domenica 13 novembre 2011

Non più lacrime e sangue, ma pianti a catinelle e salassi emorragici.

Era il 13 aprile 2008 e qualche giorno dopo scrivevo questo post preconizzatore di lacrime e sangue.
Avevo iniziato da poco il blog, con l'intento di parlare a ruota libera di tutto un po': dagli hobby di una pensionata confinata a casa sua sul carso, alle questioni linguistiche che mi hanno sempre appassionata, nonché di cinema e di letteratura.
Invece ogni settimana successiva, e per molte settimane a seguire mi son lasciata prendere dalla furia di scrivere qualcosa contro Berlusconi. Un istinto primordiale e cieco, che mi ha fatto perfino tagliare i ponti con qualche mio parente e amico.
Voci amiche e benevole mi hanno educatamente e con tatto fatto capire che ero monotona, monocorde e soprattutto inutile, giacche penne più abili e celebri battevano ogni giorno lo stesso sentiero.
Ho quindi perso la verve, e trascurato il blog. Del resto che potevo fare?
Nel frattempo mi sono iscritta a Facebook dove un esercito di pomodori, popoli viola e nemici della casta, ogni ora aggiornano milioni di fans sulle malefatte del premier, ed io trovo sollievo ed una magra soddisfazione nel cliccare "Mi piace".
Ma nel cassetto avevo un sogno: chiudere ufficialmente il blog alla caduta del premier. Magari con un magniloquente pamphlet sulla sua mala-vita e le sue non-opere. Ma che bisogno c'è?
Ora l'imperatore è nudo al cospetto del popolo che liberamente prima lo osannava ed ora reputa che non valga nemmeno la pena di tirargli monetine, o un duomo in miniatura, financo uno sputacchio sarebbe saliva sprecata.
Dobbiamo tenerci tutto ben stretto, adesso arrivano davvero i mala tempora.
Nel film "Aprile" Nanni Moretti guardando Fede che annuncia la vincita di Berlusconi nel lontano 1994, si fuma una canna per disperazione.
In mancanza di canne oggi stappo un prosecco di Valdobbiadene DOC.
Il futuro sarà duro, incerto e in salita, ma volete mettere quant'è bello godersi l'attimo?