Purtroppo continuo a VIVERE il quotidiano, le elezioni, i proclami etc. quindi ho due sole soluzioni, o cambio anche nazione, al momento cosa impossibile, o mi rifugio nel mondo della fantasia, mi alieno, ricorrendo all'antico rimedio di leggere romanzi.
In omaggio alla fiera del libro in corso in questi giorni a Torino, farò qualche considerazione sulle mie più recenti letture.
Ho appena finito l'ultimo (ma invece è il penultimo) libro di Patricia Cornwell, quelli della saga dell'anatomo-patologa dottoressa Kay Scarpetta.
Ho iniziato nel 2000 circa con il primo della serie: " Post mortem", uscito nel 1990 e poi tutti, anche se non sempre in ordine cronologico, scritti con grande prolificità, quasi uno all'anno. Ci metto di più io a leggerli che lei a scriverli!
Molto volenterosamente di quest'ultimo, intitolato "Scarpetta Factor", ho acquistato la versione in lingua originale, english. Ma dopo 4 pagine, mi sono affrettata a comprare la traduzione "Fattore Scarpetta", se no la lettura prendeva il sapore di "compito" quindi poco rilassante.
Dato che come dicevo non li ho letti sempre in ordine cronologico, e spesso personaggi e situazioni son trasferite da un romanzo all'altro in una sorta di continuità da "telenovela", ad un certo punto ho dovuto scrivermi un riassuntino, etichettarli con la data, e cercare magari il volume mancante che avevo saltato. Perché mai direte voi? Non diventa pure questo un compito un po' maniacale?
Forse è vero, di solito però, quando leggo un autore che mi piace, tendo a ricercare le altre opere dello stesso. Così ho finito praticamente l'opera omnia di Stephen King, e da giovane lessi tutto di Moravia, aspettando con ansia che uscisse un suo nuovo romanzo per correre a comprarlo.
Tornando alla Scarpetta, non è mia intenzione ricopiare qui il personale "bignami" che mi sono redatta per seguire le vicende della patologa-investigatrice, devo averlo perso e poi è molto più ben fatto su wiki , peccato non averlo scoperto prima.
Mi piacerebbe però fare alcune osservazioni sui romanzi, visto che ormai posso considerarmi una quasi esperta in materia, non con velleità, ma in quanto lettrice accanita. Siccome nel mio "entourage" non trovo terreno fertile alla discussione di ciò che leggo, ed uno dei piaceri della lettura è proprio la condivisione, perché non farlo attraverso queste pagine virtuali? A fra un po'.
PS. Commenti, critiche e contro-critiche saranno ben accetti.
Nessun commento:
Posta un commento