giovedì 9 dicembre 2010

Venderigola in piazza.


A Trieste, in piazza Ponterosso, un tempo c'era il mercato di frutta verdura e altri generi. Ora è stato ridimensionato a qualche bancarella singola, facendo acquistare devo ammettere, maggior bellezza e nitore alla bellissima piazza sul canale Grande e la chiesa di Sant'Antonio sullo sfondo. Peccato che poi venga invaso sempre più spesso da quei gazebo in plastica e metallo prefabbricati per mercatini e sagre ogni due per tre (ma questa è un'altra storia).
Oggi ricordo il mercato, solo perché nell'ascoltare e leggere le ultime novità sulla piazza politica, mi viene in mente questa canzone popolare triestina: " Son de mestier venderigola in piazza.." Ben ricordo le venderigole, cioè le signore che vendevano appunto le merci nelle bancarelle in piazza, e vorrei precisare che rispetto questo mestiere e nel paragone che vado a fare, nulla di ingiurioso vorrei fosse associato al lavoro faticoso e onesto di quelle persone.
Si tratta solo di una figura retorica che possa render l'idea di merce e mercato, che poco e nulla dovrebbe aver a che fare con l'esercizio delle funzioni sociali e di responsabilità che i nostri rappresentanti politici sono chiamati istituzionalmente a esercitare. Invece ci tocca assistere a questo squallido spettacolo di pubblica compravendita di voti e astensioni, per salvare quello straccio di governo sbilenco e e soprattutto le chiappe di quell'innominabile presidente corrotto e spudorato che ci affligge.
Se avessimo ancora un briciolo di dignità dovremmo mandare tutti a casa a calci, e riprendere le redini di una nazione allo sfascio.
DOVE, mi domando dove e come sia possibile tollerare questa corruzione istituzionalizzata e sbandierata come se fosse normale, l'asta dei voti sulla pelle della gente. I compromessi, si sa fanno parte del gioco politico, i voltagabbana, non sono una novità, ma mai e poi mai si era vista una cosa cosi evidente e becera, quasi si trattasse di scambio di figurine all'uscita di scuola di innocenti bimbi sotto l'occhio vigile delle mamme e maestre.
Tralasciando le cose più bieche e zozze, come i singoli deputati che si vendono per denaro, saldo di mutui e per privilegi materiali, mi hanno particolarmente scandalizzato le dichiarazioni di Pannella che tentenna, disposto a trattare sia pur per giuste cause. Non ho parole abbastanza indignate per definire quel deputato dell' IDV. Ed ora pure i finiani son disposti a trattare....
Lo sconforto, dopo la piccola esultanza dei giorni scorsi, mi sta assalendo, al peggio non c'è mai fine, vedo un enorme buco nero davanti a me, che sta per inghiottirci...come nei film di fantascienza.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Deprimente vero??
Siamo oramai a tutti gli effetti una Repubblica delle Banane( o una Repubblica del Banana...).
Meno male che per compensare ci sono anche fatti che illuminano queste cupe giornate (vedi il Noble per la Pace assegnato a Liu Xiaobo).

Anonimo Istriano