giovedì 26 febbraio 2009

Ecco perchè mi piace l'atomo fuggente.

Per smentire coloro i quali insinuano che il mio blog è un manifesto anti-Berlusconi, e che io non sono obbiettiva, ma ho la "fissazione" del cavaliere nero, oggi parto lancia in resta con un "elogio" all'odiato premier. Pare che inopitamente abbia fatto stavolta una cosa giusta: l'accordo con la Francia e l'intento di costruire 4 nuove centrali di 3° generazione, anche se è tutto da vedere se ci riuscirà. C'è il rischio non peregrino che siano chimere quali il ponte sullo stretto di Messina, l'alta velocità, e i rigassificatori. Grandi opere elencate qui non in ordine di importanza, anzi di importanza inversa, ma che stentano a decollare per l'opposizione degli ambientalisti. Bisognerebbe fare un distinguo tra chi vuole tutelare l'ambiente dagli scempi ecologici puri e semplici o dettati da interessi economici, magari per opere optional, di cui si può fare a meno, e chi invece si batte sempre e comunque contro TUTTO. Anche qui esistono 2 categorie : gli ambientalisti fanatici, i talebani verdi del NO, che fanno campagne illogiche e fuori dai tempi, come certi animalisti che poi vanno a spasso col cagnetto razza purissima (frutti di incroci assimilabili agli esperimenti del dr Mengele, ne farò oggetto di un prossimo post), e i guardiani del proprio giardino, cioè fate pure quel che volete, ma non nel mio giardino.
Insomma metà degli italiani è per tutelare salute, paesaggio e per l'ecologia, l'altra metà è per non rovinare la loro proprietà. Conclusione: non si fa' mai niente.
Non sono in favore del nucleare, in quanto tale, bensì a favore del darsi una mossa nell'affrontare la questione energetica. A suo tempo, benche spaventata da Chernobyl, votai per la non abrogazione del nucleare, lo ritenevo suicida; come se il giorno dopo un disastro aereo tutti decidessimo di abolire gli aerei. Alla lunga anche chi ne promosse l'abrogazione come Chicco Testa, ha poi cambiato idea. E del resto nei seguenti 20 anni non si è fatto molto per superare il nucleare con energie più sicure.

Dovendo rendere conto delle ragioni per cui non sono contro il nucleare, e per una volta non maledire il premier:
1) Quella che dice mio marito: perchè spero che mia figlia e mio genero (fisici ora in olanda) tornino in italia, è solo una cattiveria sua, in disaccordo con le mie posizioni atomiche.
2) Quella vera, perchè non ci sono alternative. L'energia fossile, si sta esaurendo, inquina molto di più ed è anti-economica, con bassa efficienza. Ed io amo le comodità.

Obbiezioni:
  • Ci sono le fonti alternative. Benissimo: il nucleare da solo non basta, va affiancato ad altre tecnologie alternative: solare, eolico (per inciso i verdi son contrari anche a queste, per coerenza dovrebbero andare a piedi, lavarsi con acqua fredda e stare al buio).
  • Le scorie, dove metterle? Faremo come gli altri paesi, in corso d'opera si troveranno dei rimedi. Di questo passo non dovremmo usare radioattivo in nessun campo, nè medicina nè scienza, i "rifiuti" che abbiamo ancora derivano in buona parte da lì.
  • La tecnologia nucleare non è già superata? Sì, è vero, anche le centrali di 3° generazione sono da rivedere, ma se uno non comincia da 3 non arriva mai al 4.
  • Pericolosità. Vivere è pericoloso, che fare? Suicidiamoci. Oppure cerchiamo di rendere tutto più sicuro e pulito. Rimando qui al post di mia figlia che con molta più competenza di me, cita l'esistenza di reattori più sicuri, al torio ad esempio come proposto da un certo Rubbia, da noi deriso, ma apprezzato pare in India.
PS: Chi la pensa diversamente però avrà sostegno nella lettura di questa autorevole fonte...io sono democratica.

giovedì 19 febbraio 2009

Cronache carsoline.

A quasi un anno dall'inizio di questo blog, mi accorgo che esso mi ha preso la mano e si è dato da sè una connotazione ben diversa da quella che mi ero proposta.
Volevo parlare dei miei hobby, cucina, libri, giardinaggio e disegno, invece scorrendo a ritroso i miei post, vedo che parlano tutti di attualità e politica. Si impone quindi una rivisitazione del sotto-titolo che ho modificato.
Il titolo invece rimane qual'è, perchè considero azzeccato essermi definita di confine, sia fisicamente, perchè di fatto la mia residenza è nei pressi del confine italo-sloveno, e inoltre sto molto relegata in casa, sia perchè è un blog "ai confini" di altri ben più pregnanti, intelligenti, ben scritti e documentati di quanto possa fare io.
Da quassù, nel verde lussureggiante d'estate, o nelle steppe schiaffeggiate dalla bora, a seconda delle stagioni, guardo il mondo e la varia umanità, a volte con interesse, a volte con sconcerto e paura, ed esercito questo privilegio di potermi esprimere liberamente. Fino a quando non mi è dato sapere, ma per ora la rete è libera, ed è un meraviglioso universo di conoscenza, di divertimento e di esercizio intellettuale. GRAZIE!

martedì 17 febbraio 2009

I trombati e i salvati.

Dal Corriere cito un coro di scontenti per la candidatura di Mastella alle europee per il PDL:" Un altro elettore di centrodestra si fa portavoce di quanti invocano un ripensamento: «Siamo un gruppo di simpatizzanti di Forza Italia, siamo rimasti allibiti quando abbiamo appreso della candidatura di Mastella per il Pdl: vi preghiamo con forza di annullarla». «Prima Capezzone e Dini, ora Mastella. Noi portiamo acqua al Partito e Voi gli regalate le poltrone. Basta: io mi fermo qui».
Il fatto è che il salto della quaglia recentemente, pare uno sport quanto mai in voga tra i politici. Tra i nomi più eccellenti ricordo il senatore Guzzanti che da socialista è divenuto forzista ed ora è in disaccordo col cavaliere reo, secondo lui, di essere troppo fan di Putin. E Giuliano Ferrara campione di salto in lungo dal PC al PDL.
Ci sono poi tanti altri vari personaggi meno noti che saltellano qua e là, come tal Vito Bonsignore, o altri in crisi d'identità aggrappati al partito che non c'è, come Rotondi, e per chi ha voglia di sfogliare in rete c'è di che divertirsi a trovare salterini.
Per quanto mi riguarda la candidatura di Mastella non può che farmi piacere, innanzitutto perchè il suo pensiero, nonchè stile di vita, meglio si confà al PDL che al PD. Poi perchè in virtù dei corsi e ricorsi storici, se tanto mi da tanto, può darsi che faccia danni anche lì.
Se qualcuno ricorda i bellissimi film di Peppino, Totò e Fabrizi degli anni 50, sui vizi e virtù italiche, in alcune situazioni succedeva che un protagonista, di solito uno statale, diciamo così scomodo, venisse promosso al confino, in qualche avamposto sperduto, qualche isola lontana, che sò, per esempio la Sardegna?
Ora invece siamo trombati perfino là...Anche se come ultima chance c'è sempre quella di andare a fare il parlamentare europeo. Non so se qualcuno ha notato quali sono i personaggi che vanno di solito a ricoprire le poltrone nel parlamento d'europa (dove per inciso sarebbe il caso di mandare il meglio a rappresentarci). Bossi non sta più tanto bene dopo l'ictus? Santoro è trombato in RAI? Ochetto è nel dimenticatoio del PC? De Michelis non sa più trovare l'anima socialista che c'è in lui? La Zanicchi si è sfiatata e non sa più qual'è il giusto prezzo ? Tutti in europa..
Tra l'altro pare che i nostri eurodeputati, a fronte dei 36.000 circa euro mensili di incasso, siano anche molto fannulloni con il record di assenze ingiustificate più alte ripetto agli altri paesi , con delle percentuali di presenze che si assestano attorno al 50% di media nel migliore dei casi, gli euroscettici della Lega non hanno rivali, grazie a un tasso di assenze medio del 43 per cento, con una punta del Bossi che ha una presenza del solo 9%.
Per concludere: Il PDL esulta in sardegna e il PD è in crisi. Ma va'? Mi chiedo cosa altro serve al PD per fare un po' di autocritica. Se tutti gli italiani preferiscono Silvio ci sarà una ragione, e il dubbio che per caso sia Veltroni che non convince, non sfiora nessuno.
Caro PD, ti sei lasciato sfuggire i girotondini, i grillini, l'onda, ora almeno cerca di cavalcare Di Pietro, se ci riesci, oppure passa anche tu in blocco sull'altra sponda..

domenica 15 febbraio 2009

Tempi che furono.

Io e il Festival di Sanremo siamo quasi coetanei. (Sì lui ha 2-3 anni di meno, ma ad una certa età la differenza si accorcia). Ciò è per me molto consolatorio, penso che se non è da buttare lui, forse neanche io.
Quando avevo poco più di vent'anni lo seguivo con interesse, ne è prova che ebbi perfino l'arroganza di scrivere un articolo di commento su "la Sesia" giornale locale della mia residenza di allora, Vercelli. Ho ritrovato il ritaglio insieme agli altri 5-6 articoletti che scrissi sempre per lo stesso giornale (gratis) quando sognavo appunto di fare la giornalista da grande. Chissà se posso metterli in un eventuale curriculum di giornalismo? Comunque non c'è da storcere il naso, leggo che la Sesia, definita roccaforte del libero giornalismo, fu fondata nel 1871, e vi scrissero anche personaggi famosi, come potete conrollare QUI.
A parte la nostalgia e il groppo in gola che mi è venuto ritrovando il giornale ingiallito datato 3 marzo 1970, ho riletto il mio parto di allora, cercando di essere obbiettiva, ebbene, lo stile è un po' ingenuo e ridondante, però il succo mi piace ancora, e non lo rinnego. Potrei perfino riciclarlo se avessi la costanza di sorbirmi questa prossima imminente edizione. Nell'articolo commentavo in modo che allora ritenevo moolto ironico, le apparizioni dei cantanti, da quelli ormai stradimenticati come Rosalino Cellamare e Mario Tessuto, agli ever-green Celentano e Ornella Vanoni. Pare che il presentatore fosse un certo Nuccio Costa, di cui assolutamente non ricordo nè la faccia nè nient'altro, e che ospiti d'onore fossero Ira Fustemberg (devo consultare google per scoprire chi è) ed Enrico Maria Salerno e l'attrice Florinda Bolkan. Anche i titoli delle canzoni d'allora non sempre mi rieccheggiano qualcosa. Rileggendomi scopro che vinse Celentano (in coppia con Claudia Mori) con "Chi non lavora non fa l'amore".
Canzonetta che riproposta oggi potrebbe risultare attuale, quantanche con risvolti tragicomici.
Ma quel che mi preme dire è che la mia tesi del tempo (sintetizzata nel titolo), cioè che anche i più accaniti denigratori della famosa nostra gara canora, alla fine smaniano per parteciparvi, e pure gli spettatori più schizzinosi, fingendosi disinteressati, si incollano davanti alla TV, è anch'essa quanto mai odierna. Oggi forse solo il grande fratello potrebbe rubare "audience" al Festival. E' da snob considerarlo kitch e superato, dice il conduttore di quest'anno Bonolis. Infatti sul palco di Sanremo non soffia certo aria di crisi con tutti quegli ospiti VIP che ci saranno. Finanche MINA, quasi icona dal cielo venuta a miracol mostrare. Anno dopo anno per richiamare le allodole canterine e riproporre sempre edizioni più mirabolanti dell'anno prima, gli organizzatori si affannano a chiamare premi nobel, attori seri, bellezze al bagno, celebrità.
Vabbè, sarà che a differenza del mio coevo, mi sento vecchia, ma non è nelle mie corde starmelo a guardare, anzi forse quel lontano '70 fu l'ultima mia edizione.


venerdì 13 febbraio 2009

Fiori, frutta e opere di bene.

Sento la necessità di alleggerire un pochino la pesantezza degli ultimi post. Ne avrei ancora molta di zavorra da caricare sulle spalle dei miei 4 fedeli lettori (che ringrazio!), ma un piccolo stacco è necessario, più o meno come nell'immagine di speranza che offrono le mie primulette che sbucano dal gelo invernale...
Per inciso, avete notato che ogni anno i fiori primaverili sono in vendita sempre con maggior anticipo sulla stagione? Colpa del consumismo, compriamo a gennaio i fiori per farli morire fuori al gelo o in casa sul termosifone, mettiamo anche questo nel cesto dei beni di prima inutilità, di cui ci riempiamo i carrelli, pur lamentandoci, ogni giorno. Esiste però un risvolto "sostenibile", per dirla con una parola ora molto di moda, a me un po' oscura, anche di questa forma di acquisti. Ci sono le promozioni benefiche: arance per la ricerca conto i tumori, azalee per la ricerca contro "la malattia X", uova di pasqua contro le leucemie, etc. etc. Ebbene io per principio NON compro MAI niente del genere, preferisco dare dei contributi spontanei con bollettini o assegni alle associazioni scientifiche od Onlus, o contribuire in altro modo. Sono contraria a queste collette con la vendita di beni di consumo per finanziare la ricerca, paghiamo già le tasse (o almeno io le pago, e altri dovrebbero), esiste un ministero per la ricerca, che dovrebbe provvedere allle risorse per essa. Inoltre è stato anche istituito quel contributo del 5 per mille (mentre per la chiesa è 8, why??), mi domando perchè bisogna far leva sui buoni sentimenti per far progredire delle ricerche sacrosante che sono nell' interesse di tutti. Una cosa è contribuire agli ospedali in africa, o contro la fame nel mondo, o per opere non istituzionali, uno è chiedere la carità per la RICERCA, tra l'altro solo di carattere medico. E le altre? La ricerca in campo tecnologico, ad esempio quelle di fisica di base hanno portato allo sviluppo di utilissime apparecchiature diagnostiche come TAC , PET e risonanza magnetica, senza vendere manco una nocciolina. Dovrebbe esserci più sensibilità da parte di istituzioni e media, nel far comprendere e apprezzare l'importanza del progresso scientifico e della ricerca in ogni campo, e i finanziamenti dovrebbero avere il contributo anche dell'industria. Proprio adesso per uscire da questa crisi, sarebbe opportuno investire di più nell'innovazione, molto più efficace alla lunga di piccoli interventi tampone. Invece è proprio qui che la scure ministeriale si abbatterà con tagli a ciò che che "non serve subito". Meglio dare i soliti aiuti sotto forma di incentivi alle rottamazioni, non che anche questo non sia necessario, ma certo non è sufficiente.

martedì 3 febbraio 2009

Conversazioni di bioetica 3 ( e religione).


Con mia grande sorpresa ho scoperto l'esistenza di un teologo interessante, Vito Mancuso, di cui non avevo mai sentito parlare (ebbene sì, non si può sapere tutto), in una intervista pochi giorni fà sul programma "Le Storie" di Corrado Augias in onda alle 13 su RAI3, programmino di 20 minuti, uno delle poche cose gradevoli e intelligenti dell'universale spazzatura televisiva.
L'intervista verteva sulla discutibile scelta del Pontefice di riaccogliere in seno alla chiesa il vescovo negazionista Williamson. Che senso ha avuto questo gesto papale? Secondo Mancuso il senso è dato del voler far prevalere la ragion di Stato (pontificio) sul mandato spirituale della chiesa, cioè è un gesto da capo politico e non da capo spirituale. Il teologo ha poi riassunto alcune sue posizioni oggetto del libro "L'anima e il suo destino" che non mi dilungo a riferire, se non il concetto che più mi ha colpito: la religione oggi non può più ignorare tuttociò che l'uomo sa e ha appreso attraverso la scienza, la storia, la filosofia. Una posizione così rigida e arroccata del magistero cattolico sui dogmi patristici, poteva avere ancora senso 100 anni fa', ma ora è completamente inaccettabile.
Insomma pare che questo Mancuso, sia un cattolico progressista e razionale, ma ecco cosa si pensa e si dice di lui nel cuore di un gruppo di cattolici ultrà, un blog chiamato : la voce di don Camillo, dove sotto lo pseudonimo del famoso parroco campagnolo, bonario e simpatico, si celano invece uno o più integralisti, gretti e rancorosi e quanto di meno cristiano si possa immaginare.
Sul blog c'è pure un pubblicità anti-europeista e una contro "Famiglia cristiana" Cito:
"NON COMPERATE FAMIGLIA CRISTIANA!!!!
Don Camillo lancia l'appello a tutti i cattolici, a tutti i parroci, a tutte le parrocchie: Basta con Famiglia Cristiana! Non è nè famiglia (erano a favore di Prodi che voleva l'unione dei pederasti), nè cristiana (è comunista ed è stata commissariata dal 1997 da Papa Giovanni Paolo II per eresie in campo sessuale.) Non diamo soldi ai nemici della Chiesa! Non comperate mai più Famiglia Cristiana, facciamola fallire!"
Questo è un esempio delle molte note di carità cristiana presenti nel sito.
La cosa pazzesca è che le critiche all'eretico Mancuso, critiche tra l'altro arrampicate su dotte disquisizioni teologiche, incomprensibili al profano, ci manca solo che siano fatte in latino, si rivelano ai miei occhi tutti punti a suo favore.
Mancuso oppone chiari e lampanti ragionamenti su quelle posizioni più retrive della chiesa in temi come sessualità, aborto, difesa a oltranza di forme vita "non vita". Questa ultima difesa è grande ossimoro , perchè proprio in nome della chiesa si sono spezzate vite piene, mentre contro guerre, pena di morte e ora ahimè perfino nello stigmatizzare la scioà, la chiesa tace.
Se c'era una vaga possibilità che la scintilla della fede tornasse ad illuminare la mia mente "don Camillo" e i suoi seguaci l'hanno spenta definitivamente.
Su questa chicca di blog ho perfino letto un intervento che così commentava la propensione cattolica a convertire: "Perchè dobbiamo evangelizzare per forza? Se gli atei e gli eretici non vogliono essere salvati lasciamoli bruciare e dannare!". Ecco bravo, lasciatemi pure nel mio inferno, se devo condividere il paradiso con voi: NO GRAZIE.