lunedì 26 gennaio 2009

Amara favoletta.

C' era una volta un regno felice,
pieno di mandolini, canzonette e veline, e c'erano un re ed una regina che dopo anni di attesa ebbero finalmente il sospirato principino. Il neonato a dire il vero, appena venuto al mondo, per poco non fece venire un colpo alla povera madre, spalancando la bocca per fare il primo vagito, mostrò una chiostra di 46 denti, e la bocca gli rimase così, semiaperta in una specie di ghigno-risata. Pare che le prime parole del bimbo siano state: "Io mi sono fatto da me!" E anche questo fù un altro dispiacere per la povera regina. Inoltre era un bimbetto un poco bruttino, con un gran testone da birillo e gambette da merlo, però si sa ogni scarraffone è bello a mamma sua, e la regina era felice ugualmente.
Per l'avvenimento re e regina decisero di fare una grande festa e di invitare tutti i maggiori dignitari del regno, anche se alcuni avevano l'aspetto più da giullare che da dignitario, e infatti erano contesi nei programmi televisivi come comici inimitabili. Poi invitarono i meglio calciatori, poichè il regno era benedetto da prestigiose squadre di calcio sempre vincitrici di tutte le coppe, e uno stuolo di modero-presentatori , le vedette dei più recenti festival di canzonette, attori di telenovelas e show, nonchè alcune fate, per la precisione le più belle fate finaliste nel recente concorso di bellezza del regno.
Tutti accorsero a vedere il principino e portargli doni. Un grande dignitario di corte regalò al neonato 3 reti televisive, un altro una squadra di calcio, un altro partecipazioni in editoria e cinema, un altro banche e finanziarie e aziende immobiliari. Altri regali furono: l'immunità parlamentare, leggi ad-personam. Insomma era una gara a chi faceva regali più prestigiosi al futuro re, sì da permettergli un domani di governare indisturbato.
Le fate poi pensarono ai regali più fantastici: una gli donò la possibilità di abbindolare le masse con strepitose bugie, un altra un elisir anti-invecchiamento per conservare pur anziano, pelle liscia, denti, capelli e capacità amatoriali, la terza la cosa più preziosa: una totale assenza di ogni forma di opposizione al governo del regno.
Purtroppo però i reali genitori del principino si dimenticarono di invitare una fata chiamata Savia Eloquentia. Era costei una fatina stramba e capricciosa, e molto permalosa. Quando seppe di non essere stata invitata si indispettì non poco, e si recò ugualmente al ricevimento. Avvicinadosi alla culla guardò con occhio cattivo il ridente bimbo pronunciando queste parole: " Mal ve ne incolse a trattarmi male, questo principino diventerà re e sarà potente e facondo, ma invece di sagge parole dalla sua bocca usciranno sempre sciocchezze, gaffe, barzellette da caserma, e insulsaggini. Ogni volta che farà discorsi pubblici e ufficiali, le parole sensate che andrà dicendo, uscendo dalla sua bocca si trasformeranno in rospi, cioè in assurde battute offensive per i suoi sudditi, insulti ai capi dei regni vicini, frasi scherzose invece di condoglianze in occasione di disgrazie, e complimenti triviali alle signore di corte e non. Questa maledizione lo perseguiterà, e pur non impedegnoli di regnare, lo renderà ridicolo agli occhi del mondo intero." Detto ciò la Fatina Savia sparì in una nuvola di fumo, lasciando gli astanti esterefatti e sconvolti. La regina scoppiò in lacrime, e il re ebbe una crisi di nervi. I dignitari si guardarono allibiti, e alle altre fate si sciolse il trucco. Una di loro però, la più intelligente (nonostante la bellezza) ebbe un'idea. "Non preoccupatevi" disse ai presenti "forse io posso rimediare" E così dicendo tirò fuori dal suo sacchetto di magie, una polverina dorata e luccicante. "Spargerò questa su occhi e orecchi di tutti i sudditi di questo regno" annunciò trionfante" La polverina impedirà ai sudditi di rendersi conto e capire appieno ciò che dirà il re, anzi sembrerà loro che dica cose divertenti, ed egli potrà continuare a mietere consensi" "Ma per quanto tempo durerà l'effetto di codesta polverina?" Domandò un dignitario. "Durerà per sempre" rispose la fata Savia " Almeno fino a che non capiti un qualche altro principe, capace di toglierla dagli occhi e orecchie di tutti e svelare come stanno davvero le cose, ma non vi preoccupate, di principi così, nel reame non ce n'è manco l'ombra." E tutti vissero felici e contenti.

2 commenti:

Sassi a Parte di Ernestina Gallina ha detto...

bella, vorrei tanto che fosse solo una favola!

Unknown ha detto...

ANCH'IO!!!