sabato 29 marzo 2008

Verso il 13 aprile

Finora ho rimosso il pensiero delle elezioni, ma la data si avvicina e devo cominciare a pensarci.
Chi voto? Se devo seguire il test fatto su rebubblica mi ritrovo a metà tra Bertinotti e Boselli.
E tutto sommato mi sentirei anche in linea, ma c'è un MA. Bertinotti parla troppo operaiese, e in italia non ci sono mica solo gli operai, anzi se le cose vanno avanti così, tra un po' non ce ne sono proprio più. Un minimo di aiuto all'impresa bisogna ben darlo, incentivi per lo sviluppo etc. oppure tra qualche anno diventiamo peggio dell'albania. Poi mi pare che anche il fausto sia per i veti indiscriminati, i No qui, No lì, No TAV, No gas, e se non lo è lui, ci pensa l'altro figlio dei fiori, o arcobaleno che dir si voglia, il pecoraro. Invece io mi sento più propensa ai SI, perchè tutti noi ne beneficiamo, la via del progresso con le sue magagne non possiamo invertirla, correggerla si certo, ma con giudizio e non fare gli struzzi che vogliono vivere come un isola che non c'è, nell'europa dei corridoio 5, dell'energia più o meno pulita, dei rigassificatori e dei converti-scovazze. Invece Boselli mi convince molto di più, però c'è un PERO'. Ho saputo di recente (ma dove vivo io ingenua anziana donnetta?) che nel partito socialista ci sono aihmè anche Bobo e DeMichelis..Ma per quale oscura ragione, dico io, un partito con un così bel programma deve candidare questi avanzi primirepubblichini? Mi scompagina tutto!! Sono depressa, non so chi votare. Sta a vedere che dovrò adeguarmi al Crozza-Veltroni, del resto la mia ossessione per berlusca è così forte (ebbene sì l'ossessione ce l'ho e me ne vanto) che non vedo altra via. Mancano ancora 2 settimane e potrò ancora documentarmi un po'.

martedì 25 marzo 2008

Neve di primavera, o proppagini natalizie.

Stamane abbiamo trovato tutto innevato, qui a Trieste può capitare, anzi capita quasi ogni anno, fioriscono gli alberi da frutto, ad esempio l'albicocco, e poi freddo e gelo rovinano tutto e le albicocche non si mangiano mai.
Da poco hanno ricominciato a volteggiare i fiocchi in formato bufera, quindi in tutto e per tutto sembra di essere a natale. Mi sento sazia per gli eccessi alimentari di ieri e l'altroieri, sono a casa in vacanza, fuori nevica, tra poco accendo il caminetto..è proprio vero non c'è più la mezza stagione.


Oppure potrei citare "marzo pazzerello" e altri luoghi comuni del genere. Sarà mica il riscaldamento globale? Di fatto queste intemperanze metereologiche mi danno modo di prendere confidenza col blog, e scrivere di cose "leggere". Prima o poi entrerò nel tema serio, che ancora non ho ben chiaro, quel che è certo è che mi piace scribacchiare qui, anche se nessuno mi legge. Ho l'esaltante sensazione di fare la giornalista vera, miracolo di INTERNET! Senza colpo ferire, come ho sempre desiderato, posso fare elzeviri, editoriali ed articoli di fondo (Biagi e Montanelli mi perdonino).

lunedì 24 marzo 2008

TITOLA

Oggi titolo TITOLA. Cos'è una titola? Le mie ricerche su wikipedia non hanno prodotto risultati soddisfacenti, quindi rimedio. Trattasi di una ciambella di pane dolce stile pinza, a forma di treccia con incorporato un uovo sodo con guscio e tutto, colorato con colori alimentari, mi auguro innocui (?). Dolce tipico della tradizione pasquale per colazioni, merende pic-nic. La titola propriamente detta è si trova a Trieste, ma ci sono varianti in tutta italia, ad esempio in sicilia:
I pupi cull’uova, (pani o paste dolci di proporzioni diverse e con forme di bambola, di pupattola, di prete, di mostro o altro, sopra ed entro le quali forme sono delle uova sode) sono appunto dei pani pasquali, largamente diffusi in tutta la Sicilia, dove assumono nomi diversi a seconda della località in cui sono preparati, e sono anche l’esempio di come l’evolversi dei pani pasquali in dolci abbia comportato una sempre più massiccia utilizzazione di ingredienti estranei alla panificazione tradizionale: all’olio è subentrata la sugna e al lievito l’ammoniaca. Si sono inoltre introdotte sovrastrutture decorative sempre più elaborate in cambio dei tradizionali semi di sesamo o di papavero. Il pane dolce dei nostri giorni viene così ricoperto da una semplice glassa di zucchero, albume e limone (marmurata, vilata, allustrata o jelu, a seconda delle parlate), che un tempo veniva stesa con una penna di gallina. Le uova che si inseriscono generalmente sode, possono essere colorate di rosso, il colore della fertilità. La colorazione può essere ancora oggi rudimentalmente ottenuta mettendo a bollire le uova in un infuso ottenuto da una speciale radice, la rùggia. Più frequentemente si usa strofinare sul guscio dell’uovo della carta velina resa leggermente inumidita.
L'uso dell'uovo dentro e fuori, nei dolci della pasqua ha molte implicazioni simboliche, dalla resurrezione ben rappresentata dalle uova, all' abbondanza delle stesse in periodo primaverile, all'usanza di raccogliere e accumularle durante il periodo di quaresima per poi decorarle e regalarle ad indicare la fine del digiuno e delle privazioni.
Gara della corsa dell’uovo: pare che in alcune zone del friuli per pasquetta si organizzi questo gioco popolare che consiste nel far rotolare delle uova, penso sode, su prati in discesa, in una sorta di gioco di bocce.
Infine per omaggio agli "olandesi" venuti qui a passare le feste pasquali, cito questa tradizione dei paesi bassi:

In Olanda la Pasqua viene celebrata come una festa primaverile. La maggior parte della gente appende alla porta d'entrata della propria abitazione una corona decorativa. Tutta la casa si veste a festa con fiori gialli, mentre in giardino molte uova decorate vengono appese ad un albero. E' tradizione che i bambini trascorrano la domenica mattina a cercare in giardino belle uova sode multicolori, che il coniglietto pasquale ha nascosto. Tra le tradizioni culinarie, il pranzo della festa prevede una specialità dolce: il "Paasbrod", un succulento pane ripieno d’uvetta.

domenica 23 marzo 2008

Perchè un blog di confine?

Pasqua di pioggia: giornata ideale per iniziare un blog. Dopo molti ripensamenti, (lo faccio, non lo faccio? è una forma di auto-incensamento? è uno scriversi addosso?), alla fine ho deciso per il blog.
In fondo è solo una specie di diario, un moleskine in formato elettronico, e da quando avevo 10 anni ne tengo uno, quindi ora è giunto il momento di dare una svolta di modernità anche agli appunti.
Quindi lo faccio ora, in primis perchè ormai a 60 anni (verso i 61), non temo più le critiche e le disapprovazioni, poi perchè sono in pensione da pochi giorni e devo pensare a riempire i tanti spazi che mi si vanno creando, infine perchè così posso condividere con qualcuno pensieri e opinioni, senza uscire dall'isolamento fisico dove sono confinata: quassù sul carso, all'estremità orientale d'italia da dove la pigrizia e la scarsa forma fisica mi relegano. Per oggi basta.