venerdì 10 giugno 2011

Il pericolo è il mio mestiere.


Qualcuno si ricorderà che c'era un programma televisivo con questo titolo. Parlava di mestieri pericolosi, come pilota acrobatico, operaio edile di grattacieli, cacciatore di serpenti velenosi e cose così.
Ma a volte anche una persona super prudente e sedentaria come me vive molto pericolosamente. Come? Ebbene io mangio, sono una mangiona.
A parte le complicazioni sanitarie legate all'obesità che mi affliggono, ho anche un'altra pericolosa abitudine: mi nutro di allarmi alimentari.
Ho mangiato cervello di bovino poco tempo prima che si scatenasse l'allarme "mucca pazza", per la verità ancora non sapevo che rischi corressi, dopo ho smesso di mangiarlo, anche perché in famiglia piace solo a me, ma ho continuato a gustare le fiorentine, se mi si presentava l'occasione..
Proseguendo nell'incosciente abitudine ho mangiato nell'ordine: carne di maiale durante l'epidemia di influenza suina, uova e polli durante l'aviaria, ed ora mi sto abbuffando di cetrioli.
Non sono ancora morta. Ci sono comunque i rischi a lungo termine come la lattuga a foglia larga al cesio del dopo-Chernobyl.
Sicuramente colesterolo e glicemia saranno una causa di aumento rischio mortalità nel mio caso, ma non di certo aviarie e batteri killer.
Eppure la paura dilaga con queste notizie, che dovrebbero essere riportate dai giornali e TV alla stregua di curiosità, o cronaca sporadica ed episodica, e non come "allarme ed emergenza" come invece sono spesso definite.
Leggo oggi che c'è stata una pesante ricaduta sulla vendita di ortaggi in italia, un danno assurdo, di cui i "media" dovrebbero sentirsi responsabili.
Mentre sul fronte verdure incriminate dopo l'altalena cetrioli si e no, soia si e no, pare che finalmente si siano trovati i colpevoli, oltre ai germogli di soia una certa alfa-alfa, cos'è? Mai sentita nominare, quindi non l'ho mangiata, evviva sono salva! Sebbene abbia molto molto rischiato, perché ero proprio in Germania nei giorni clou, ad abbuffarmi di insalatone.
Mi domando quale razionalità ci sia nell'isterismo collettivo che impedisce di mangiare ortaggi italiani, prodotti in Italia (oggi le etichettature sono obbligatorie sempre), e come lo si possa mettere in relazione con un inquinamento limitato ad una zona geografica e a poche tipologie di verdure sospette. Cetrioli e legumi di origine tedesca, anche qualora infetti, se lavati, sbucciati o cotti sarebbero del tutto sicuri ed innocui.
Il ridicolo tocca il massimo nella notizia ascoltata poche sere fa' nel gazzettino regionale. Orde di turisti teutonici sono arrivati nelle spiagge della regione in occasione delle feste dell'ascensione, avvenimento sempre auspicato da albergatori ed operatori turistici, ed ora in fase di crisi più che mai desiderabile. Invece..la popolazione locale si domanda: "Quali rischi corriamo, con questi germanici untori?"
Il batterio, escherichia coli si trasmette per via oro-fecale, deve quindi essere ingerito mediante cibi contaminati, non si prende con uno starnuto, ne rimanendo stesi in spiaggia sul lettino a fianco di un turista tedesco.
Inoltre la contaminazione pare sia avvenuta in un unico stabilimento produttore di germogli in Germania, quindi la tracciabilità dell'alimento sarà facilmente controllabile, e su milioni di consumatori di vegetali in europa beccarsi il batterio è più difficile che vincere al superenalotto. Cos'altro ci toccherà sentire?
(La foto è del mio personale batterio).