Consiglio la lettura del libro "La cultura degli italiani" di Tullio De Mauro. Come al solito quando leggo queste cose mi viene la depressione. Lo sconforto nello scoprire l'arretratezza culturale italiana è profondo. I due terzi della popolazione non leggono mai né un giornale né un libro. Mentre la TV è al primo posto nei mezzi informativi italici rispetto al resto d'Europa. E le conseguenze si vedono. Nel pur basso livello culturale, i temi scientifici poi sono cenerentole. Da cui discende, come ben si sa la scarsa sensibilità nel campo della ricerca.
L'autore fonda soprattutto nella scuola il ruolo educativo e quindi carente, e nelle istituzioni il compito di riformare e reindirizzare questo ruolo. Personalmente penso che la scuola sia un rimedio necessario ma non sufficiente a risollevarele sorti del nostro paese.
Perchè siamo così poco colti? Il dato interessante è che dal dopoguerra ad oggi anche la classe politica italiana si è abbrutita nell'ignoranza. Soltanto una minoranza dei nostri deputati è laureato (e sa parlare correttamente, aggiungo io). Mi ricordo che quando ero bambina si considerava il "comunista" come una gretta persona non acculturata ed usa solo al maneggio della falce o del martello. Forse un po' era vero, le fila dei militanti DC era al tempo nutrita da giovani istruiti dai gesuiti, che sapeva il latino, mentre la sinistra pullulava di sindacalisti formatisi in fabbrica.
I vertici democristiani erano plurilaureati, mentre i comunisti avevano solo la scuola di partito (ma almeno una scuola c'era!).
Nel tempo i ruoli si sono invertiti e ora c'è chi accusa la sinistra di snobismo culturale e di complesso di superiorità.
Ma come ben si sa non c'è fondo al peggio, ci si potrebbe ulteriormente imbarbarire qualora l'attuale classe dirigente andasse infoltendosi vieppiù di graziose fanciulle immagine, tutte immagine e niente cervello, o magari la prossima mossa governativa fosse quella di candidare qualche calciatore...al fine di governare con i piedi, che non sarebbe poi tanto peggio di quel che si fa' ora.
Sono convinta che l'informazione intesa soprattutto come TV, oggi sia la maggior responsabile del vuoto pneumatico nella testa degli italiani. Come da recente articolo di "The Guardian" siamo considerati una nazione di disinformati, o meglio informati solo da giornali e telegiornali monocolori e imbavagliati.
L'esperienza a cui fa riferimento nell'articolo il giornalista anglosassone è quella di un colloquio con un tassista romano, che a proposito del caso Letizia, era fermo ancora alle prime dichiarazioni della amicizia di lunga data tra il premier e l'autista di Craxi, derivanti dall'aver sentito una sola campana. Questo genere di sentore popolare purtroppo non mi giunge nuovo, continuo ad ascoltare una marea di sciocchezze, da parte di molte persone (diciamo in buona FEDE?), spesso fandonie belle e buone, spacciate come verità incontrovertibili, perchè promulgate dalla stampa di regime, e non controllate in altre fonti. Il punto è che quanto più una scemenza è decisamente falsa e populistica non fondata e non provata, tanto più ha presa nell'immaginario collettivo. Questo vale anche in campo scientifico...vedi la balla rispolverata in occasione dell'anniversario dell'allunaggio, che gli americani non sono mai sbarcati sulla luna..oppure che l'influenza suina è stata creata in laboratorio. Una volta si diceva che l'AIDS fosse frutto di noi scienziati pazzi, oppure che le staminali servono a CLONARE, che OGM vuol dire mostro...e cosi via alimentando leggende metropolitane fondate su paure ataviche e incontrollate senza mai dare spazio a spiegazioni e chiarezza, cioè vera informazione.
Ma perchè trovo questo pozzo d'ignoranza soprattutto nelle persone di destra? O meglio nella massa di coloro che votano questa destra? Mi verrebbe da dire, in modo bieco e scimmiottando proprio la lega, non siamo noi di sinistra ad essere più colti, sono loro più ignoranti. Sembra una rozza battuta razzista, ma in realtà è proprio così, il popolo delle libertà, manca proprio solo di quella libertà di informazione che potrebbe sollevarlo da cotanta ignorantia.
3 commenti:
Giustissimo!
C'è un analfabetismo di ritorno da far paura!
Me ne accorgo anche su internet, sono iscritta a diversi forum artistici e mi capita di leggere dei commenti zeppi di strafalcioni. Chi scrive sono giovani donne, tutte diplomate se non universitarie, eppure i verbi sbagliati, le a preposizioni con l'acca abbondano! Come mai? Quando non si conosce l'ABC, poi come è possibile leggere e capire un testo scritto che non sia Novella 2000?
Stiamo regredendo.
Soprattutto su internet! E soprattutto fra i giovani. Non so se la colpa sia solo da attribuire alla fretta con cui si redigono i testi, oppure alla facilità e l'accessibilità che oggi permette a chiunque di scrivere su qualsiasi argomento. E' stato chiamato in causa anche il linguaggio da cellulare che abitua alle parole tronche e frasi sconnesse. Però senz'altro la scuola ha le sue colpe.
La principale colpa della scuola, a mio avviso, è la perversa faciloneria
con cui oramai si fanno progredire le emerite e limitate teste di rapa che la frequentano...quando andrebbero invece stroncati sul nascere e avviati a indirizzi "più professionali".Se poi cerchi di fare il tuo dovere e li rimandi all'esame (quando invece andrebbero bocciati per le loro insistenti qualità), pare quasi che la colpa sia tua nel non esser riuscito a trasmettergli efficacemnte la tua materia!!!
Invece ti arrivano all'università e magari diventano parte della classe dirigente...coi risultati che vediamo.
Se poi entrano in politica e vi si stabiliscono vita natural durante, non serve neanche un titolo di studio minimo..altro risultato tragico sotto gli occhi di tutti (quelli che riescono a vedere e capire).
Anonimo Istriano (....e ahimè docente per necessità)
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