martedì 28 aprile 2009

Scervellarsi.

Come sempre, mentre sfaccendo per casa la mattina ascolto la radio, non la TV; notare: ho detto ascoltare perchè c'è gente che ascolta la TV.
E' un po' un controsenso, ma a volte è meglio che guardarla. La radio però è di sicuro meglio, magari lì assumono in base a qualità che non sono solo di "aspetto" veliniforme, quindi di solito si sentono meno sciocchezze. Stamane ho sentito il ministro Sacconi, intervistato da Massimo Giannini, dissertare sulla situazione italiana, tra crisi di lavoro e rischi influenza suina (non so come faccia a intendersene di tutto...). Ero distratta, ma alla domanda su cosa pensa il Ministro della difficoltà dei giovani laureati ad entrare nel mondo del lavoro, una anomalia solo italiana, ho drizzato le orecchie. Chissà perchè, inguaribile illusa, mi aspettavo un "mea culpa", un correremo ai ripari, uno spiraglio di speranza. Invece sapete cosa ha risposto? Che questo è si un momento di crisi e che i giovani laureati già da prima entravano troppo tardi nel mondo del lavoro, bla bla bla, per finire dicendo che se deve dare un consiglio, un esortazione a un giovane d'oggi è di accontentarsi e non rinunciare a un posto magari umile, sottodimensionato ( e sottopagato aggiungo io). Che grande scoperta!! Piuttosto di morire di fame uno va anche a fare lo spazzino, pardon, l'operatore ecologico, con la laurea in tasca...ma mi sembra follia pura.
Ai miei tempi ci si laureava magari con sacrifici, di famiglie e studenti, per migliorare la propria posizione, per aspirare a una situazione migliore, e una volta laureati si ambiva ad un posto che valorizzasse la preparazione e la competenza acquisite. Ovviamente partendo da posizioni iniziali, magari anche pagate meno, magari non certe. Però: 1) non si andava a fare il manovale o muratore nemmeno col diploma di geometra, figurarsi con la laurea in ingegneria. 2) anche se inizialmente precari e pagati poco, volendo, impegnandosi a dimostrare i propri meriti, si aveva la prospettiva di migliorare. Due cose fondamentali ingiustamente oggi negate ad un giovane che ha studiato.
E se da una parte sento una campana dire che in italia mancano laureati ( ma quali...e per fare che?) , dall'altra vedo la realtà, di tante lauree duplicate, svuotate di contenuti, e laureati con ben 5 anni (3+2) che vanno a fare lavori non qualificati. C'è niente di più assurdo? Se servono braccia, chiudiamo un po' di facoltà e apriamo officine e scuole artigianali (per le quali nutro grande rispetto), se servono cervelli formiamoli bene e non lasciamoli scappare. E' appena uscito questo libro : La fuga dei talenti. Che spiega molto meglio di quanto possa fare io in poche righe, quanto sia pazzesco questo nostro strano modo di agire, coltivare talenti e regalarli ad altri. E noi ci teniamo solo gli stupidi, ma raccomandati.
Anche in questo frangente mi sento attonita e incredula, come per tante altre innumeri vicende italiche. Ci comportiamo da veri scervellati, in senso figurato e non. Perchè nessuno fa niente? Si sanno le cose, ma non ci crediamo? Pensiamo che riguardino sempre solo gli altri? Anche quando leggiamo che ci sono i palazzinari corrotti, i dirigenti sanitari che prendono le mazzette, i primari che operano solo per i DRG, e non per le vere necessità, diciamo: ma che roba, e passiamo oltre. Forse sono esagerazioni, forse sono casi limite. Tutto subito cancellato e dimenticato. Finchè un bel giorno... ci cade la casa in testa, ci muore un parente per malasanità, nostro figlio è costretto a emigrare. Perchè le cose non succedono solo agli altri.

giovedì 23 aprile 2009

Mai inglisc ticer.

Se a volte vi viene la depressione, guardate ed ascoltate questo divertente video.
E' un vero toccasana per molti disagi e fastidi quotidiani. Me lo tengo sempre nel cassetto. Per esempio, ieri dopo essere stata alla lezione settimanale di inglese, mi sentivo un po' giù. Perchè dopo una mattinata di esercizi, ripasso, letture, ho scoperto, come ogni volta, che i miei progressi sono misurabili in nanometri, mentre per ogni frase di 6 parole riesco a fare 5 errori, e la pronunciation fa acqua da tutte le parti. Al prof talvolta sfugge una smorfia di impazienza, quasi a dire, che somara è questa! Ma tornando a casa, mi basta rivedere il videuzzo, e al fatidico: "nosonli", la mia autostima schizza di qualche metro in su.
Se poi avete avuto una di quelle giornate da dimenticare, in cui tutto va storto, a cominciare dalla ciabatta che scendendo dal letto tentate di infilare e la scoprite umida, perchè il cane ci ha sbavato dentro, ebbene, non lasciatevi prendere dallo sconforto, c'è chi, mentre voi dormivate, vegliava per inventarsi qualche nuova barzelletta da raccontare ai giornalisti o alle casalinghe di Biandrate al congresso del PDL.
Se poi avete tante cose da fare e non avete mai tempo di completare a dovere nulla, pensate che perfino un presidente del consiglio, uno che parla spesso con i grandi della terra, con regine, papi e presidenti americani, non ha tempo neppure per farsi scrivere due righe in un corretto inglese e poi studiarselo a memoria.
Pazzesco no? Pensare che potrebbe pagarsi fior fiore di professoroni, curatori d'immagine, non solo fisica. Ma così perderebbe la sua spontanea e solare simpatia, il suo umorismo casereccio e pecoreccio, la sua aria bonacciona da pappa e ciccia con i più stupidotti della terra.
Ecco infatti, credo sia proprio questo il segreto del successo: se uno che è tanto ricco e tanto potente, si comporta come il vicino di casa, quello un po' scemo, che non perde occasione per fare qualche gaffe, e nel tentativo di rimediarle goffamente le condirà di battute idiote e risate a tutto dente, ebbene se mi sento così affine al potente e a volte (o spesso) un filino più intelligente di lui, il gioco è fatto!
L'identificazione è una molla su cui è vincente far leva. Ogni simile ama il suo simile, can non magna can, e Dio li fa' poi li accoppia.
Così succede che se vedo una Levi Montalcini, che a 100 anni da filo da torcere ai ventenni, in quanto a memoria e lucidità, oppure sento parlare un filosofo della scienza che usa parole difficili, provo un istintivo moto di fastidio, mi sembrano saccenti,lontani e distaccati. Non posso nemmeno invidiarli, perchè so che dietro quel successo c'è studio, impegno, fatica.
Invece se vedo che uno apparentemente come me, o peggio di me, raggiunge senza meriti particolari le vette del successo, mi conforto e mi crogiolo nel pensiero che magari anch'io ce la posso fare. In realtà il presidente del consiglio non è affatto il sempliciotto che sembra, alcuni meriti ce l'ha e dovremmo prenderlo più sul serio, come dice Guzzanti qui!
Comunque, la prossima volta andrò a lezione d'inglese con la convinzione che il "ticer" è un gran boring rompiballe, non ha realizzato che a me basta masticare qualcosa quel tanto, per farmi capire quando andrò di nuovo in vacanza all'estero.

giovedì 16 aprile 2009

San- tocchieria.

Santocchieria: Sinonimi: bacchettoneria, beghinismo, bigotteria, bigottismo, santimonia; ipocrisia. Vocabolo un po' desueto, ma potrebbe diventare di moda, magari lo ritroveremo su
facebook sotto forma di uno dei quei quiz molto intelligenti (tipo tu che cioccolatino sei?) ad esempio: Tu che razza di italiano sei: Santoro, Santocchio o Santificetur? E le facili domande a cui rispondere sono:

  • Se la sinistra si appropria di tutti i "MEDIA" tu cosa fai? 1) Fai il medio, come Silvio docet. 2) Usi pollice e indice per mimare una mitraglia. 3) Usi indice e mignolo per scaramanzia. 4) Ti affidi a qualche "Medium".
  • Se Vauro fa' una vignetta esageratamente crudele, la tua reazione è: 1) Ti affretti a consigliare al premier un corso accellerato di disegno. 3) Spegni la TV, e vai a leggere la bibbia. 4) Spegni la TV e vai a leggere La Divina Commedia. 4) Ti fai fare una maglietta con la vignetta incriminata come ha fatto Calderoli con quelle di Maometto.
  • Se nel corso di una puntata di Ballarò, Crozza fa dello spirito di patata rivolgendosi a Maroni, e lui si offende, il tuo primo impulso è: 1) Ti commuovi pensando a Bossi che sparge l'acqua del Po, raccolta alle fonti tre giorni fa, sul popolo leghista a mo' di benedizione. 2) Invochi lo spirito guida di Alberto da Giussano. 3) Sorridi con benevolenza come se il premier avesse raccontato una SUA barzelletta, magari sui Desaparecidos. 4) Scrivi una battuta migliore e la spedisci a Crozza.
  • Se un nuovo editto bulgaro colpirà in un sol botto Benigni, La Guzzanti, Michele Serra, e anche Crozza, tu che farai? 1) Mi compro le biografie di Berlusca e le repliche di tutti i TG di Fede su DVD in blue-ray. 2) Ordino su e-bay la raccolta delle gaffes di Berlusconi in edizione limitata e numerata. 3) Mi faccio uno spinello per la prima volta in vita mia, come Moretti nel famoso film. 4) Emigro in Bulgaria.
RISULTATI:
Se hai sempre risposto il n. 1 : COMPLIMENTI!!! sei un vero SANTOCCHIO.
Se hai risposto qualche volta 1 qualche volta 2 : non disperarti, puoi migliorare, per ora sei solo SANTIFICETUR.
Se hai sempre risposto 3 o peggio 4 : Mi dispiace: sei su una brutta china , potresti diventare un SANTORO. In tale caso la miglior cura è una pillola mediaset tre volte al giorno, prima o dopo i pasti, o anche a metà nottata, nei casi gravi, una flebo diretta in vena, col digitale terrestre.

lunedì 13 aprile 2009

San Toro

Leggo in questi giorni degli attacchi a quel cattivaccio di Santoro, che "continua a fare un uso criminale del servizio pubblico". E mi chiedo: quale sarebbe l'uso NON criminale? Incensare, leccare, non riferire le lamentele, non esprimere MAI dissensi? Se anche questa volta mettono il bavaglio a uno dei pochi, come lui, che osa parlare senza peli sulla lingua, penso che me ne andrò a trascorrere gli ultimi anni che mi restano in Olanda, dove tra l'altro mi lasceranno morire in pace, senza infilarmi a forza un sondino..
Di solito non guardo mai la RAI, e ovviamente meno che mai le altre TV di Berlusconi, ma per disperazione venerdì ho visto in differita di un giorno, la trasmissione di Santoro, che fin dai tempi, beati, di Samarcanda è uno dei giornalisti più dissenzienti dal potere costituito, e quindi a me più gradito. Ritengo che una democrazia necessiti anche di questo, e anche di toni a volte troppo crudi ed estremizzati. Finanche in america lasciano parlare Moore.
E francamente non ho percepito nulla di particolarmente scandaloso nella puntata di "Anno Zero" in questione. Cito da Repubblica:
Pur riconoscendo in apertura di puntata "lo straordinario impegno di tutti" e precisando che "non vogliamo mettere in discussione che si stia facendo tutto il possibile, e più del possibile per aiutare le popolazioni", Santoro si è concentrato sull'efficienza della macchina dei soccorsi. "Siamo nel Comitato operativo misto - ha detto in collegamento dall'Aquila l'inviato Sandro Ruotolo - e a quattro giorni non c'è ancora un coordinatore, un responsabile.
Riassumendo, la maggior accusa mossa al conduttore è quella di aver criticato la Santa Protezione Civile. Ma quando la finiremo di fare questa facile retorica dei buoni sentimenti, dell'eroe, dell'abnegazione altruista, dell'italietta tutta patria e famiglia (e Chiesa!), che invece, sotto sotto, è quanto più egoista e piccina si possa immaginare? Gli stessi che crocifiggono ogni giorno il povero nero o immigrato rumeno, negando loro anche il diritto al pronto soccorso, poveri cristi rei di destabilizzare il loro benessere, il loro quieto vivere, oggi si ergono a benefattori e piangono sui terremotati dalle loro comode poltrone davanti alle immagini proposte da Vespa e Fede, beandosi della incomparabile generosità del nostro Santo Primo Ministro, che dispensa case vacanza ai senza tetto. Il premier rimprovera a Santoro: "Non si può speculare sulla tragedia per trarre vantaggio per l'audience. ( e per inciso, tale da accusa mediaset è esente? ) Qui tutti hanno fatto tutto quello che potevano, più del loro dovere".
In fondo cosa è stato detto di così grave e offensivo? Perchè diamine certe cose, pervase dall'aura di "intoccabilità", non si possono mai criticare? Io ho solo sentito alcune persone disperate che si lamentavano di non avere avuto in tempi brevi acqua, soccorsi, rifugi e aiuti. Dovevano essere più pazienti, forse è vero, nemmeno la protezione civile ha la bacchetta magica. A parte che chiunque in condizioni analoghe, avrebbe avuto diritto ad un po' di comprensione, anche se troppo lamentoso, che doveva fare Santoro, doveva "censurare" o togliere il microfono ai giusti sfoghi degli esasperati? Ed infine, la vogliamo dire tutta, papale papale? La Protezione come dice il termine (dal vocabolario: adozione di determinati procedimenti per salvaguardare) deve proteggere il cittadino, non solo soccorrerlo in caso di estreme calamità...se invece di occuparsi dei grandi eventi sportivi o mondani, avesse predisposto e finanziato dei piani PREVENTIVI , così da poter effettuare un rapido intervento nelle zone ad alto rischio sismico (in special modo laddove da mesi c'erano scosse continue..), se avesse vigilato di più sulle costruzioni, esse sì criminali, di ospedali ed edifici pubblici non a norma, se avesse preventivamente evacuato almeno scuole e ospedali...oggi si piangerebbe e ci si lamenterebbe di meno.
Nella deprecata puntata ho sentito un esponente del governo (non ricordo come si chiama, perchè ho un rifiuto epidermico nei confronti di certi personaggi), che proclamava: " E' ora di fare uscire le reponsabilità" Parole sante, facciamolo allora! Invece tra qualche settimana sarà tutto nel dimenticatoio, guai se non ci fossero i Santoro, i Travaglio, le Gabanelli e quelli che come loro mettono sempre il dito nella piaga, o almeno la pulce nell'orecchio. A chi lancia di continuo le accuse a costoro, io dico: se non vi piacciono, cambiate canale, questa è democrazia, quando invece taceranno vorrà dire che saremo in pieno regime.

martedì 7 aprile 2009

Cassandre scomode.

Dopo 15 giorni di felice disintossicazione da giornali e TV italiana, eccomi ripiombata nel peggiore dei modi nella cronaca più nera. Cominciavo già a pensare di dover fare le solite recriminazioni sulle ilari e urlate esternazioni capo-governative, invece questa tragedia del terremoto occupa completamente i nostri pensieri e ambasce.
Sono partecipe del dolore e dell'angoscia di chi si trova in mezzo a questo disastro, anche se solo di straforo ho provato durante il terremoto del '76 qui in Friuli quanto è brutto sentirsi così alla mercè della forza della natura, senza scampo nè rifugio.
Penso a tutta quella povera gente morta sotto le macerie, e mi ricordo quante notti di paura abbiamo trascorso tra il fatidico 6 maggio e il settembre 1976 . Mi trovavo proprio a Gemona sotto il duomo già parzialmente distrutto, quando c'è stata quell'ultima forte scossa di settembre. Ricordo di essere caduta cercando di scappare e di aver pensato che ormai non c'era più niente da fare se non rimanere lì per terra ad aspettare il peggio, finchè mio marito non è tornato indietro ad aiutarmi, siamo riusciti a raggiungere l'auto e metterci in salvo.
Queste esperienze non si dimenticano nemmeno dopo 33 anni. Eppure 33 anni sono molti, e quanti altri terremoti ci sono stati da allora? E cosa si è fatto per arginare i pericoli a cui siamo esposti noi tutti in questa terra ballerina? Qui in Friuli ci sono credo delle buone leggi per l'edilizia antisismica, avrebbero dovuto esserci anche in abruzzo, e in tutte quelle zone a ben nota alta sismicità. Ovviamente i centri storici e le abitazioni vecchissime, sono difficili da tutelare, ma è inaccettabile che crollino scuole, ospedali, case dello studente, edifici relativamente recenti.
Ho letto del tecnico che avrebbe previsto l'imminente sisma, e le polemiche subito scattate sulla non credibilità dei suoi annunci del malaugurio. Si sa che non è possibile fare le "previsioni" come quelle del tempo: " Domani al centro e al sud terremoti sparsi di debole intensità..in particolare nell'irpinia fenomeni più accentuati.." Ecco questo forse sarebbe troppo...Però non nascondiamoci dietro un dito, la scienza può fare molto di più di quel che si pensa, e la si utilizza ben poco. Abbiamo il vezzo di non credere mai agli scienziati e di fidarci di più di maghi e opinionisti prezzolati. Ad esempio si sa con certezza che prima o pi salterà il tappo del Vesuvio. Non sappiamo quando, è vero, ma intanto quali misure precauzionali si stanno prendendo? Ci sono piani di evacuazioni, di emergenza a pronta esecuzione, ci sono norme per la messa in sicurezza di edifici pubblici e pericolanti? Cosa è stato fatto per impedire la costruzione in luoghi a rischio? E come dire che io, pur avendo la pressione e il colesterolo alti (è vero), non faccia nulla di nulla per evitare prossimi eventi quali infarto e ictus, di cui sono ad alto rischio, solo perchè non so quando esattamente si verificheranno! Potrebbe succedere che nel frattempo io muoia di qualcosa altro...quindi continuo nella mia vita insalubre e non prendo farmaci nè sane abitudini per tutelarmi. Il mio comportamento è definito da incoscente o da aspirante suicida, nella migliore delle ipotesi da struzzo. Invece la nostra "Protezione Civile" non sa far altro che esortare a non ascoltare le false cassandre, ribadire che i terremoti e le catastrofi non sono prevedivili, quindi non ci resta che nascondere la testa sotto terra e aspettare.
PS: La foto del Duomo di Gemona ricostruito vuol essere un augurio e una speranza per i nostri connazionali abruzzesi.

giovedì 2 aprile 2009

Moving house in Amsterdam.

Dopo la lunga assenza dall'italia e dal blog, rieccomi qui, alla solita routine casalinga, che confesso un po' mi mancava, infatti "staccare" fa' bene proprio per questo.
Come deducesi dalla foto e dagli scatoloni, non ho fatto una vera e propria vacanza ad Amsterdam, mia figlia ha cambiato alloggio, io e mio marito l'abbiamo aiutata nel trasloco. Ho fatto la turista solo l'ultimo giorno, stancandomi ancor di più che nel fare pacchi, per passeggiare in centro e nello Jordan.
Ma la vita olandese vera non è quella da turista, per cui in un certo senso ho preferito non farla. Ho fatto la spesa come ogni massaia dutch, e ho mangiato quel che passa il convento dei "paesi bassi", ho guardato il ritmo di vita di lassù e cercato di compararlo col nostro.
Come per ogni stile di vita ci sono pro e contro, posso dire quello che mi è piaciuto e quello no.
Nel quartiere appena ai bordi del centro dove alloggiavamo, residenziale e molto servito, ho apprezzato la cortesia della gente che ad ogni piè sospinto ti augura: "Have a nice day" rivolgendosi (a chi come me ha l'aria stranger) da subito in inglese, come se gli olandesi consci della difficoltà della loro parlata vogliano mettere uno straniero a suo agio.
Al supermercato, verso le 11,30 quando andavo io, sono stata colpita da quanti papà con i bebè si occupano di questa incombenza da noi tipicamente femminile. Pare che il congedo per paternità non sia un eccezione. Poi tutti tornano a casa con i loro borsoni riciclabili a piedi o in bici. Le vecchiette come me hanno un carrellino porta oggetti che serve anche da appoggio, i più malandati hanno addirittura una poltrona-motorino guidabile come una bici sulle piste ciclabili, con la quale entrano pure nei negozi. Le barriere architettoniche non esistono. O meglio, per la verità una c'è, un'unica grandiosa anacronistica e insuperabile barriera, cioè le scale rompigambe ripide con pendenza di 90°, caratteristiche delle case in centro e non solo. Non a caso sul culmine dei tetti c'è un grosso gancio che serve a far entrare i mobili dalle finestre.
Per fortuna i condomini moderni un po' periferici hanno l'ascensore, che quando c'è, è fatto alla grande, con pure un seggiolino per riposarsi nel tragitto da un piano all'altro. Il concetto di abitazione è un po' diverso dal nostro, in genere son meno curate negli interni rispetto all'italia. Le camere da letto sono piccole, i soggiorni grandi e le finestre enormi, senza tende. Di notte si vedono gli interni illuminati e gli inquilini intenti alle loro faccende, ma solo noi stranieri ci facciamo caso.
Il bagno è separato dal WC , di cui ho già parlato in un post precedente. Anche in campagna, le casette son ben diverse dai nostri villoni pretenziosi. Minuscole e colorate sembrano di lego. Penso che la carenza di terra, strappata al mare e preziosa, sia alla base di questa "economia" di spazi per le case. La "terra" è tutta comunque utilizzata, e anche in pieno centro, davanti alle porte delle abitazioni ci sono minuscole aiuole con fiori curati (ora staripano di narcisi). Invece le strade son grandi e spaziose , c'è la pista ciclabile ma anche il marciapiede per i pedoni.
Il tasto dolente sono i cibi. Non solo nei ristoranti, quasi tutti etnici, ma anche la varietà dei generi alimentari nei supermercati. L'offerta di cibi pronti, precotti è preponderante. Grandi spazi son dedicati ai prodotti "esotici" dove vicino a "Bami goreng" o salse messicane, si trovano anche tagliatelle e lasagne.
Quello che più mi colpisce è l'asetticità delle verdure. Non un granello di sabbia o terra, nè un ingiallimento o tacca compaiono su lattughe o cespi di bietola a costa che sembrano bouquet da sposa. I peperoni o pomodori tutti UGUALI sono incellofanati ad uno ad uno. E le zucchine di taglia XXL son tanto grosse quanto sciape. I vegetali, per me che sono abituata a quelli autoctoni orticoli, sono di una tristezza e monotonia video-gustativa incommensurabile, tanto che ho fatto una dieta quasi priva di verdure. Eppure c'è un elevatissima percentuale di vegetariani. La ragione è abbastanza oscura, a parte forse il fatto che molti immigrati indonesiani o indiani portano la loro tradizione vegetariana. Anche la carne però è piuttosto monocorde, quasi solo pollo, manzo o maiale, quasi sempre pretrattati pronti alla cottura. Invece mi piace il pesce. In generale non so dire di che pesci si tratti, perchè i nomi olandesi mi lasciano così(?). A parte la famosa aringa, riconosco sogliola, merluzzo, anguilla e cozze. Queste ultime, che in italia detesto, invece qui sono buonissime e poco pesciose.
Ultima, ma non ultima chicca gradevole è stato il sole...siii, proprio mentre qui in italia diluviava, ad Amsterdam abbiamo avuto almeno 4-5 giornate di sole primaverile.