venerdì 30 luglio 2010

Larga l'intesa...stretta la via.

Sarà un bene o sarà un male? Parlo delle liti all'interno del PdL . Non saprei, mi sento un po' come chi ascolta i vicini di casa, antipatici e prepotenti, bisticciare minacciandosi e tirandosi dietro stoviglie. Che fare? Intervenire, perché altrimenti c'è il rischio che ci danneggino la casa, o lasciare che si rompano i corni fra loro..con segreta, infantile e un po' sadica gioia? L'ultima opzione è una tentazione troppo forte, e del resto mi domando sempre, ma come fanno alcuni rappresentanti del governo, apparentemente meno peggio di altri, che abbiano un minimo di dignità, ad avallare tutte le stronzate del premier?
Come è possibile chiamare "della libertà" un partito che a dispetto del nome, ha un solo capo assoluto, incazzoso contro chiunque lo contraddica, che si fa' forte solo dei quattro imbecilli ipnotizzati dal grande fratello che lo votano senza saper perchè? Prima o poi (purtroppo il poi è molto in ritardo) la resa dei conti doveva arrivare. Il "traditore" Fini si è ribellato ed ha perfino osato dire che Berlusconi ha un strano concetto di democrazia....Ma va'? Come e quando se s'è accorto? Un improvviso scatto di dignità? Saranno sufficienti i suoi fedelissimi a mettere in crisi il governo?
Intanto il Bossi, con la sua innata raffinatezza alza il dito medio contro i finiani rei di aver rotto i patti col Berlusca (ma lui si è dimenticato di aver fatto uguale uguale nel 94) e dice NO ad un eventuale governo tecnico.
Ma se da un lato sarebbe auspicabile una spallata, grazie alla breccia apertasi in questo sciagurata accolita di delinquenti, che ci vuole coraggio a definire governanti, da un altro fa' paura il baratro che si intravede in questo delicato frangente economico italiano, per una eventuale bufera pre-elettorale.
Con un lugubre sesto-senso derivante forse dall' echeggiar del mio nome (Cas-sandra), da molto tempo desidero e temo la disfatta del nanerottolo dalla faccia ormai gialla, vizza e bizzosa. Nella mia veste di veggente sibillina in precedenti post predicevo ahimè che fino a quando l'amaro calice non presenterà il suo fondo di fiele al popolo italico, esso non si risveglierà dal sonno prima beota, ed ora cieco.
Per questo non so cosa augurarmi: il male minore mi sembra quasi quasi rappresentato dai Casini e dagli ex-margheriti, con la loro litania sul governo di larghe intese. Basta che non siano troppo larghe però!

martedì 6 luglio 2010

Que reste t-il?


Questa bellissima canzone, tra parentesi rovinata dal cavalier-cantante di crociera, mi fa pensare alla finanziaria.
Quasi ogni giorno il severo provvedimento di Tremonti, a seguito di continui attacchi e rimostranze perde qualche pezzo per strada.
Ha cominciato Bondi, scandalizzato che gli hanno tagliato fondi senza avvertirlo. A seguire enti culturali scientifici e di ricerca, che prima cancellati in parte sono stati ripristinati.
L'università già super tagliata è in sciopero, come il pubblico impiego.
Tagli alle regioni? I presidenti anche filogovernativi protestano. Gli enti locali sono in subbuglio, la lega mugugna. Spesso alcune trovate estemporanee, come abolire le tredicesime agli statali, già abbastanza mazziati, o allungare i 40 anni di anzianità per la pensione, sono subito cancellate...
Condoni?? Si, no, non lo so.
Lotta ai falsi invalidi, ma come? Più controlli? Regole e rigore sulle commissioni mediche? Macchè, invece alziamo il punteggio per poter fruire dell'assegno di invalidità, vera o falsa che sia.
Bisogna essre invalidi all' 85%, contrordine : basta il 74%, contrordine sul contrordine... Un passo avanti e due indietro, giocando sulla pelle dei poveri invalidi veri.
Ma che idee poco chiare!!
Questo accade non tanto perchè la manovra è rigida e draconiana, come si conviene ad un paese sull'orlo del collasso, ma perchè la mannaia si abbatte a casaccio, la mano destra non sa quel che fa la mancina (non sinistra, potrebbe essere fraintesa), il capoccia e i suoi fedeli sono in tutt'altre faccende affaccendati.
Di questo passo il federalismo diventa una chimera, e incomincio a nutrire qualche speranza sul crollo di questo becero governo.
Ebbene, si, perchè molti votanti della lega, non sono solo rintontiti dalla Tv e dal sogno berlusconiano. Molta gente del nord, operai e lavoratori hanno cangiato la vecchia ideologia marxista in ideale federalista. Al posto della falce e martello han messo la chiave inglese della loro officina, e il registratore di cassa della loro impresetta, gente volenterosa e rigorosa nel lavoro e nel pagare i tributi, ma che ci sia un ritorno però!
Ormai è chiaro che il ritorno non ci sarà.
Però il dilemma è: sapranno i nostri compagni cavare il ragno dal buco?