sabato 27 giugno 2009

O Papi o Papa.

Gli italiani devono scegliere: vizi o virtù? E' più morale infilare un sondino per alimentare forzatamente un povero corpo senza coscienza nè vita autonoma, o avvallare feste sfarzose nei palazzi di governo per allietare le serate del vecchio premier stanco?
Sono pari merito nel 70 (75-61?) % degli italiani che approvano la politica dell'attuale PDC. (Io non cambio, dice B, gli italiani mi vogliono così)
Qualcosa mi sfugge. Il mio senso dell'etica è molto diverso, ma io rappresento una squallida minoranza di imbecilli, come ho letto su Face Book, infatti così nel popolare network,vengono definiti da alcuni fan di Berlusconi gli elettori di sinistra. Sono una povera imbecille, e in passato sono stata cogliona (così berlusca ha definito chi non vota per lui).
Mi rallegro solo di essere qui sul confine e di poter emigrare a piedi in slovenia quando lo sparuto 30% di chi la pensa come me, si sarà ulteriormente assottigliato e non avrà più chi lo difende, non potrà più ascoltare notizie non manipolate, non potrà più leggere giornali "liberi".
Il calice amaro ha raggiunto ormai la pienezza ed è difficile da trangugiare. La goccia di bile sta per far traboccare un vaso troppo pieno, e penso (o spero) che prima o poi anche noi imbecilli ci ribelleremo.
Purtroppo temo che non sarà così, almeno a breve: sono pessimista, per natura e per esperienza.
Non vedo spiragli di rinsavimento. Mi chiedo anche se mai noi popolo italiano abbiamo avuto una sufficiente maturità politica e morale, o mai la avremo. Mi cadono le braccia, e anche altri organi che non ho, cadrebbero, nel leggere o ascoltare certi vaneggiamenti pro Silvio. Eppure io ritengo di essere moderata e tollerante.
Tantè che non mi infastidisce un governo di destra, diverso dal mio sentire o dalle mie convinzioni. Posso benissimo sopportare 5 anni amministrati da una maggioranza che non ho votato, ma che si dia da fare per governarci tutti quanto meglio possibile, e garantisca il lavoro, la salute, la libertà di pensiero di ciascuno. Ho tollerato 40 anni di democristocrazia, con alti e bassi, ho sempre votato altro, ma giammai ho avuto l'ossessione di Andreotti o Fanfani , c'era un alternanza e il governo non era fatto su misura per UNO.
Eppure non andava bene e auspicavo un governo bipolare, c'era troppa litigiosità e troppa instabilità. CVD non c'è mai una fine al peggio, e ora quasi quasi rimpiango quei tempi. Rimpiango financo Paolo VI, e quella sottile e appena accennata ingerenza politica della Chiesa di allora. Forse lui avrebbe sentenziato che Berlusca è preda del diavolo. A quei tempi almeno c'era un po' di coerenza. I papaveri un po' lugubri e bigotti di allora, che andavano a messa e ingerivano la particola, magari non erano propriamente dei santi e chissà quali malefatte nascondevano nelle alcove o negli armadi, ma non avevano la spudoratezza di esibire i loro vizi privati come pubbliche virtù.
Ora si scatena la controffensiva nei riguardi di D'Alema, e altri presunti puttanieri di sinistra. Qual'è la differenza? Cerchiamo di chiarire una volta per tutte: che Berlusconi vada a mignotte, tradisca la moglie, abbia anche un debole per minorenni, prenda il viagra o si faccia.....non mi interessa! Lui come imprenditore e padrone di TV, giornali, di Milano un, due,tre, può fare quello che vuole! E avrebbe anche il diritto di censurare foto o articoli che lo riguardano, ma come Presidente del Consiglio, che mi rappresenta in Italia e in Europa, come artefice del mio destino nei prossimi 4 anni, come difensore di Chiesa, Patria e Famiglia, quale si propone, ha il dovere di essere irreprensibile. E non serve guardare nell'operato altrui per giustificarsi, è ridicolo e infantile..ora al governo c'è lui e non D'Alema, ergo mi interessa quello che fa lui e come lo fa.
Sulla sua testa pendono pesanti accuse, sia morali, che giudiziarie, ammettiamo pure che siano false e dovute a complotti, una vero leader irreprensibile quale lui si autodefinisce, o anche solo un uomo "onesto" si dimetterebbe e farebbe luce sulla questione.
Una Chiesa che difende valori cattolici e morali, come dice l'intrepido Don Farinella dovrebbe prendere le distanze da un personaggio così...ma si sa che le cose non vanno mai come sembrerebbe giusto.

domenica 21 giugno 2009

Lessicalmente corretto (capitolo I ).

Da Wikipedia : Si definisce lessico (o anche vocabolario) la totalità di tutte le parole di una lingua in un determinato spazio temporale. In generale bastano dalle 400 alle 800 parole per la lingua quotidiana. Per comprendere testi più difficili (riviste, giornali o classici) sono necessarie dalle 4.000 alle 5.000 parole, in casi eccezionali come in Dante o James Joyce, dalle 80.000 alle 100.000. Negli ultimi tempi si sta osservando la costruzione di nuovi campi di comunicazione (Chat, SMS, ...) nei quali si utilizza un lessico che va dalle 100 alle 200 parole.

Perbacco! sono colpita da questa disparità fra il numero di parole necessarie a leggere e capire Dante e scrivere in una chat, 100 volte di più! E tra l'altro quelle poche parole sono anche usate in modo storpiato abbreviato e scorretto. Nei "forum"(eccetto quello di enigmistica che frequento, per cultori di lessico) e nei siti di chat, leggo un sacco di "ke" "ki" "nn" "sn"e altre sigle cifrate. Non parliamo poi degli errori di ortografia veri e propri. Accenti questi sconosciuti, "a" con H e senza H a sproposito, tempi e modi da incubo, doppie che assenti o presenti dove non sono richieste. Forse è sbagliato fare i puristi, la lingua sta cambiando, in fondo anche dal latino al volgare c'è stata un evoluzione "in peggio" se vogliamo. Quindi probabilbente è giusto imbarbarirsi.

Ma non è questo l'argomento su cui voglio soffermarmi, magari sull'evoluzionismo linguistico ci tornerò, oggi vorrei riflettere sull'uso e abuso di certe parole entrate nel parlare comune. Per seguire un ordine alfabetico partirei dall'avverbio "ASSOLUTAMENTE".

Dal dizionario De Mauro online . Sinonimi : al cento per cento, appieno, completamente, del tutto, in assoluto, in pieno, interamente, pienamente, totalmente, affatto. Contrari: in parte, parzialmente, relativamente in maniera assoluta, senza limitazioni o restrizioni: governare a. Significato: completamente, del tutto: la tua è una preoccupazione a. irrazionale, è una risposta a. sbagliata | come risposta, con valore affermativo o negativo a seconda del contesto: «sei d’accordo con me?» «a.!» (affermativo), «non sei d’accordo con me?» «a.!» (negativo)

Quindi ineccepibile l'uso che se ne fa di continuo nelle interviste in TV, senza specificare se negativo o affermativo. Così l'interlocutore sceglie cosa meglio gli aggrada. Domanda: "Ha mai pagato fanciulle? Risposta: assolutamente!"
Pare che sia chic usare "assolutamente" invece dei soliti e banali monosillabi si e no. Propongo di utilizzarlo anche nelle cerimonie nuziali. "Vuoi tu Pinca sposare il qui presente Pallino?" "Assolutamente". E parte per il viaggio di nozze con un altro.
Procedendo, nelle conversazioni di un certo livello, mi trovo spesso a tu per tu con "PIUTTOSTO CHE". Sempre il De Mauro cita: piuttosto che loc.cong. invece di, anziché: p. che perdere tempo, comincia a studiare | pur di non: p. che uscire con lui sto a casa.
L'uso chic invece prevede: Ieri sera a cena mangiato pasta, piuttosto che pollo piuttosto che mele. E il senso non è quello di mele al posto di pollo, al posto di pasta, bensì: pasta e pollo e mele.
Questi sono sono due esempi, ma potrei proseguire e diventare tediosa. Non chiedetemi perchè sia di moda usare questi avverbi e locuzioni in maniera inesatta, penso che a volte scatti nella mente la sindrome del pappagallo, per cui una cosa sentita mi piace e la ripeto senza sapere bene perchè. Gli psicologi del comportamento sfruttano queste cose per l'incitrullimento pubblicitario, tattica usata da qualcuno anche in politica.
Idem dicasi per certe parole desuete, vedi "esaustivo" termine pomposo per dire "esauriente" o "completo", un dì qualcuno le rispolvera e quindi te le ritrovi poi ad ogni piè sospinto.
Ma la chicca delle chicche sono le parole straniere. Ai miei tempi erano molto in voga quelle francesi: moquette, abat-jour, soufflé, croque en bouche, tombeur de femme, ça va sans dire, eccetera. Era appannaggio di una certa superiorità culturale e di savoir vivre usarle.
Oggi è la volta dell'anglofono. Mi si obbietterà che per molti termini informatici e tecnici, non ci sono equivalenze in italiano altrettanto efficaci: "calcolatore ad uso personale" non è la stessa cosa di "personal computer" anche chiamato in confidenza PC. E' possibile.
Però spesso il termine inglese è usato snobisticamente. Privacy, competitor, photobook, premier, first lady, ne sono esempi.
Altre volte l'inglese serve ad abbellire. La parola che leggo di più ultimamente è "escort", il termine inglese che significa "scorta" militare o "accompagnatore" nel senso buono. Ho appena scoperto (beata ignoranza) che al femminile ha tutt'altro significato. Non si finisce mai di imparare.


sabato 20 giugno 2009

Garbage, rumenta, scovazze..insomma spazzatura!

Cari pensionati, dipendenti pubblici, e voi che vivete di uno stipendio fisso come me, e pagate le tasse fino all'ultimo spicciolo, fatevi sotto! Forse tra breve villa La Certosa sarà messa in vendita.
Potremmo comprarcela no? può darsi che un precario non ce la faccia, però teniamo conto che probabilmente si sarà svalutata con le violazioni effettuate e dato che offre così poca "intimità". Magari tra un po' si venderà pure palazzo Grazioli.
Ora io mi domando: ci voleva tutta questa bagarre per rivelare che tipo è il nostro beneamato PDC (Presidente Del Consiglio) ? Non si era già di gran lunga capito dalle battute, dagli ammiccamenti, dalle volgarità rivolte alle donne che lo circondano, qualunque sia la loro veste, che il PDC ha una visione patologica del rapporto fra sessi? Mi ricordo che già ai tempi della sua prima campagna elettorale, qualcuno lungimirante diceva che per far parte del suo staff politico bisognava avere gli stessi requisiti delle protagoniste di Drive-in. Sarà deformazione professionale da imprenditore di spettacolo. Anzi mi suona meglio come da capocomico di avanspettacolo che tocca il didietro alle sue ballerine, solo un po' più in grande stile.
Cocktail bomba: prendi un ometto non particolarmente bello e aitante, furbissimo ma neppure molto intelligente, col carattere del tipico macho italico, un po' bagnino riminese, un po' galletto stile Buzzanca, dagli soldi a palate e potere assoluto, ed ecco il risultato.
Perchè ci meravigliamo tanto? La stampa continua a proporci l'immagine dell'imperatore da decadenza: mi par di vedere un vizioso e sfatto Nerone che sdraiato sul triclinio si lascia cadere in bocca un chicco d'uva, e osserva con occhio lascivo le frotte di danzatrici svolazzanti attorno a lui, col dilemma di chi scegliere per un fine serata.
Ma potrebbe anche essere un sultano arabo che fuma il narghilè o il rude feudatario, se sostituiamo l'uva con una coscia di montone. Ma non è un film. E noi non facciamo un plissè.
Quello che mi indigna di più è l'abuso di potere. Se vuole andare con le prostitute d'alto bordo (che ora ho scoperto si chiamano "escort") a botte di 2000 euro alla volta, affaracci suoi.
Ma questa vergognosa esibizione di orge lussuose con decine e decine di giovani e belle donne è veramente troppo!!
Intanto lui non risponde se non con accuse di complotti ai giornali e agli avversari.
I suoi atti difensivi sono pelosi: dall "utilizzatore finale" (che sia poi immune da procedimenti penali è tutto da discutere, perfino un inesperto come me in affari legali sa che esiste il reato di "incauto acquisto") alla giustificazione che lui le donne non ha bisogno di pagarle, al sospetto che tanto poi non ci concluda nulla.
Fino alla difesa dell'uomo (o donna) della strada, che ho appena raccolto da una mia conoscente: basta con questi attacchi al premier, quello che conta è che governa bene, il resto non conta!
Infine c'è lo sfogo del povero martire contro i giornalisti: "Vi dovreste vergognare, siete degli spioni... io non ci sto a una Italia di questo genere"
E bravo! Io nemmeno ci sto a farmi governare da lui!! Ma perchè non ci liberiamo di quello che è la vera spazzatura!

mercoledì 10 giugno 2009

Privacy.

Ho un vero culto per la riservatezza, o come la si suole chiamare ormai privacy. Non a caso soffrivo molto quando abitavo in una casetta a schiera, stretta fra decine di altre casette, una sorta di condominio in orizzontale, e non frequentavo nè curavo il giardinetto di 40 mq, affiancato e separato dagli altri solo da una bassa recinzione, per non espormi agli sguardi indiscreti. Pur tuttavia non potevo evitare di sentire il cicaleccio della porta accanto, i bisticci del balcone di fronte, nè di respirarmi il fumo passivo che il vicino di giardino a lato, produceva godendosi la sigaretta che la moglie gli proibiva di fumare in casa.
Non tutti sono così fortunati da permettersi una villa Certosa isolata, circondata da alte mura, parchi, piscine, jacuzzi e gorilla.
Oggi come oggi non mi lamento, un po di misantropia e ubbìe da ultrassessantenne, mi hanno spinto a cercare un buon ritiro, sul carso, sufficientemente lontano da altre case, e mi collego col mondo solo quando voglio farlo. Nessuno si sognerebbe di venire a fotografare, con uno zoom spinto, mio marito in canottiera che suda strappando erbacce nell'orto.
Perchè invece un maledetto fotografo blasfemo l'ha fatto violando la privacy del premier?
Posso solo fare delle ipotesi: se io fossi un capopolo, sempre in prima pagina, con un impero finanziario e uno strapotere su TV, giornali e politica, e decine di lacchè ai miei piedi, forse avrei un po' di coda di paglia, e potrei perfino sospettare che mi vogliano carpire attimi di vita privata per condividerla con i miei fans (o detrattori). Per difendermi, oltre ad una dorata fortezza e un esercito di guardie private, mi allerterei cercando di proibire ai giornali di gossip (casualmente quasi tutti miei) di pubblicare quello che non mi garba. Se nonostante tutto un complotto internazionale ai miei danni portasse alla luce foto compromettenti, direi che sono innocentissimi fatti miei, e scatenerei una sacrosanta battaglia per la privacy.
Ebbene devo dire che nonostante l'odio inveterato che nutro per il personaggio in questione, la tutela della privacy, mi sembra perfino in questo caso cosa buona e giusta.
Meno giusto è il come e il perchè è venuta fuori questa storia: sarebbe da valutare quanto etico sia che Tiberio si ritiri a Capri (o in sardegna) a concedersi feste libertine, tuttavia se rimanessero segretissime, che fare? Amen. Però come sottolinea un giornale di Cuba (ma si sa, questi son proprio comunistacci) c'è il particolare che: questa banda di lascivi saltimbanchi vola a Capri, scusate, in Sardegna, in aerei ufficiali. Perché l’uomo ha modificato la legge: non solo chi governa può utilizzare questi aerei, ma anche le persone scelte da lui in funzione delle sue “necessità”. Se non è per questo e per darsi l’immunità come Primo Ministro di fronte ad accuse di diverso tipo (che non mancano), allora a che cavolo serve la maggioranza parlamentare?
Perfino in Argentina dove il peronismo è stato molto apprezzato si levano critiche a noi. Che triste! Leggete come ci dipingono:
Succede che “la devianza di Berlusconi è una devianza accettata”, ha detto su La Nación il sociologo Giuseppe De Rita, uno dei massimi interpreti della società italiana, presidente del Centro Studi Investimenti Sociali (Censis), istituto che dal 1964 analizza la realtà della penisola. Secondo questo prestigioso sociologo di 76 anni, il fenomeno Berlusconi è il frutto del “cambiamento antropologico” avvenuto nella società italiana, oggi colpita da una logica di relativismo, dall’estremo individualismo e dalla perdita di valori.
Non sono teneri nemmeno i tedeschi che sentenziano come l'italia vada sempre peggio.
Se fossi additato da mezzo mondo come "anomalo" un minimo di autocritica me la farei.
Siamo gli ultimi della classe, bocciati in tutte le materie e con un pessimo voto in condotta, ma continuiamo a dar la colpa ai professori.
Un ultima nota dolente, (o no?) l'interrogativo di Cicchitto: E se al posto del teleobbiettivo c'era un fucile? Aiuto aiuto, toccherà spendere soldi per garantire la sicurezza del premier e dei suoi onorabili ospiti! Anche se a ben pensarci perchè mai per un attentato qualcuno dovrebbe ricorrere a delle tali complicazioni ...basterebbe appostarsi ad uno dei bagni di folla del cavaliere e... appena sale su un predellino.. TAC!