domenica 31 maggio 2009

Il popolo è libero..ma qualcuno è più libero degli altri.

La crescente campagna denigratoria nei confronti del premier italiano, non sortisce effetti elettorali negativi, pare anzi che sia, come detto dal PDL un boomerang contro chi la scagliata, cioè l'opposizione. Anche "Le Figaro" ipotizza una influenza minima sul'esito elettorale: "Questo (lo scandalo Noemi) non dovrebbe impedire al PDL, che affronta in posizione di forza le elezioni locali che si svolgeranno contemporaneamente alle europee in 4 281 comuni e 62 province, di divenire il primo partito conservatore a Strasburgo con probabilmente 32 deputati eletti su 72 eurodeputati italiani."
Inoltre ribadisce il giornale francese: "L’affare Noemi ha avuto un’altra conseguenza sulla campagna elettorale: tutti i temi sono stati relegati in secondo piano, dalla riforma di un parlamento pletorico alla regolazione dell’immigrazione. E dell’Europa, non ne parla più nessuno, tranne che sotto il profilo della sicurezza."
Pare purtroppo tutto tremendamente vero, noi elettori italiani siamo inossidabili agli scandali, fin dai tempi dell'affare Lockeed, figuriamoci se ci può scalfire la condotta (im)morale del cavaliere, o le sue festicciole. Non ci sono testimonianze, foto o gossip che tengano, egli piace, piace e piace....Quale filtro magico offusca la mente del popolo? Quali e quante fette di prosciutto sugli occhi e orecchie dei cittadini ha saputo mettere la TV di partito? Sono monotona lo so, del resto l'unica mia chanche è il "repetita iuvant", mi pare impossibile non riuscire con i fatti e le parole chiare, che cerco di rendere non rancorose, non riuscire a convincere neppure amici e parenti, che è tragicamente errato confidare in una persona assolutamente non affidabile, che pensa solo a convalidare il proprio potere e tornaconto. Poco fa per TV ho ascoltato un finto faccia a faccia di Franceschini e Berlusconi. Finto, infatti erano intervistati a turno e in tempi e sedi separate (e già questa semplice constatazione, del rifiuto costante di confronti leali, da parte del premier, dovrebbe insospettire).
Oltre ai soliti spot elettorali che ovviamente ognuno proclama pro domo sua, riporto una sola frase esemplificativa di Berlusca, per convincere a votare per lui (che tra l'altro si candida!):
In europa dobbiamo essere forti e far sentire la nostra voce, quindi non disperdete il voto in partitini piccoli, compreso il PD, sarebbe sciocco.
La frase di Franceschini che invece mi piace sottolineare: vorrei far capire agli italiani che intendo la politica come un mandato, un servizio che si deve rendere ai cittadini per vocazione, cosa invece spesso dimenticata.
I due concetti chiave, su cui invito alla riflessione proprio coloro che guardano al faro berlusca e dintorni, sono: 1) per il premier, non perdere voti, i voti dei piccoli sono persi e quindi sono altresì elettori (coglioni) da non tutelare 2) per Franceschini (che si ribadisce pro-tempore), un richiamo al vero significato del mandato politico, che è il servizio alla collettività e non un esercizio a titolo personale e indiscusso del potere. Se ciò non fosse sufficiente a convincere una persona di buon senso, bisognerà tenersi a vita il caro B., che tra l'altro è l'unico caso di leader a vita del proprio partito e della coalizione che rappresenta, e forse aihmè del governo d'Italia
Proprio questo è il punto, non sono io monotona, io vorrei tanto poter parlare anche di Fini, Bossi, Bondi, etc etc, ma come fare? Ho potuto criticare o lodare di volta in volta, Rutelli, Prodi, Veltroni e Franceschini, ma nel PLD c'è solo LUI, nella vittoria, ma anche dopo le sconfitte.
Sarò una Cassandra menagramo (tempo verrà, presago, il cor mel dice), ma secondo le mie pessimistiche previsioni, solo una totale rovina economica, culturale e morale, una tragica perdita di valori e di libertà, porterà infine, troppo tardi, come spesso succede, ad un brusco amaro risveglio. Basteranno quattro anni? Temo di no, non è bastata la vaccinazione montanelliana, ne ha da passare ancora...cacca sotto i ponti

domenica 24 maggio 2009

Mediaset novela italiana: atto terzo.

Chi l'avrebbe mai detto? Oggi 24 maggio, anniversario di quando l'esercito marciava, (poteva rimanere dov'era, almeno a quest'ora noi qui eravamo in Austria) mi ritrovo a confidare solo in Fini e nel Papa.
Il primo quale garante dell'esistenza di un parlamento, il secondo, unica chance per qualche punto in meno nella marea di consensi al PDL, per scarsa moralità del suo leader.
Nelle ultime settimane la bagarre berlusconiana ha assunto toni apocalittici. I legali, i portavoce e i portaborse del premier sono addirittura frenetici nel perorare, scusare, abbellire, difendere le indifendibili posizioni dell'homunculus. Dallo scavo nel regale talamo non più nuziale, all'elusione forzata dei processi, tutto è così assurdo, così smaccatamente fuori posto, e mi torna la solita domanda chiodo fisso, che mi martella: come diavolo si fa' a voltare uno così?
Probabilmente il fenomeno è simile a quanto accade quando si guarda un grande quadro di macchaioli o impressionisti da molto vicino: si vedono solo macchie e puntini colorati senza senso, il disegno appare nella sua reale bellezza (o bruttezza) prendendone un po' le distanze.
Se un elettore Berlusconiano legge "il Giornale" e stampa analoga, ed è tambureggiato da Fede e mediaset di continuo, la sua mente percepisce solo particolari indistinti e imprecisi: toghe rosse, persecuzioni, complotti a carico dell'onesto politico che vuol solo fare il suo lavoro. E dio sa se ce n'è bisogno di lavorare con la crisi, la recessione il terremoto e tutto il resto.
Il processo Mills poi è cosa noiosa e non so quanti abbiamo avuto la costanza di leggere e sapere "bene" di cosa si tratti. Altrettanto dicasi del lodo Alfano, un qualcosa che non c'entra con i normali cittadini, ed è descritto come una norma che fa "solo" slittare alla fine del mandato politico, gli eventuali processi a carico delle 4 più alte cariche dello stato. Traduzione: se non intervengono le prescrizioni, comunque il Berlusca tra premierati e presidenze varie (magari della repubblica) è immune a vita. Infatti non so perchè si agita tanto contro la magistratura.
Altra cosa è la vicenda dell'angelica fanciulla: qui si fruga nell'intimità e si viola la privacy dell'eletto. Che scandalo! A me della sua privacy non me ne cale, e mi fa anche un po' schifo un vecchio bavoso guardone, però ho ancora da qualche parte la patinata pubblicazione biografica, inviata per posta a tutti gli italiani, dell'allora aspirante premier, con tanto di foto dell' Happy Family riunita davanti al focolare domestico, con dovizia di particolari della sua vita privata, dalle stalle alle stelle. Nemmeno usabile per la toilette. Però vedi che ritorna utile adesso: sarebbe da sbattere sotto il naso (anche di sinistra) di chi sostiene che le faccende private (dell'uomo pubblico) non si toccano.
I gossip e le maldicenze sui personaggi in vista, di qualsiasi schieramento sono all'ordine del giorno. E' altresì costume della stampa di buttarsi a pesce su ogni neo degli avversari politici, specialmente in clima elettorale. Per esempio nel mirino del "Il giornale" c'è sempre Di Pietro, (mi domando qual'è la ragione), i dubbi sulle sue malefatte non hanno però uno straccio di prova. E poi Tonino, se vogliamo fare paragoni eccellenti, a suo tempo si fece processare. Non sta a me difendere uno o l'altro, magari son tutti marci e non ci dobbiamo più fidare di nessuno. Però un po' di grano dall'oglio lo so ancora separare, e vedo che se da una parte ci sono dubbi (che andranno chiariti), dall'altra c'è un personaggio, che parla SOLO attraverso i suoi scagnozzi o le sue TV, con programmi e interviste addomesticate. Uno che usa il potere come ai tempi del re Sole scegliendosi le favorite, e per di più vuole inserirle nel governo del paese. E il tutto è comprovato dalle sue stesse parole, da foto, da interviste con le interessate, nonchè dalla testimonianza scomoda della sua malevola consorte. E per i sospetti reati di corruzione, falso in bilancio etc etc, si fa le leggi apposta per non essere nè processato nè giudicato.
Ma voi che lo avete votato, vi rendete conto di quel che dice a sua discolpa? "Sono amico del padre che era autista di Craxi" Invece non lo era. Ammettiamo pure che sia amico di questo messo comunale per altre vie, la sera del compleanno della figlia, il messo telefona sul cellulare del Premier, che risponde e accetta l'invito, perchè pioveva, e non sapeva come passare la serata. Per caso aveva in tasca un prezioso gioiello che regala alla bimba. La quale ingenua bimba, intervistata poi mentre va a scuola in auto deluxe con autista (non di Craxi) racconta che il Papi le fa spesso regali, e le ha promesso un posto da velina o da parlamentare (che è uguale).
Avreste saputo inventare di meglio? L'amicizia col messo da dove spunta, che non è nemmeno iscritto al partito? Ghedini dice: " Lui (Berlusca) è uno che ama stare col popolo, con la gente comune.." Magari stasera gli telefono anch'io e gli chiedo se viene a giocare a tressette con me e mio marito. Ora l'ex-fidanzatino racconta a repubblica che Noemi ha "ricevuto" l'amicizia di Silvio, all'improvviso come un miracolo, con una telefonata a lei e non al padre. Non si è sbilanciato, ma son subito partite le denunce di diffamazione. Gli è andata di lusso, al tempo del re Sole sarebbe partito soldato in qualche missione di guerra senza ritorno.
E alla cena di villa madama, c'era la Noemi e non il padre. Giustificazione: la figlia degli amiconi napoletani era lì a fare uno stage. (Clinton docet)
E questi sono i fatti. Mia mamma avrebbe detto: vogliono farci credere che Gesù Cristo è morto dal sonno.

lunedì 11 maggio 2009

Mediaset novela all'italiana: 2° puntata.

Non si sono ancora totalmente spenti i brusii sulla vicenda Silvio-Veronica, ma già il protagonista proclama la sua stazionaria se non crescente popolarità, nonostante le infami calunnie che lo hanno colpito. Gradimento al 75 % , dice: "Mi aspettavo un calo legato alla battaglia mediatica nei miei confronti scatenata sulla base di un cumulo di falsità, invece gli italiani hanno capito bene, in maniera intelligente".
Facendo io parte di quel misero 25% che non lo vota nè lo ama, ho la tendenza a frequentare gente che la pensa come me, anche se è dura, perchè quando mi trovo in compagnia di 20 persone ben 15 sono suoi fans, benchè raramente io sia in così numerosa compagnia, per cui, per ragioni statistiche non ho il polso della situazione. Tuttavia ho ascoltato le intelligenti opinioni di qualcuno che frequento en passant: tipo la signora delle pulizie, l'omino della bofrost, la vecchietta in coda alle poste. Ed essi dicono: ma che scandalo è? Milioni di italiani si cornificano e divorziano, e nessuno si meraviglia, perchè questo can can per Silvio? E poi giù con le critiche agli ipocriti perbenisti baciapile, che vanno a cercare le pagliuzze negli occhi (mal-rifatti) berlusconiani.
L'azzeccagarbugli di regime, tal Ghedini, ha perfino dato della bacchettona a Emma Bonino, rea di aver osato affermare che il premier nelle sue esternazioni di dubbio gusto dimostra una scarsa stima per l'altro sesso. "Ma và là, non è veeroo, ma daaai...." Questa l'arringa Ghediniana, difensore del ridanciano colloquiare del primo ministro, che risulta ben più simpatico al popolo della tetra apparenza dei signori della prima repubblica.
Non fà una piega questo sbottare contro i "moralisti immorali" di Mario Giordano, a parte una leggera tendenza alla sofistica, che, per chi non se ne ricordasse, mi permetto di rammentare è quel metodo dialettico che insegnava a sostenere una tesi e subito dopo quella opposta.
E' un pamphlet molto lungo, non so se avrete la costanza di leggerlo tutto, ma il succo è che la solita sinistra snob si crede un tot di più rispetto alla destra e punta il dito, ma nasconde l'altra mano sporca delle stesse nefandezze destrorse, e non accetta la discussione. Dimenticando che la discussione di principi teorici è una cosa, la valutazione dei fatti, un'altra. E tira in ballo argomenti che sarebbe meglio non affrontare, poichè i MORALISTI che si ergono a difensori del pre-embrione, della famiglia sacrosanta, della simulazione di vita attaccata a un sondino, non solo razzolano malissimo, ma pensano di aver ragione, e tale ragione la impongono con la forza. E qui sta il busillis, la sottile differenza che noi di sinistra democratica e moderna (mica parliamo di Stalin) ci rende antipatici e leggermete "superiori" (come ci definisce la destra!).
Tra i sofismi elegantemente arzigogolati del Giordano mi picca segnalare questo: "È la sinistra di Emma Bonino, che scordando di aver trascorso la sua esistenza a difendere sesso, droga e ogni eccesso, s’improvvisa sacerdotessa del Grande Ordine Bacchettone." Qui è raggiunto l'apice della malafede, avendo la Bonino disapprovato il cattivo gusto del premier, nella funzione di chi ci deve rappresentare e non i suoi costumi morali, e all'accusa di bacchettona, ha subito rivendicato i suoi trascorsi in difesa delle "libertà" di sesso droga, etc etc.
Il Premier, della sua vita ne faccia quel che vuole, ma almeno non la esibisca come bandiera di etica italiana.
Anche Barbara Spinelli dice pressapoco così, i panni sporchi si lavano in famiglia, e la divisione tra privato e pubblico deve essere netta, sarebbe bello che per noi gli uomini pubblici non avessero voglie, passioni, credo religiosi, problemi personali, e familiari.
Non sono del tutto d'accordo e condivido in pieno questo bellissimo commento di Eugenio Scalfari, che fa il punto sulla vicenda con chiarezza e non opinabile oggettività, e tra l'altro risponde alla Spinelli: "Cara Barbara, sarebbe bello? Una volta tanto non concordo con te, se non altro perché non è mai accaduto, neppure nella polis di Pericle, di Socrate, di Alcibiade. Non è mai accaduto nella storia antica e tanto meno in quella moderna. Soprattutto non è mai accaduto quando il potere raggiunge livelli di spinto autoritarismo o addirittura diventa potere assoluto."
Che il 75% degli italiani sia schierato dalla parte del premier-reuccio, un po' mi sconsola, un po' me l'aspetto. Quale misteriosa alchimia, come dice la Veronica, fa' si che tutti gli siano devoti e non vedano più le sue malefatte? Se dobbiamo leggiucchiare sorvolando qua e là i giornali stranieri, aihmè, sembra che noi italiani siamo un branco di deficienti, di scimmie ammaestrate, di faccendieri opportunisti. Se dobbiamo dar retta a questo articolo di un giornale USA (sarà scritto da antipatici comunisti?) possiamo così parafrasare a rovescio la celebre frase di Luigi XIV: L'état, c'est moi, e Berlusconi siamo noi!

martedì 5 maggio 2009

Cavalieri d'Italia.

Non posso proprio lasciarmi scappare l'occasione di commentare questa ghiotta bagarre mediatica che si è abbattuta sul povero Cavaliere. Cavaliere "con macchia" ancorchè senza paura, perchè pare che il consenso a lui favorevole "tiene". Mi domando cos'altro deve fare uno per perdere un po' di credibilità: le ha fatte tutte, dico tutte. Su di lui gravano sospetti che nemmeno Travaglio ha scovato. Ora c'è pure l'ombra di sospetto di corruzione di minorenne, se dobbiamo credere a quella povera incapace e manipolata della moglie. Mi crogiolo nelle dichiarazioni dei vescovi che leggo (anche se con la puzza sotto il naso) su L'Avvenire. Eilà, deve proprio aver superato i limiti se perfino i vescovi, equilibristi nella difficile arte dei "due pesi due misure", che tacciono sempre sulle duplici famiglie di chi si erge a difensore della Famiglia, questa volta hanno sentito il bisogno di dire qualcosina. Un 'altra infame congiura della sinistra: il premier lamenta che contro di lui c'è anche un ondata di falso perbenismo. Gli direi: mio caro, se si cavalca l'umore del popolo, si rischia anche questo. E ben venga! Forse laddove hanno fallito il misurato e serio impegno di Prodi, il buonismo di Walter, la "falsa" etica della sinistra, che non ha voluto strumentalizzare il mega-conflitto d'interessi del cavaliere, là riuscirà proprio la stessa arma che gli ha fornito tanto gradimento: la TV bieca, il gossip da barbiere, il populismo che oggi ti esalta e domani ti lancia monetine: storia docet.
L'obbiezione sul "privato" che non deve incidere sul pubblico, contiene un errore macroscopico:
anzi più errori e contraddizioni: 1) La vita privata di un personaggio pubblico, se vuole essere preservata, deve essere mantenuta su basso profilo, e non sbandierata con spot ogni piè sospinto, non si può sfruttarla quando conviene e tenerla nascosta quando no. 2) Se nel privato ci sono implicazioni politiche pubbliche: vedi la candidatura di personaggine che non brillano esattamente per la loro militanza e impegno in politica, ma più che altro per la "vicinanza" al premier, la cosa ovviamente diventa pubblica.
Concludo, perchè non c'è molto da dire di più su una vicenda che si commenta da se, dicendo che al Berlusca gli va bene di non essere iraniano.