domenica 8 marzo 2009

Conquiste con questa ministra.


"La 'Festa della Donna' ha subito negli ultimi decenni una manipolazione strumentale e una deriva consumistica, ma resta comunque simbolo di una conquista tutta femminile". Tiene a sottolinearlo il ministro per le Pari opportunita' Mara Carfagna, intervenendo al Quirinale alla celebrazione della 'Giornata internazionale della Donna".
Ma va'? Lo ha capito pure lei. E da quale pulpito, o meglio "podio" da reginetta di bellezza, viene la predica (che senz'altro qualcuno le ha scritto)?
Ci accingiamo a celebrare il ricordo di lotte femministe, volte a conquistare pari diritti sul lavoro, nella vita di tutti i giorni, nella scienza e nella cultura, pari opportunità appunto, con questa ministra emblema di quanto più deteriore ci sia dell'immagine femminile. La mercificazione del corpo, l'esibizione dell'aspetto fisico come richiamo sessuale, facendo leva sugli istinti più biologici e meno razionali del rapporto uomo-donna.
Se è questo che vuole l'italico maschio, allora lasciateci fare il nostro ruolo fino in fondo, finchè giovani e belle, trastullo e oggetto di desiderio, da mature, angeli del focolare, nutrici della prole, attente governanti di mariti, padri e padroni, da vecchie megere badanti dei mariti, chi ancora ce l'ha, o ritirate negli ospizi.
Perchè invocare il dovere di età pensionabile alla stregua dell'altro sesso, quello forte? Dovrebbe valere l'equazione pari doveri=pari diritti, e quindi son d'accordissimo sull'aumento dell'età pensionabile, quando sarà abbattuta ogni altra forma di discriminazione, (mi ripeto lo so, ma repetita iuvant).
La cosa buffa poi è che la miglior alleata dell'uomo contro la donna è la donna stessa, del resto è comprensibile, se per arrivare ad occupare una certa posizione, diventa facilissimo quando madre natura ci ha fornito adeguati attributi, perchè faticare ed arrancare? Se si può governare uno stato, come fece la Pompadour attraverso il re, che necessità c'è di farsi eleggere regina? Questa può essere una via, non lo nego, ma ci sono due intoppi, uno è avere quelle doti di madre natura di cui prima, cosa che non a tutte son date, l'altra è avere lo stomaco per usarle. In carenza di questi 2 essenziali qualità, la donna di tutti i giorni deve rassegnarsi ad un ruolo di serie B, sempre un gradino sotto, sempre tesa a dimostrare di essere brava il doppio, il triplo, per avere gli stessi riconoscimenti del collega maschio.
Ciò accade qui da noi, nazione civile ed evoluta, dopo anni di lotte e rivendicazioni (dalla conquista dell'anima, al diritto di congedo per maternità), mentre nel resto del mondo la condizione femminile è ancora miserrima: atrocità, negazione di ogni dignità, schiavizzazione, e quanto di peggio l'altro sesso può inventarsi per soggiogare altri esseri umani.
Per combattere tuttociò, cosa ci siamo inventate? Di festeggiare alla stregua di un uomo, con party a base di spogliarelli maschili, e mimose a gogò.

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