venerdì 26 dicembre 2008

La sindrome del giorno dopo.

Sinterklaas (come lo chiamano in olanda e di cui ho qui fatto un ritratto disneyano) è ripartito lasciando il solito mucchio di carta da regali da buttare, antiecologica, antieconomica ma tanto festosa. Così lucida, colorata, dorata e piena piena di luccichini che non la si può nemmeno usare per accendere il camino, farebbe un fumone denso da attossicare mezza padrice.
I pacchi disfatti, i nastri stropicciati, gli avanzi del banchetto natalizio, tutto concorre a far sorgere la malinconia del giorno dopo, anche se non ai pericolosi livelli del "day after" S.Silvestro.
Il capodanno o primo dell'anno è una giornata nefasta, ancor oggi, benchè da tempo immemore io non sia più dedita a cenoni nè veglioni fino all'alba, mi ritrovo sempre a bere un brodino in cucina, col cerchio alla testa, mentre la TV trasmette quell'odioso valzer di Strauss in diretta da Vienna, e il cane ulula e guaisce tremante per l'ultimo botto che qualche indomito continua a far espoldere di fuori. Il primo dì dell'anno inizia così, associato a nausea ed emicrania da poco sonno e digestione pesante da accumulo, e si trascina per un lungo tedioso pomeriggio tra poltrona e divano.
Inoltre c'è il solito bilancio consuntivo dell'anno passato e il poco credibile piano correttivo per l'anno a venire, che la tua coscienza fa quasi a tua insaputa: 1) dieta, ma prima c'è da finire la provvista festiva di cibi prelibati di cui ho zeppo il frigo, 2) tanta cyclette, che ora è in cantina per far posto all'albero di natale 3) niente più dolci e cioccolatini...proprio adesso che ne ho la dispensa piena grazie agli originali regali dei solleciti amici 4) letture impegnate per tenere in esercizio quei pochi neuroni rimasti, ma prima devo finire i gialli appena comprati 5) riordino teutonico della cantina ed eliminazione globale della paccottiglia scampata ai traslochi, ma bisogna trovare il momento buono, scevro da tristi rimembranze autocommiserevoli.
E quest'anno c'è pure il ritorno dell'incubo dei compiti a casa. Il prof. d'inglese ci ha dato gli esercizi per le vacanze e mi sa che li farò la sera dell'epifania...E' bello però accorgersi che da 50 anni a questa parte non è cambiato poi molto nella mia vita...

sabato 20 dicembre 2008

Buon natale.


Non ho voglia di tuffarmi in un gomitolo di disquisizioni acide e rancorose sui fatti del giorno, su corrotti e corruttori, suvvia cerchiamo di dimenticare, è natale!
Parliamo del Menù delle feste, si lo so, la dieta, ma si comincia il 1° gennaio no? Chi comincia il 24 dicembre?? Ho già deciso cosa servire come antipasti, e anche sul secondo: mi lancerò su un arrosto di fesa di tacchino farcito con castagne e speck di mia invenzione. Invece sono ancora molto indecisa sul primo piatto, nel senso che quasi sicuramente farò un buon brodo misto di cappone e manzo, che lascerò in frigo tutta la notte all'uopo di sgrassarlo accuratamente, ma il dilemma è cosa metterci dentro. Cappelletti comprati o fatti da me? La tentazione di farli è grande, la preparazione di questo piatto della tradizione mi riempie di ricordi e nostalgia. Era una festa straordinaria per me quando mia mamma nel pomeriggio della vigilia preparava questi cappelletti con ripieno di carne, metà lombo di maiale, metà vitello, rosolata con alloro e salvia, un goccio di marsala e poi macinata finemente e amalgamata con uovo, parmigiano, noce moscata. Io guardavo la mamma che stendeva la pasta col matterello, seduta col naso all'altezza della tavola di legno, e aspettavo con impazienza il via per dare il mio prezioso contributo, consistente nell'assaggio del ripieno per stabilire se era giusto di sale, intervento necessario perchè la vigilia di natale l'osservanza di non mangiare carne era strettissima, quindi solo una bambina poteva assaggiare ancorchè una quantità minima del ricco ripieno. Poi se mi lavavo le mani e mi comportavo bene, mi era anche concesso di chiudere i cappelletti col la loro gustosa pallina di farcia al centro.
Inoltre c'era la preparazione della insalata russa, immancabile appuntamento natalizio, dacchè mi ricordo.
Anche quest'anno la preparerò così, secondo la ricetta materna, come faccio ogni anno.
Vi sono tantissime ricette anche online, con varianti infinite, con verdure di molti tipi o con tonno, o uova sode. Riporto la ricetta di mia mamma che è semplice e gustosa, e che ha avuto sempre molto successo in famiglia, il cui segreto è schiacciare le patate invece che farle a tocchetti, e condire con una maionese fatta a mano con uova freschissime.
INSALATA Russa di nonna Ada
Dosi per 8 persone (o anche per più se non ci si ingozza, trattandosi di antipasto)
4-5 grosse patate
4 grosse carote
Una scatola di pisellini superfini o pari quantità di piselli freschi lessati
Un vasetto medio di cetriolini e cipolline sottaceto, se non vi piace il troppo acetato usate quelli in agrodolce.
Maionese preparata con 2 uova e metà olio di oliva e semi e succo di 1 limone
Preparazione.
Sbucciare patate e carote e lessarle in acqua salata. Scolarle e schiacciarle bene amalgamando con i sottaceti tagliuzzati finemente, i piselli scolati, 3-4 cucchiai di maionese, eventualmente aggiungere un po' di sale, olio e aceto, secondo il gusto.
Accomodare su un piatto di portata, dando una forma tondeggiante un po' a cupola, coprire con la restante maionese e decorare con sottaceti, olive, rondelle di carota lessa.

lunedì 15 dicembre 2008

Tanto RU(more) 486 per nulla.


Perche' l'Italia è in ritardo di 20 anni rispetto alla Francia e all'Inghilterra e 10 rispetto agli altri paesi europei e agli Stati Uniti, nell'approvazione sull'uso della pillola abortiva RU486? Non certo per i rischi per la salute dato che i rischi sarebbero cinque volte meno, ad esempio, del viagra. (Detto per inciso effetto collaterale che non vien solo per nuocere). A dirlo e' Silvio Viale , ginecologo e 'padre' della pillola abortiva. E quindi? Ecco che la pesante ingerenza della chiesa interferisce con la vita anche dei non credenti o diversamente-credenti, e ostacola la messa in atto della legge 196, pur ancora in vigore, se non con atti invasivi e punitivi per la rea donna. Non c'è da meravigliarsi dato che anche la "pillola del giorno dopo" che NON è assolutamente abortiva non è certo prescrivibile con facilità. E poi non venitemi a dire che siamo liberi e democratici. Qualcuno più illustre di me come Umberto Eco ne ha dato questa definizione molto sensata 1) Democrazia non significa che la maggioranza ha ragione. Significa che la maggioranza ha il diritto di governare 2) Democrazia non significa pertanto che la minoranza ha torto. Significa che, mentre rispetta il governo della maggioranza, essa si esprime a voce alta ogni volta che pensa che la maggioranza abbia torto (o addirittura faccia cose contrarie alla legge, alla morale e ai principi stessi della democrazia), e deve farlo sempre e con la massima energia perché questo è il mandato che ha ricevuto dai cittadini. Quando la maggioranza sostiene di aver sempre ragione e la minoranza non osa reagire, allora è in pericolo la democrazia.

Ipse dixit, e trovo sagge queste parole. Quindi continuo a dire la mia, perchè mi considero particolarmente democratica avendo nel '73 votato pro-divorzio, benchè non volessi certo divorziare alla vigilia del mio matrimonio. E per fortuna non ne ho avuto bisogno. Poi ho votato pro-aborto, anche se forse non avrei avuto il coraggio di ricorrervi in caso di triste necessità, ho votato pro fecondazione assistita pur essendo ormai fuori tempo massimo per interessarmi di tali problemi. Sono favorevole, o meglio tollerante nei confronti di gay, di coppie irregolari, e al fatto che i musulmani preghino come vogliono. Non sono cattolica, ma non cambierei le mie posizioni neanche se lo fossi, perchè convinta che uno stato laico e democratico deve tutelare i diritti di tutti, ovviamente nel rispetto dell'altrui diritto, senza infrangere leggi, benchè con un ideale etico universale.
Qui potrebbe cascare l'asino, qualcuno infatti potrebbe obiettare che chi altro, se non la chiesa, può definire i dettami etici GIUSTI. Ebbene non è così, la chiesa può dettare i dogmi e le regole morali ai suoi seguaci, ma non può assumersi il ruolo di verità etica assoluta, ci sono filosofie e religioni con pari dignità e come si fa a stabilire qual'è la più vera? Nemmeno più le alte gerarchie ecclesiastiche oggi osano ribadire questo concetto.
Perciò è assurdo che tutto lo stato italico di destra o sinistra sia genuflesso al volere della chiesa, e costringa tutti a seguire con la forza i suoi dictat. Di cosa ci meravigliamo quindi, perchè tanto rumore sul caso Englaro e sulle pillole?

lunedì 8 dicembre 2008

Collane a colazione (da Tiffany).


Settimana veramente faticosa da superare, per fortuna è lunedì, pur se festivo, si festeggia l'Immacolata Concezione, festa particolare un po' oscura, di cui ho già parlato e mi domando se per caso, sarebbe festeggiabile anche un "peccato senza concezione" mah? Invece la settimana di cronaca e fatti politici è costellato da notizie arricciabudelle quali: I vescovi protestano e subito viene revocato il taglio ai finanziamenti per le scuole cattoliche (confrontare con: migliaia di docenti e studenti protestano..e non ottengono un accidente per le scuole pubbliche).
Poi anche a sinistra son state trovate questioni morali, vedi? Dice il Berlusca, non siamo mica solo noi delinquenti, anche loro si difendono.
Notiziola passata inosservata o quasi, il Berlusca a Pescara fa' shopping per dare il buon esempio e compra collane di corallo rosa per le deputate. Le sue dichiarazioni: noi abbiamo preso provvedimenti per contenere la crisi (social card, bonus, tagli alle tasse dei ricchi...) ora tocca ai cittadini far qualcosa, che diamine, datevi un po' da fare anche voi, no? Che stupide scuse la cassa integrazione, il posto precario a rischio? Sciocchezze! Un po' di ottimismo che diamine, bisogna far ripartite i consumi, guardate me, dopo una performance di salita su scaletta e jogging, faccio compere per i regali di natale.
Son troppo giovane per ricordarmene, ma la corsetta fra le guardie del corpo, il "cucù" con la Merckel et similia mi ricordano i teatrini di Mussolini, che faceva il muratore e gli esercizi ginnici a torso nudo e saltava il cerchio di fuoco. Questo "populismo" a buon mercato, questa finta cordialità e forzata simpatia ad ogni costo, mi fa rabbia soprattutto per chi ci casca. E mi domando, ma chi può cascarci? Invece ci cascano eccome, in tanti, sono depressa se valuto la sconfinata stupidità umana. Mi figuro di essere l'operaio cassa integrato, con una carrettata di figli concepiti per non far peccato, candidati al maestro unico, senza chanche di andare nella scuola privata se son somari, e mentre mangio pane e cicoria davanti alla TV, beneficio degli spettacolini berlusconiani che compra gioielli, e mi prende per il culo perchè io non lo posso (o voglio) fare. E ridendo a crepapelle, mi gonfio d'orgoglio perchè Luxuria ha vinto il grande fratello, sky è un bene di lusso e non me lo posso permettere, ma con il bonus forse potrei comprare una collana alla mia consorte, why not? Sarà per quello che noi italiani non abbiamo fatto la Revolution Francaise, non ci cale niente delle brioche di M. Antonietta.

mercoledì 3 dicembre 2008

Blue sky.


Oggi è sereno. Così mi sono alzata presto per andare a raccogliere nell'orto alcune foglie semicongelate di radicchio. E poi posso studiare un po' di inglese: Today sky is blue, isn't it? E sarebbe più blu se non avessi letto il giornale, leggendolo I feel blue. Berlusconi afferma " Su sky vado avanti" Anche se ieri aveva detto: "Se la sinistra chiede, difendendo i ricchi e i consumi non necessari pur di andare contro di noi tirando addirittura in ballo il conflitto di interessi, io non ho nulla in contrario." Aveva predetto che la sinistra avrebbe perso la faccia, e poi con la sua solita faccia tosta oggi ha ritrattato, e ha lanciato strali sulla sinistra che deve andare a casa. E poi aggiunge che: "Politici e direttori di giornali come La Stampa e il Corriere dovrebbero tutti cambiare mestiere, andarsene a casa". Mi domando come si fa ad accettare discorsi del genere. Tutti a casa e solo LUI a decidere cosa dobbiamo o non dobbiamo vedere. Tra un po' metterà una tassa anche su internet e oscurerà i blogs che parlano male di lui. Mi sento tanto carbonara.
Vorrei porre l'accento su SKY definito bene di consumo non necessario e per ricchi, alla stregua degli orologi Rolex, gli yacht e degli abiti firmati. Certo è vero non metterei sky sui beni acquistabili con la social card, e per essere sincera 4 euro in più al mese non mi cambieranno la vita, anzi a questo punto anche se il canone sky aumentasse di 50 euro al mese, me lo terrei lo stesso! A costo di magiare solo pane e cicoria, che poi mi farebbe bene, la libertà non ha prezzo! Alla faccia di quanto ho affermato su un mio precedente post (Piagnistei all'ora di cena). Potrò fare anch'io marcia indietro, no?
Da notare che Sky non si può certo definire radio-kabul. Non piace mica solo ai sinistrorsi, ad esempio una vecchietta disabile come me, che non esce mai di sera, che non va nè al cinema nè a teatro, che non sa e non vuole piratare i film su internet, e non ha negozi di videonoleggi a meno di 10 km, come diavolo deve passare le serate secondo il premier? Guardando le isole dei famosi, Fede, Vespa, le veline che sculettano, oppure abbonarsi alla sue pay-TV, e così lui ci guadagna. E poi non dite di lui povero innocente, che si tratta di conflitto di interesse, no, no! E' una balla della sinistra, anzi era Prodi che aveva pensato di aumentare l'Iva delle pay TV, ma non l'ha fatto chissà perchè. Memoria corta, infatti non ci ricordiamo già più che l'agevolazione dell'IVA al 10% invece che 20% era una norma del lontano 1995, quando sky non esisteva, c'erano Stream e Tele+, e quest'ultima di chi era, indovinate un po'? se volete sapere di tutto e di più, leggete Berlu-sky: la vera storia.
Il punto è che ora, in periodo di crisi, da qualche parte i soldi bisogna pure racimolarli. E farlo sui beni di non stretta necessità potrebbe essere anche una mossa di alto valore sociale, quasi di sinistra, per tutelare i più poveri. Stranamente però riesco a vedere mosse economiche che tutelano solo gli "evasori", tale è la norma retroattiva che abolisce la possibilità di scaricare dalle tasse i costi delle opere per il risparmio energetico. Non è certo una mossa che va nella direzione ecologica degli altri paesi europei, e l'unico risultato sicuro che otterrà, sarà che nessuno più sarà interessato a pagare in regola gli artigiani e gli imprenditori, senza evadere l'IVA. Infatti al solito ricatto del falegname che vi rifà i serramenti, e vi chiede se preferite pagare 5000 euro in nero o 6000 con fattura che poi NON si può più scaricare, cosa rispondete? Io sono carbonara si, ma mica un martire.