L'assenza temporanea dal blog è stata motivata dalle nozze della figlia, grande movimentazione pre e post cerimonia, con relativa digestione...degli eventi.
Qui potrei fare una lunga apologia dei PACS o dei DICO, che risparmio!!!! Ma invece no! Il matrimonio è una delle manifestazioni della società umana che conserverei. Benchè la mia prof di latino al liceo mi avesse definito una iconoclasta, sono una fautrice delle tradizioni, pasqua, natale, presepe, e balli popolari. Adagiarsi nei riti, nei ricordi, nel tramandare di generazione in generazione, nomi, culle e fotografie è una cosa consolatoria che aiuta il male di vivere. Benchè già tremolante la mia fede cattolica, a suo tempo, scelsi di sposarmi in chiesa, cosa di cui un po' oggi mi vergogno. Non l'ho fatto per conformismo, nè per vigliaccheria. A quel tempo (anni 70) sposarsi solo civilmente o peggio convivere era un atto eroico, di sfida ai benpensanti e molti miei coetanei sull'onda sessantottina hanno fatto questa scelta. La mia motivazione nella scelta della chiesa è stata quella di aderire ad una tradizione quasi folkloristica, una delle tappe della entrata nella società come il battesimo e la comunione. Potrebbe qualcuno obiettare (io so chi) che sono ipocrita. A mia difesa dirò che il rito civile negli anni 70 era un atto burocratico e spoglio, quanto di più triste si possa immaginare. Se questi riti vengono ora sostituiti da riti laici, ma un po' più fastosi, a me va bene ugualmente: rappresentano una celebrazione per accogliere un nuovo membro nella società e dargli un nome (battesimo), un passaggio dall'infanzia all'età adolescenziale (comunione) e poi adulta (cresima), una "presentazione della nuova coppia" al resto della comunità, e infine un addio a chi muore. Nelle società tribali anche primitive, questi passaggi erano sempre sottolineati e celebrati. Se perdiamo tutto ciò cosa rimane di prettamente umano che ci differenzi da un altro gruppo o branco animale? Di questi riti si può rivisitare la forma e dare loro una connotazione meno religiosa, mi rammarico che battesimo e comunione non abbiano un corrispettivo "civile", e neanche mi risulta esista un funerale "laico" o forse sì, non mi sono documentata. Di certo l'usanza mediatica di applaudire ai funerali è una cosa di cui farei a meno.... Della festa della repubblica parlerò un altro giorno.
4 commenti:
Si credo ci sia il funerale laico, anche se non è molto diffuso e solo pochi comuni hanno lo spazio a disposizione per la celebrazione. Inoltre credo che la sepoltura laica sia la cremazione.
non saprei...
(e tutti: "allora non dirlo!")
secondo me puo` esser giusto portare avanti delle tradizioni (tipo il friulano ;-)) ma sarebbe giusto ricordarsi/sapere cosa si tramanda ai posteri.
Ad esempio: se io decido di festeggiare la pasqua, ben per me, ma dovrei sapere che sto celebrando il ricordo del passaggio dell'angelo sterminatore che per liberare il popolo d'Israele fa strage di primogeniti egiziani.
Il che puo` anche star ben a qualcuno ma e` perlomeno di cattivo gusto.
Che poi i posteri non pensino che stiamo festeggiando il "passaggio dalla vita alla morte" di un uomo/troppo-uomo che non si sa se sia esistito solo per mantenere "le tradizioni" (= il monopolio sulla gente) a discapito del loro significato (storico)
tutto questo per dir "viva(no) le seime! e abbasso l'epifania!"
caro utente-ermes,
purtroppo mi trovi in disaccordo.
Secondo me e` giusto portare avanti delle tradizioni legate alla nostra storia, anche perche` (o proprio perche`) il significato che noi diamo a queste, e che a volte puo` non essere l'originale significato, e` la vera descrizione della societa` in cui viviamo.
Mentre l'angelo d'egitto e le altre piaghe a noi non dice molto, il "passaggio dalla vita alla morte" di Gesu` e` qualcosa che ognuno di noi sa e ricorda.
E quindi cos'ha piu` senso?
Non festeggiare niente perche` niente ci rappresenta oppure modificare (ma le stiamo veramente modificando?) delle tradizioni per renderle piu` vicine a noi?
Inoltre seguendo il tuo ragionamento saremmo portati a non festeggiare il primo maggio in quanto festa statunitense/canadese, la festa della repubblica in quanto risalente ad un periodo storico passato, o addirittura non riconoscere piu` come nostro l'Inno di Mameli in quanto ormai "siam popolo" e non siam piu` "calpesti e derisi".
Tutto questo a che pro?
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