sabato 10 maggio 2008

Cellulo(-geno)cidio??


Per la Chiesa, oggi come quarant'anni fa, separare la sessualità dalla procreazione è sbagliato ed espone al rischio dell'infelicità. E questo legame va rispettato sia scegliendo di non usare anticoncezionali sia, nel caso i figli non arrivino, rinunciando all'uso delle tecniche per la fecondazione assistita." A questo tema è strettamente legato quello delle coppie di fatto che il Papa ha affrontato direttamente ricevendo in visita ad limina i vescovi d'Ungheria. Creare una mentalità permissiva su questo fronte, ha detto Ratzinger, contribuisce alla grave crisi dell'istituzione familiare, testimoniata dalla notevole diminuzione dei matrimoni e delle nascite, oltre che dall'impressionante aumento dei divorzi. "La vita è sempre un dono inestimabile; ogni volta che si assiste al suo sorgere percepiamo la potenza dell'azione creatrice di Dio che si fida dell'uomo e in questo modo lo chiama a costruire il futuro con la forza della speranza". Papa ipse dixit. Difendiamo la "vita" anche prima che si manifesti, quando è una sola cellula uovo, oppure quando è allo stadio di solo 4 o massimo 8 cellule. Invece i bimbi sfortunati che nascono a Gravina di Puglia, lasciamoli nel degrado, sia familiare che di case fatiscenti e pericolose in cui giocare senza sorveglianza e cura, se puoi muoiono orrendamente, in fondo a un pozzo o sotto una statua di pietra che gli cade sopra, bè pazienza, è stato il volere di dio. E questo se ci vogliamo fermare qui in italia, dove i figli sono generalmente desiderati, nutriti e ben accuditi, e non diamo un occhiata al terzo mondo dove ahimè, vengono i brividi e i sensi di colpa ogni volta che leggiamo le condizioni di vita dei bambini denutriti, ammalati, violati, maltrattati, abbandonati. Dono inestimabile la vita per loro? Non hanno chiesto di nascere, e un preservativo non nuoceva a nessuno se usato prima. Invece ora che ci sono e soffrono, la chiesa in primis si dovrebbe occupare di loro, invece di trastullarsi con i sofismi sulla pillola del giorno dopo, le barriere meccaniche (orribile crimine!!), le coppie di fatto (che gliene frega se son di nome o di fatto?).
Non sento mai dichiarazioni di condanna da parte della chiesa per i responsabili della condizione in cui si trovano tantissimi bambini nel mondo, per la guerra, per la fame, per L'AIDS, e nei paesi "civili" oggetto di violenza, mandati a lavorare in nero, a commettere crimini. Della serie, andate e moltiplicatevi e dimenticate il frutto delle moltiplicazioni. Per quanto mi sforzi, non riesco a vedere il "peccato" in una procreazione responsabile, oggi possibile grazie alla scienza e alla medicina. La famosa questione del contronatura non regge, dal momento che l'80% o forse più (anzi se ci penso bene molto di più) di quello che facciamo, e che fanno anche preti, vescovi, papi e suore, è decisamente contro-natura, la natura di per sè ci lasciarebbe morire di pneumococco pneumoniae, e invece ci curiamo con la penicillina, la natura avrebbe fatto morire me e la nascitura nel medio evo, e invece siamo vive grazie al taglio cesareo. Forse qualcuno potrebbe obbiettare che medicine e atti chirurgici dedicati a salvare la vita non sono peccato, mentre la pillola o peggio l'aborto, impediscono o troncano la vita sul nascere. Ma la fecondazione assistita allora? perchè sarebbe contro i dettami religiosi? Non sarà invece che questa nostra religione cattolica è leggermente arroccata su posizioni mediovali e "sessuofobe"? Non mi spiego altrimenti neanche il celibato dei preti ancora così difeso, e la chiusura totale alla entrata della donna negli ordini ecclesiastici.
Un ultima considerazione sulla procreazione assistita: si è fatto tanto, anche un referendum manipolato al massimo da un oscurantismo bieco, perchè le 4, dico 4 di numero, cellule originatesi dopo poche ore dalla fecondaziuone, non devono assolutamente essere usate per altri scopi diversi dall'impianto in utero. Cioè, se ne producono per forza 3-4 di queste "blastocisti" (mi rifiuto di chiamarli embrioni, perche l'embriogenesi a questo stadio ancora non è iniziata), ma ne serve solo una, che fare delle altre? Gettarle nella spazzatura è fuori questione, se non altro per la fatica che c'è voluta a ottenerle. La legge dice "impiantiamole tutte" anche quelli difettose, così la povera donna oltre al bombardamento di ormoni, e l'intervento a cui a dovuto sottoporsi, si becca magari 3-4 gemelli, oppure nessuno se le blastule non attecchiscono, oppure un figlio con problemi genetici. E niente uso improprio e peccaminoso al massimo, di quelle preziose blastulette per la ricerca sulle staminali. Durante la campagna per il referendum ho sentito di tutto e di più, blaterato da persone incompetenti in materia, che pontificavano su questo Film Horror, dove i nuovi Frankestein usano gli embrioni vivi e piangenti da sacrificare come cavie sull'altare della ricerca perfida e atea. Quel grumetto di 4 cellule è vita, dal punto di vista biologico, non c'è alcun dubbio. Ma che tipo di vita? non la mia o di chi legge, che possiamo dire: "Cogito ergo sum". L'embrione non cogita, mentre il neonato e anche il feto verso le ultime settimane di gestazione, sì, anche se non nel senso che intendiamo noi, ma è ormai iniziato il processo di apprendimento e di interazione con gli altri esseri che è la vera VITA. La sopravvivenza biologica di qualche cellula non si può paragonare alla Vita con la V maiuscola. Se così fosse allora io sarei colpevole di numerosi stragi ai danni di colture cellulari che non ho nutrito bene o che ho lasciato inquinare durante i miei 30 anni di lavoro in laboratorio. Ero Hitler e non lo sapevo!

domenica 4 maggio 2008

Cucina molecolare e biosensorialità da gourmet. Parte I°


Durante 2 settimane di gelo polare, a Padriciano, dove gli iceberg non si sciolgono mai, tale è la primavera quassù, mi sono beccata un raffreddore super, che mi ha tolto completamente l'olfatto. Non so se qualcuno dei miei lettori ha mai provato questa sgradevole sensazione: tutto il mondo pare ovattato in un "silenzio" olfattivo, molto sgradevole. In una frenetica compulsione ipocondriaca, sfogliando wiki e googolando, ho scoperto che non è una condizione infrequente e talvolta per certe patologie è irreversibile...che tragedia! Si perdono molte sensazioni importanti di cui non ci rendiamo conto, come di tutto ciò di cui non sentiamo la mancanza fino a che non l'abbiamo perso. Niente profumo di caffè al mattino: solo una brodaglia calda-amara. Niente interesse a lavarsi e profumarsi, tanto non si sente l'esalazione delle proprie ascelle. Niente repulsione per frugare nelle scovazze, che sono solo un'accozzaglia di rifiuti in un sacchetto, entrando in bagno non si può capire se il coniuge ha mangiato o no gli asparagi. Anche il cane diventa un insulso peluche privo del suo sano odore di cane bagnato, o asciutto, secondo il tempo. Il cibo sembra tutto insapore e sciocco...e proprio questa storia del cibo (per me fonte di gioia e dolori), mi ha indotto a fare alcune riflessioni, e cioè a cosa sarebbe alimentarsi senza le percezioni sensoriali multiple che accompagnano la visione di un boccone, l'introdurlo in bocca, masticarlo sentendone la consistenza sotto i denti e sulla lingua, assaporare l'amaro, il dolce , il salato o l'aspro, (i 4 sapori fondamentali percepiti dalle papille gustative) e soprattutto sentire il profumo e il retrogusto che si sprigionano e colpiscono i recettori dell'olfatto. Tutti e 5 gli organi sensoriali sono implicati nell'atto di mangiare. Sì, anche l'udito, perchè proprio oggi ho letto uno strabiliante articolo che mi ha dato conferma su questa scoperta dell'acqua calda, di cui mi credevo geniale ideatrice: la questione dei 5 sensi legata alla degustazione dei cibi. Pare che nel settore "Science & Research"della Nestlè stiano creando cibi su "misura" per ogni esigenza, sia salutare che degustativa, creati chimicamente o quasi, e l'approccio sia basato sulla sperimentazione di volontari, con marchingegni fantascientifici, tipo un affare che spara qualcosa nelle cavità orali e retronasali della "cavia umana" e con uno spettrometro di massa ultrasensibilile misura le reazioni del soggetto. Oppure il "crostimetro" che capta il rumore dello sbriciolamento di un biscotto o cornflakes. Il tutto per generare cibi che abbiano la consistenza, il gusto, il rumore, il profumo di quello che non sono. Nei laboratori della Nestlè, sembra ci siano al lavoro schiere di biologi, chimici,ingegneri, e.. fisici (pensateci!), provenienti da diversi paesi, dediti a capire, dirigere e anticipare gli appetiti globali. Scandalo? Non direi, se uno decide di sfogliare qualche rivista "IN" di gastronomia da èlite, le novità si snocciolano a suon di azoto liquido, sottovuoti e sifoni generanti spume che hanno sapore di una cosa, ma apparenza di un'altra. Oggi il trend è che sia "del cuoco il fin la meraviglia" e quindi se io decido di fare una cena in linea con i tempi, devo riprendere il camice appeso al chiodo, e mettermi in laboratorio (oops...volevo dire cucina) per sfornare una "sindone" di bistecca su cialdone di pane azzimo, con contorno di foglie di rosmarino aromatizzate alla vongola, su crema di soia al panforte di siena. Ma non si tratta solo di una moderna follia, nella prossima puntata farò una dotta disquisizione sull'argomento.

giovedì 1 maggio 2008

Quando di maggio....


Le ciliegie sono nere.. e le bandiere rosse. Queste le parole di un motivetto che cantava mia. Ora che c'è il riscaldamento globale (meno che a Padriciano) il ciliegio è appena in fiore. E le bandiere rosse rono rimaste solo qui a Padriciano, peccato che abbiano fatto una comparsa così fugace che non sono riuscita a fotografarle. Estremo lembo di terra ove il termometro non sale sopra i 17°max. Si, lo so che qui siamo a 300 m circa sul livello del mare, e siamo in settentrione, però 10-12° C mi sembrano pochi comunque, e comincio a credere al catastrofismo meteorologico di Mario Tozzi. Neve a pasquetta, freddo cane il 1° maggio, e magari a natale fioriranno le aspidistre. E so che in Olanda c'è gente che gira in maglietta a maniche corte! Uff..
Com'è giusto oggi, festa dei lavoratori, ho lavorato in giardino, approfittando di una pausa pomeridiana di pioggia, ho trapiantato le calendule, e tolto le erbacce dalle aiuole di carote e prezzemolo, ebbene, si il privilegio di noi pensionati (e pochi altri) è di lavorare mentre il resto degli umani si riposano e riposarci nel resto dei giorni, in cui gli altri lavorano. Ah, dimenticavo, ho fatto anche un delizioso Kugelhupf. Insomma siamo solo in due pare ad aver lavorato sodo: io e il neo-premier, come ama farsi chiamare.