domenica 15 marzo 2009

Un calcio al mondo.

E' noto come la scala dei valori non sia uguale per tutti. Ciononostante, ieri sera mentre ascoltavo un certo Lippi intervistato da Fazio, in "Che tempo che fa' " mi è sorta spontanea la domanda : ma possibile che il calcio sia tanto importante? I sabati e le domeniche televisive sono invase solo da notizie sportive. Financo i telegiornali, tra una prodezza papale e una berluscanata, sanno infilare solo le irrinunciabili, importantissime novità sulle partite giocate o da giocare. Come se non si sapesse poi che gli scudetti e le coppe se li giocano sempre quelle stesse 3-4 squadre più ricche. E poi c'è anche il lunedì per gli approfondimenti. Posso capire che sia divertente e appassionante per molte persone, che si tifi e ci si entusiasmi per la propria squadra. Capisco anche (ma non approvo) che dietro ci sia un mercato e un grosso giro di soldi. Ma non riesco assolutamente a comprendere questa serietà con cui, utilizzando termini tecnici e un linguaggio per me astruso, si possano tenere dibattiti, seminari, conferenze e farne una questione di cultura e di centralità nella vita pubblica di molte persone. Ormai il tempo è scandito dai mondiali, le coppe europee, uefa etc (pardon, non sono sicura che i nomi siano giusti). Se non sei calciofilo, sei un outsider, non hai argomenti di conversazione (parlo dei maschi) e non hai cosa guardare in quel maledetto piccolo schermo domestico.
In realtà, non si tratta solo del calcio, sono molti questi idoli contemporanei, cantanti e attricette, star televisive strapagate, che hanno preso il posto delle figure carismatiche di un tempo. C'erano una volta i Leonardi , i Raffaelli, i Galilei, i Cristoforo Colombo, i Mozart e i Beethoven. Benchè a pensarci non fossero sempre oggetto di elargizioni e onori, non sempre il genio o l'arte pagano. Ma non si può negare che anche nel secolo scorso c'erano inventori e scienziati e musicisti sul podio della fama, invece sembra che oggi le cose che contano siano solo apparire, calciare, cianciare, canticchiare ed avere una immagine pubblica, anche se non si sa realmente fare nulla di notevole.
Penso a quante persone degne esistono al mondo e vivono nell'anonimato, quante vite veramente brillanti per i contenuti, ma all'oscuro dai riflettori. Chi fa' volontariato, chi si occupa degli altri con dedizione, chi produce beni utili a tutta la comunità, coloro che si dedicano alle ricerche per sconfiggere le malattie, quelli che si spremono le meningi per le innovazioni tecnologiche, che ci rendono più facile la vita. Solo di pochissimi si conosce il nome, e meno ancora son quelli che hanno riconoscimenti finanziari all'altezza delle loro capacità.
Non voglio fare la moralista, noiosa e bacchettona, certamente anche il "circenses" ha il suo scopo e valore, non si vive di solo pane. Però mi sembra che a volte si travalichi troppo il limite della decenza. C'è troppo divario, tra chi si guadagna il pane con lavori seri e onesti, tra chi fatica per avere uno scopo e realizzare un ideale, e chi rincorre e trova il successo nella popolarità. I buffoni e i giullari, e i gladiatori dei nostri tempi, dovrebbero intascare mercedi più parche e stare sui palchi solo per divertirci, non per essere idolatrati e diventare i falsi profeti di un mondo da calcio, non dico dove.

5 commenti:

Unknown ha detto...

Il mio consorte ha così commentato: un post da "anziani"..

Anonimo ha detto...

Cara Sandra,
resto sempre in stato stuporoso quando vedo sti calciatori incapaci di articolare frasi compiute e coniugare verbi, circondati da decine di microfoni di varie testate o telegiornali, per sentire quelle quattro baggianate (forse imparate a memoria come da copione)che sono capaci di produrre....con tanto di folla di allocchi che pendono dalle loro labbra. E sottolineo allocchi capaci di passare ore davanti allo schermo per udire cotante ca...te.
E riescono pure a costrurci sopra delle trasmissioni!!! Per me inspiegabile.
E poi non è vero che se sei un maschio e non sopporti il calcio te ne resti isolato senza argomenti. Dipende con chi interagisci. Se trovi interlocutori che non siano degli illetterati, materiale di cui disquisire ne trovi a bizzeffe.

Anonimo istriano

Sassi a Parte di Ernestina Gallina ha detto...

Concordo su tutto, fortunatamente in casa mia nessuno si interessa di calcio e viviamo benissimo così.
Sono un branco di analfabeti miliardari e fosse per me farebbero la fame.

Unknown ha detto...

Mi fa molto piacere che qualcuno la pensi come me! E'verissimo che non tutti i maschi sono cosi', per fortuna, e di argomenti e cose di cui vale la pena parlare ce ne sono tante. A volte pero' mi viene il sospetto che la mia cerchia si sia selezionata darwinianamente, ma al di fuori ci sia un vasto (troppo) mondo d'imbecilli.

Anonimo ha detto...

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