è ridicolo e infantile..ora al governo c'è lui e non D'Alema, ergo mi interessa quello che fa lui e come lo fa.
Sulla sua testa pendono pesanti accuse, sia morali, che giudiziarie, ammettiamo pure che siano false e dovute a complotti, una vero leader irreprensibile quale lui si autodefinisce, o anche solo un uomo "onesto" si dimetterebbe e farebbe luce sulla questione.
Una Chiesa che difende valori cattolici e morali, come dice l'intrepido Don Farinella dovrebbe prendere le distanze da un personaggio così...ma si sa che le cose non vanno mai come sembrerebbe giusto.

domenica 21 giugno 2009

Lessicalmente corretto (capitolo I ).

Da Wikipedia : Si definisce lessico (o anche vocabolario) la totalità di tutte le parole di una lingua in un determinato spazio temporale. In generale bastano dalle 400 alle 800 parole per la lingua quotidiana. Per comprendere testi più difficili (riviste, giornali o classici) sono necessarie dalle 4.000 alle 5.000 parole, in casi eccezionali come in Dante o James Joyce, dalle 80.000 alle 100.000. Negli ultimi tempi si sta osservando la costruzione di nuovi campi di comunicazione (Chat, SMS, ...) nei quali si utilizza un lessico che va dalle 100 alle 200 parole.

Perbacco! sono colpita da questa disparità fra il numero di parole necessarie a leggere e capire Dante e scrivere in una chat, 100 volte di più! E tra l'altro quelle poche parole sono anche usate in modo storpiato abbreviato e scorretto. Nei "forum"(eccetto quello di enigmistica che frequento, per cultori di lessico) e nei siti di chat, leggo un sacco di "ke" "ki" "nn" "sn"e altre sigle cifrate. Non parliamo poi degli errori di ortografia veri e propri. Accenti questi sconosciuti, "a" con H e senza H a sproposito, tempi e modi da incubo, doppie che assenti o presenti dove non sono richieste. Forse è sbagliato fare i puristi, la lingua sta cambiando, in fondo anche dal latino al volgare c'è stata un evoluzione "in peggio" se vogliamo. Quindi probabilbente è giusto imbarbarirsi.

Ma non è questo l'argomento su cui voglio soffermarmi, magari sull'evoluzionismo linguistico ci tornerò, oggi vorrei riflettere sull'uso e abuso di certe parole entrate nel parlare comune. Per seguire un ordine alfabetico partirei dall'avverbio "ASSOLUTAMENTE".

Dal dizionario De Mauro online . Sinonimi : al cento per cento, appieno, completamente, del tutto, in assoluto, in pieno, interamente, pienamente, totalmente, affatto. Contrari: in parte, parzialmente, relativamente in maniera assoluta, senza limitazioni o restrizioni: governare a. Significato: completamente, del tutto: la tua è una preoccupazione a. irrazionale, è una risposta a. sbagliata | come risposta, con valore affermativo o negativo a seconda del contesto: «sei d’accordo con me?» «a.!» (affermativo), «non sei d’accordo con me?» «a.!» (negativo)

Quindi ineccepibile l'uso che se ne fa di continuo nelle interviste in TV, senza specificare se negativo o affermativo. Così l'interlocutore sceglie cosa meglio gli aggrada. Domanda: "Ha mai pagato fanciulle? Risposta: assolutamente!"
Pare che sia chic usare "assolutamente" invece dei soliti e banali monosillabi si e no. Propongo di utilizzarlo anche nelle cerimonie nuziali. "Vuoi tu Pinca sposare il qui presente Pallino?" "Assolutamente". E parte per il viaggio di nozze con un altro.
Procedendo, nelle conversazioni di un certo livello, mi trovo spesso a tu per tu con "PIUTTOSTO CHE". Sempre il De Mauro cita: piuttosto che loc.cong. invece di, anziché: p. che perdere tempo, comincia a studiare | pur di non: p. che uscire con lui sto a casa.
L'uso chic invece prevede: Ieri sera a cena mangiato pasta, piuttosto che pollo piuttosto che mele. E il senso non è quello di mele al posto di pollo, al posto di pasta, bensì: pasta e pollo e mele.
Questi sono sono due esempi, ma potrei proseguire e diventare tediosa. Non chiedetemi perchè sia di moda usare questi avverbi e locuzioni in maniera inesatta, penso che a volte scatti nella mente la sindrome del pappagallo, per cui una cosa sentita mi piace e la ripeto senza sapere bene perchè. Gli psicologi del comportamento sfruttano queste cose per l'incitrullimento pubblicitario, tattica usata da qualcuno anche in politica.
Idem dicasi per certe parole desuete, vedi "esaustivo" termine pomposo per dire "esauriente" o "completo", un dì qualcuno le rispolvera e quindi te le ritrovi poi ad ogni piè sospinto.
Ma la chicca delle chicche sono le parole straniere. Ai miei tempi erano molto in voga quelle francesi: moquette, abat-jour, soufflé, croque en bouche, tombeur de femme, ça va sans dire, eccetera. Era appannaggio di una certa superiorità culturale e di savoir vivre usarle.
Oggi è la volta dell'anglofono. Mi si obbietterà che per molti termini informatici e tecnici, non ci sono equivalenze in italiano altrettanto efficaci: "calcolatore ad uso personale" non è la stessa cosa di "personal computer" anche chiamato in confidenza PC. E' possibile.
Però spesso il termine inglese è usato snobisticamente. Privacy, competitor, photobook, premier, first lady, ne sono esempi.
Altre volte l'inglese serve ad abbellire. La parola che leggo di più ultimamente è "escort", il termine inglese che significa "scorta" militare o "accompagnatore" nel senso buono. Ho appena scoperto (beata ignoranza) che al femminile ha tutt'altro significato. Non si finisce mai di imparare.


sabato 20 giugno 2009

Garbage, rumenta, scovazze..insomma spazzatura!

Cari pensionati, dipendenti pubblici, e voi che vivete di uno stipendio fisso come me, e pagate le tasse fino all'ultimo spicciolo, fatevi sotto! Forse tra breve villa La Certosa sarà messa in vendita.
Potremmo comprarcela no? può darsi che un precario non ce la faccia, però teniamo conto che probabilmente si sarà svalutata con le violazioni effettuate e dato che offre così poca "intimità". Magari tra un po' si venderà pure palazzo Grazioli.
Ora io mi domando: ci voleva tutta questa bagarre per rivelare che tipo è il nostro beneamato PDC (Presidente Del Consiglio) ? Non si era già di gran lunga capito dalle battute, dagli ammiccamenti, dalle volgarità rivolte alle donne che lo circondano, qualunque sia la loro veste, che il PDC ha una visione patologica del rapporto fra sessi? Mi ricordo che già ai tempi della sua prima campagna elettorale, qualcuno lungimirante diceva che per far parte del suo staff politico bisognava avere gli stessi requisiti delle protagoniste di Drive-in. Sarà deformazione professionale da imprenditore di spettacolo. Anzi mi suona meglio come da capocomico di avanspettacolo che tocca il didietro alle sue ballerine, solo un po' più in grande stile.
Cocktail bomba: prendi un ometto non particolarmente bello e aitante, furbissimo ma neppure molto intelligente, col carattere del tipico macho italico, un po' bagnino riminese, un po' galletto stile Buzzanca, dagli soldi a palate e potere assoluto, ed ecco il risultato.
Perchè ci meravigliamo tanto? La stampa continua a proporci l'immagine dell'imperatore da decadenza: mi par di vedere un vizioso e sfatto Nerone che sdraiato sul triclinio si lascia cadere in bocca un chicco d'uva, e osserva con occhio lascivo le frotte di danzatrici svolazzanti attorno a lui, col dilemma di chi scegliere per un fine serata.
Ma potrebbe anche essere un sultano arabo che fuma il narghilè o il rude feudatario, se sostituiamo l'uva con una coscia di montone. Ma non è un film. E noi non facciamo un plissè.
Quello che mi indigna di più è l'abuso di potere. Se vuole andare con le prostitute d'alto bordo (che ora ho scoperto si chiamano "escort") a botte di 2000 euro alla volta, affaracci suoi.
Ma questa vergognosa esibizione di orge lussuose con decine e decine di giovani e belle donne è veramente troppo!!
Intanto lui non risponde se non con accuse di complotti ai giornali e agli avversari.
I suoi atti difensivi sono pelosi: dall "utilizzatore finale" (che sia poi immune da procedimenti penali è tutto da discutere, perfino un inesperto come me in affari legali sa che esiste il reato di "incauto acquisto") alla giustificazione che lui le donne non ha bisogno di pagarle, al sospetto che tanto poi non ci concluda nulla.
Fino alla difesa dell'uomo (o donna) della strada, che ho appena raccolto da una mia conoscente: basta con questi attacchi al premier, quello che conta è che governa bene, il resto non conta!
Infine c'è lo sfogo del povero martire contro i giornalisti: "Vi dovreste vergognare, siete degli spioni... io non ci sto a una Italia di questo genere"
E bravo! Io nemmeno ci sto a farmi governare da lui!! Ma perchè non ci liberiamo di quello che è la vera spazzatura!

mercoledì 10 giugno 2009

Privacy.

Ho un vero culto per la riservatezza, o come la si suole chiamare ormai privacy. Non a caso soffrivo molto quando abitavo in una casetta a schiera, stretta fra decine di altre casette, una sorta di condominio in orizzontale, e non frequentavo nè curavo il giardinetto di 40 mq, affiancato e separato dagli altri solo da una bassa recinzione, per non espormi agli sguardi indiscreti. Pur tuttavia non potevo evitare di sentire il cicaleccio della porta accanto, i bisticci del balcone di fronte, nè di respirarmi il fumo passivo che il vicino di giardino a lato, produceva godendosi la sigaretta che la moglie gli proibiva di fumare in casa.
Non tutti sono così fortunati da permettersi una villa Certosa isolata, circondata da alte mura, parchi, piscine, jacuzzi e gorilla.
Oggi come oggi non mi lamento, un po di misantropia e ubbìe da ultrassessantenne, mi hanno spinto a cercare un buon ritiro, sul carso, sufficientemente lontano da altre case, e mi collego col mondo solo quando voglio farlo. Nessuno si sognerebbe di venire a fotografare, con uno zoom spinto, mio marito in canottiera che suda strappando erbacce nell'orto.
Perchè invece un maledetto fotografo blasfemo l'ha fatto violando la privacy del premier?
Posso solo fare delle ipotesi: se io fossi un capopolo, sempre in prima pagina, con un impero finanziario e uno strapotere su TV, giornali e politica, e decine di lacchè ai miei piedi, forse avrei un po' di coda di paglia, e potrei perfino sospettare che mi vogliano carpire attimi di vita privata per condividerla con i miei fans (o detrattori). Per difendermi, oltre ad una dorata fortezza e un esercito di guardie private, mi allerterei cercando di proibire ai giornali di gossip (casualmente quasi tutti miei) di pubblicare quello che non mi garba. Se nonostante tutto un complotto internazionale ai miei danni portasse alla luce foto compromettenti, direi che sono innocentissimi fatti miei, e scatenerei una sacrosanta battaglia per la privacy.
Ebbene devo dire che nonostante l'odio inveterato che nutro per il personaggio in questione, la tutela della privacy, mi sembra perfino in questo caso cosa buona e giusta.
Meno giusto è il come e il perchè è venuta fuori questa storia: sarebbe da valutare quanto etico sia che Tiberio si ritiri a Capri (o in sardegna) a concedersi feste libertine, tuttavia se rimanessero segretissime, che fare? Amen. Però come sottolinea un giornale di Cuba (ma si sa, questi son proprio comunistacci) c'è il particolare che: questa banda di lascivi saltimbanchi vola a Capri, scusate, in Sardegna, in aerei ufficiali. Perché l’uomo ha modificato la legge: non solo chi governa può utilizzare questi aerei, ma anche le persone scelte da lui in funzione delle sue “necessità”. Se non è per questo e per darsi l’immunità come Primo Ministro di fronte ad accuse di diverso tipo (che non mancano), allora a che cavolo serve la maggioranza parlamentare?
Perfino in Argentina dove il peronismo è stato molto apprezzato si levano critiche a noi. Che triste! Leggete come ci dipingono:
Succede che “la devianza di Berlusconi è una devianza accettata”, ha detto su La Nación il sociologo Giuseppe De Rita, uno dei massimi interpreti della società italiana, presidente del Centro Studi Investimenti Sociali (Censis), istituto che dal 1964 analizza la realtà della penisola. Secondo questo prestigioso sociologo di 76 anni, il fenomeno Berlusconi è il frutto del “cambiamento antropologico” avvenuto nella società italiana, oggi colpita da una logica di relativismo, dall’estremo individualismo e dalla perdita di valori.
Non sono teneri nemmeno i tedeschi che sentenziano come l'italia vada sempre peggio.
Se fossi additato da mezzo mondo come "anomalo" un minimo di autocritica me la farei.
Siamo gli ultimi della classe, bocciati in tutte le materie e con un pessimo voto in condotta, ma continuiamo a dar la colpa ai professori.
Un ultima nota dolente, (o no?) l'interrogativo di Cicchitto: E se al posto del teleobbiettivo c'era un fucile? Aiuto aiuto, toccherà spendere soldi per garantire la sicurezza del premier e dei suoi onorabili ospiti! Anche se a ben pensarci perchè mai per un attentato qualcuno dovrebbe ricorrere a delle tali complicazioni ...basterebbe appostarsi ad uno dei bagni di folla del cavaliere e... appena sale su un predellino.. TAC!