lunedì 3 ottobre 2011

Una scia non fa primavera.

Ieri mio marito è andato a fare un corso di orto-sinergico...non chiedetemi cos'è. Per l'appunto incuriosita avrei voluto parteciparvi anch'io, ma poi ho rinunciato e forse, alla luce di quanto poi lui mi ha riferito, ho fatto più che bene.
Al di la dell'orticultura, il coniuge mi ha raccontato delle chiacchiere con i suoi compagni di lezione, avvenute durante l'intervallo fra la lezione teorica e pratica, e mi ha chiesto se io avessi mai sentito parlare di "scie chimiche", argomento che pare avesse molto animato la conversazione. Ovviamente no, quindi ho subito "googleato" per scoprirne il significato...
Sorpresa! Si tratta addirittura secondo una certa teoria di un COMPLOTTO, operato da chi non è chiaro, e a quale fine nemmeno...ma molto molto allarmante.
Tante volte, ho guardato il cielo solcato da queste scie di condensazione lasciate da aerei, come moltissime altre persone avranno fatto, magari ci ho anche ricamato su osservando come si modificavano e che forme prendessero, un po' come si fa con le nuvole, ma mai, dico mai, mi ha sfiorato l'idea strampalata che potesse trattarsi di condense di gas tossici deliberatamente sparse allo scopo di sterminare gli umani, di cambiare il clima o di avvelenare intere popolazioni. Perché di ciò invece alcuni credono proprio che si tratti. Ci sono addirittura interrogazioni parlamentari, comitati di studio, blog e perfino un sito ufficiale, che chi vuole saperne di più può consultare. Pare che da una certa data in poi tali striature abbiano cominciato a intensificarsi, guarda caso proprio in una certa regione degli USA, e che in seguito qualcuno abbia messo in relazione i malori di cui furono vittima molti abitanti di un villaggio, con le forme anomale delle scie.
Ed io che mi credevo una persona mediamente informata e aggiornata, non ne sapevo nulla!! Beata ignoranza che mi fa vivere serenamente, fantasticando a naso insù, inconsapevole dell'impatto di detriti di satelliti che si stanno per abbattere sul mio incauto capo, o sui venefici vapori chimici che sto inalando, oppure chissà qualche mefitico alito di alieno (spero non mangiatore di aglio) in agguato.
Questa storia mi ricorda un po' quella dei cerchi sul grano, che per anni ha fatto scalpore e poi si è esaurita, oppure le vetuste teorie sugli E.T. che avrebbero costruito le antiche piramidi d'Egitto, così come quelle atzeche
Ho già affrontato in un post qualche tempo fa, un argomento analogo, su una certa sottocultura del terrore ingiustificato, che di volta in volta prende di mira virus, epidemie, disastri ecologici, e in generale il progresso tecnologico quale responsabile primario di molti nostri pericoli. Non so bene perché ma questa paura dell'innovazione si associa spesso al desiderio peraltro lodevole, del "naturale", "genuino" ecologico e non contaminato. Tutte cose che è giustissimo preservare e ricercare, ma che a mio biologico modo di vedere possono coesistere anche con i vantaggi dell'innovazione.
L' aura mefistofelica che avvolge la tecnologia e anche la scienza, spesso con essa confusa, non ha nulla a che vedere con le paure oscurantiste che spesso sono frutto solo di ignoranza.
Se ho occasione di parlare con questi terrorizzati dal progresso porto sempre l'esempio del fuoco, che non a caso è il simbolo del mito di Prometeo. Chissà quanti si saranno bruciati, ustionati o carbonizzati per opera del fuoco, ma era giustificato privarsene? Come ha saggiamente sentenziato mio marito per tappare la bocca dei suoi compagni del corso orticolo:  "La scienza non è né buona né cattiva, è neutra, mentre può essere buono o cattivo l'uso che se ne fa".
Condivido pienamente il suo pensiero anche se avrei sostituito la parola "progresso tecnologico" a Scienza. Quest'ultima, per me è sempre positiva e perciò la scrivo anche con la S maiuscola.