sabato 19 giugno 2010

Laddove contano i fatti, non le parole.



Quasi guarita dal blocco dello scrittore (braccio destro ingessato), torno a compilare i miei appunti di confine.
Vorrei porre l'accento su questo video, da osservare e ascoltare con calma e attenzione, per capire. Ecco è "CAPIRE" ciò che mi ossessiona di più in questo ormai quasi ventennio berlusconiano.
Senza nessuna polemica, dopo un training autogeno per liberarmi da ogni forma di ostilità e intolleranza, cerco di entrare nella mente degli elettori "silviani". E cosa trovo? VUOTO pneumatico, il vuoto quasi assoluto, che è difficilissimo da ottenere in laboratorio, ma non in tante teste italiche, basta munirsi di un certo numero di giornali e TV.
E' stupefacente come tante menti, se vuote, possano essere riempite a piacimento, e si convincano quindi di cose inesistenti, solo sulla base di quello che ha detto e dice il cavaliere errante, che erra nel senso di sbagliare, non purtroppo di vagare, magari altrove..lontano da me.
Ecco che il ponte di Messina sorge dalla spuma del siculo mar come venere. E le leggi "ad personam" diventano salomoniche leggi per liberare gli italiani dal giogo della magistratura. Il "coso" di Mestre, da lungo brodo in ballo fin dai tempi di Prodi, appare una "grande opera" di Silvio, mentre l'amore, che sprizza da ogni poro del popolo liberticida, plaude alla Gelmini che partendo dalle elementari, dove ha proibito ogni discriminazione nei confronti dell'italiano, ha espletato in modo esaustivo il progetto 3 I (Inglese, Internet,Impresa), cablando tutto il paese, da nord a sud, sostituendo l'inglese al dialet, e finendo col trasformare l'università in una grande Impresa: impresa entrarci, impresa finirla, impresa far fruttare la laurea ivi eventualmente conseguita.
Ma forse, quei soliti sinistri figuri hanno "cercato" i più scemi del villaggio da intervistare. Statiscamente dovevano comunque essere in molti gli scemi, se è vero che in piazza c'era ben un milione di silvio-festanti.
Meno male che Silvio c'è, sennò le fette di salame potrebbero anche cadere dagli occhi miopi di tante persone.

mercoledì 2 giugno 2010

BUCHI NERI.

Da dove comincio? Dal grande buco profondo 100m che si è aperto a Guatemala City che ha inghiottito un palazzo di 3 piani? O dal buco nei conti dello stato che hanno "costretto" il povero cavaliere a varare controvoglia le drastiche misure anti la crisi-che-non-c'è? Oppure potrei parlare della voragine in cui sta cascando la nazione Italia, anzi la Repubblica italiana, e ne parlo proprio oggi nel giorno del suo compleanno.
Ultimamente sono stata un po' "vacante" sul fronte politico. Un po' perchè mi piacerebbe staccare la spina, un po' per le mie vicissitudini private che mi costringono all'uso della sola "sinistra"(intesa come mano, e non ideologia!), e rallentano la mia già non perfetta performance dattilografica.
Ma tacere sulle ultime novità sarebbe criminoso. Sto passando un momento buio e in questi casi uno sfogo verbale o scritto, o entrambe di solito si dimostrano catartici.
Inizio dalla fine: l'esilarante intervento telefonico, isterico, del premier in diretta a Ballarò. Stizzito dalla dichiarazione dell'IPSOS sul calo di gradimento che lo riguarda. Sondaggi fasulli a suo dire. E menzogne quelle del vicedirettore di rebubblica che ha nientemeno osato citare le parole precise 'ntifiche del cavaliere, pronunciate due anni fa' a sostegno e difesa degli evasori, come ognuno potrà verificare dall'ascolto delle registrazioni. Del resto chi non crede alle parole, può valutare i fatti: lo scudo fiscale, e i vari condoni per chi son fatti?
Ed ora consideriamo i tagli. Si sa che queste misure son sempre dolorose, non ho gioito neppure quando Prodi ci ha imposto l'una tantum, per entrare in europa. E tantomeno potevano piacere Visco e le sue promesse di lacrime e sangue. Però non è necessario un dottorato in economia per capire che se sacrifici erano necessari 4 anni fa, oggi lo sono di più e ancora di più lo saranno domani se non ci decidiamo a farli. Come una piccola carie dentale, se curata quando è piccola farà piccolo danno e minimo fastidio, se invece procrastinata porterà a una grossa voragine nel dente e magari lo perderemo.
Forse qualche italiano comincia a capirlo, e prima lo capirà meglio sarà per tutti.
La mia vocazione a fare la CasSANDRA mi rende pessimista e mi fa sempre temere il peggio.
Stabilito che i sacrifici sono necessari, bisogna vedere quali.
Nessun bene può derivare da questi tagli indiscriminati ai servizi e allo stato sociale. Penalizzare i pubblici dipendenti, se qualcuno lavora già ora poco e male, servirà solo a disincentivarlo ancora di più, e penalizzerà chi invece fa il proprio dovere.
Disastrosa poi la scelta di chiudere enti culturali e di ricerca, soprattutto (parlo delle realtà locali che conosco meglio), non si può mettere sullo stesso piano il prestigioso Osservatorio Astronomico di Trieste, già diretto da Margherita Hack, e la Filologica Friulana. Con tutto il rispetto per quest'ultima istituzione, se un privato la vuole mantenere, allora la sostenga, ma ben altro è un organismo scientifico a livello internazionale, le cui ricadute possono essere un bene per la nostra crescita e il nostro futuro, come è spiegato meglio qui da mia figlia, che all'osservatorio ha lavorato 3 mesi prima di emigrare.
Non mi stancherò mai, finchè avrò fiato, di stigmatizzare questa insensensata malattia italiana di affossare e trascurare la ricerca, manco fosse un bene di lusso a cui si può rinunciare.
La miopia dei nostri governi ci costringerà, senza ricerca, e quindi senza sviluppo e ripresa economica, ad aprici da soli il grosso buco nero da cui presto saremo inghiottiti, anche senza l'intervento degli scienziati pazzi del CERN.