lunedì 5 gennaio 2009

O tempora o mores!

Siii!! é carnevale, dopo la befana infatti cosa viene?
Voglio anch'io giocare d'anticipo come è d'uso fare in molti centri commerciali. Basta guardare le vetrine e i banchi nei grandi magazzini: le decorazioni di pino, le palle di vetro luccicanti, gli agrifogli, i panettoni e pandori, torroni & C, non fanno ancora in tempo ad essere consumati che già sono subitaneamente sostituiti da stelle filanti, coriandoli, frittole e chiacchiere. Per dirla col detto lombardo, che mi risuona nella memoria (ma non so da dove provenga) "Chichin sci l’è semper festa!" La festa dei consumi, e sarà contento il nostro presidente del consiglio; pare infatti che la gente anche in quest'anno di crisi si sia comportata abbastanza bene e per le festività non abbia fatto la tanto temuta economia.
Del resto ormai tutto l'anno è scandito dai simboli consumistici più o meno intonati e più o meno dispendiosi, delle cosiddette ricorrenze. Dopo le ceneri è subito uovo di pasqua. Poi per la verità c'è qualche pausa condita solo da costumi da bagno e anticipi d'estate. Per ricominciare in autunno con la statunitense halloween importata in tempi recenti: non avevamo abbastanza feste noi? Abbiamo addirittura rinunciato a qualcosa, ad esempio il 4 ottobre San Francesco patrono d'Italia, che ai miei tempi di scuola era una manna, in quanto insperato giorno di vacanza dopo soli 3 giorni di lezione. E poi l'11 febbraio, celebrazione dei patti lateranensi, altra giornata favolosamente piazzata a metà del II° trimestre, infine San Giuseppe, patrono dei lavoratori, il 19 marzo, una perfetta chiosa per arrivare non troppo stressati a pasqua, 25 aprile e primo maggio. Vero è che le festività soppresse ci son state restituite come giornate di ferie in più, ma non è la stessa cosa. Per prendere le ferie occorre un motivo, una finalità, non si prende un mercoledì di ferie solo per stare a casa a poltrire o per andare in gita fuori porta da soli... magari senza code in strada e pienone negli agriturismi. E poi la festa comandata infrasettimanale offre la possibilita di "ponteggiare". Per cui un bel 19 marzo, metti venga di giovedì, e poi la domenica successiva sia pasqua, ecco che con un solo giorno di ferie, o di taglia scolastica, ti cucchi ben 5, dico cinque giorni di vacanza!
Ehee si, devo ammettere che a volte il lavoro mi manca, a gennaio in particolar modo, quando guardavo l'agenda nuova di zecca con le pagine fruscianti odorose di carta intonsa, e il planning annuale con le feste marcate in rosso, progettando ponti e ponticelli, ferie estive, permessi e congedi, fino all'exploit finale che dall'8 dicembre al 6 gennaio prometteva succose giornate work-free.

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