martedì 25 agosto 2009

Sono di partenza.

Vado qui! In grecia naturalmente, meta quasi esclusiva ormai da 25 anni.
A chi mi chiede perchè vado sempre in grecia, potrei rispondere con un secco, perchè mi piace, oppure scriverci su un prolisso componimento letterario.
Tenterò di fare una via di mezzo: appena arrivata e insediata in una di quelle casette bianche e azzurre affacciate sul mare, che cerco sempre di ritrovare, percepisco subito quel profumo caratteristico di salsedine, di vento, di pane al sesamo, di origano, di erbe selvatiche aromatiche..ed è subito vacanza.
A parte questo denominatore comune, le località sono alquanto diverse fra loro, e nel corso degli anni ne ho visitate parecchie, ovviamente non tutte, e come in ogni paese c'è sempre qualcosa di nuovo da vedere. Molti siti archeologici, moltissime località costiere dell'Egeo e del Peloponneso. Molte isole (escluse le più inflazionate come Santorini e Mikonos) tra quelle più famose: Creta, Corfù, Rodi, Zacinto e Cefalonia.
I primi anni in campeggio, poi in appartamentini in affitto. Per molte volte abbiamo reiterato Cefalonia, con la stupenda spiaggia di Myrtos, la pittoresca penisola Assos, le sue calette di sassi bianchi, ed il mare di zaffiro blu.
Da 5 anni invece torniamo come ospiti fissi a Monemvassia romantica rocca medioevale, nell'estremo "dito" del peloponneso, nella Laconia, regione fertile e ricca di viti, olivi e agrumeti.
Abbiamo avuto modo di fare anche delle amicizie: i greci sono estroversi, cordiali e disponibili. Parlano inglese e spesso anche italiano. In settembre poi c'è pochissimo turismo, e le spiagge sono proprio come nella foto. Se si sopporta l'unico inconveniente, inconveniente per me, ma non per velisti e surfisti, cioè il vento forte (meltemi) che in questa stagione spazza soprattutto le regioni più a est, in compenso si potrà godere di cose come le acque fresche e cristalline, la frutta abbondante e dolcissima, il pesce appena pescato a prezzo modico, le semplici e genuine piccole trattorie dove si servono solo piatti poco elaborati come paidakia (braciole d'agnello), saitìa (tortino di spinaci), saganaki (formaggio fritto), e i vinelli autoctoni, che io trovo buoni, anche se mio marito dice che vengono fatti come ai tempi di Ulisse. Forse è vero, specialmente per quello "casalingo" senza nome, che è solo di due tipi: lefkos (bianco) o rosé. Ma non bisogna sottovalutare le capacità viti-vinicole dei greci, che ultimamente si sono alquanto affinate. I vini di monemvasia poi vantano una nobile discendenza, il nome stesso pare che sia etimologicamente vicino a Malvasia, ed effettivamente ne ricorda l'aroma, anche se riscaldato da sole ben più intenso, rispetto al nostro.
Gironzolando nei paraggi si possono vedere molte cose interessanti: il fiordo naturale di Gherakas, dove si trovano ristoranti di pesce, la spiaggia di Kiparissi nel comune di Zarakas, raggiungibile con una strada che si inerpica a picco su orridi molto panoramici, e poi piomba in questo paesino che sembra di una grecia arcaica d'altri tempi, e un po' più a sud l'incantevole isoletta di Elafonissi , mini riproduzione di un' isola caraibica.
Sono cose che ho già visto, ma spero di fare qualche altra scoperta, saluto i miei 4 lettori e conto di riparlarne al ritorno. Mi auguro da sola: καλός ταξίδι (kalòs taxidi = buon viaggio).

1 commento:

amatamari© ha detto...

Uno dei quattro te lo augura in italiano: buona partenza - e buon soggiorno, of course -
:-)