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lunedì 20 dicembre 2010
Il natale quest'anno è proprio white!
giovedì 9 dicembre 2010
Venderigola in piazza.

A Trieste, in piazza Ponterosso, un tempo c'era il mercato di frutta verdura e altri generi. Ora è stato ridimensionato a qualche bancarella singola, facendo acquistare devo ammettere, maggior bellezza e nitore alla bellissima piazza sul canale Grande e la chiesa di Sant'Antonio sullo sfondo. Peccato che poi venga invaso sempre più spesso da quei gazebo in plastica e metallo prefabbricati per mercatini e sagre ogni due per tre (ma questa è un'altra storia).
sabato 13 novembre 2010
EVV..VAI!!

martedì 2 novembre 2010
Una badilata di Cambronne ci seppellirà.

lunedì 25 ottobre 2010
Parola di Marchionne, o Cambronne?
sabato 16 ottobre 2010
Dio, patria, famiglia.

sabato 2 ottobre 2010
Bestemmie di stato.

venerdì 24 settembre 2010
Viaggio nelle terre basse.
lunedì 23 agosto 2010
Vanitas vanitatum.

Pochi giorni fa’ è scomparso a settantacinque anni un grande fisico italiano Nicola Cabibbo, notizia passata sotto silenzio stampa, senza celebrazioni, necrologi o ricordi. Una triste coincidenza fa’ pensare che non doveva morire in contemporanea alla figura celebre di Cossiga, che ha monopolizzato l’attenzione.
Per sapere chi era e cosa fece rimando a questo articolo di mia figlia molto più precisa e informata sull’argomento. Vorrei limitarmi a fare solo alcune amare considerazioni. Qualche anno fa’ molti italiani hanno sentito parlare di lui solo perché implicato in un carteggio tra la deputata Carlucci e altri fisici chiamati in causa. Altrimenti l’avrebbero certamente confuso col il più in vista “Gabibbo”. Ma la Carlucci dimostrandosi molto ben ferrata in fisica o sarebbe meglio dire fisicità, da come appare in molte foto, ha avuto il pregio di portare in evidenza che c’era uno scienziato italiano sull’orlo di prendere il Nobel, ma in realtà, secondo lei, autore di cose di ben poco conto (!).
A parte questo minuscolo momento di celebrità, Il professor Cabibbo è ripiombato nell’anonimato mediatico, quel che è peggio nemmeno un cenno alla sua morte, e non era neppure tanto decrepito. La sua vita si è svolta quasi sempre fuori dall’Italia, altro esempio di come il nostro paese, manco fosse allergico alla scienza e alla ricerca, non faccia niente per trattenere o incentivare i suoi migliori esponenti.
Mi dispiace ricordare che invece la morte di un oscuro presenzialista e vacuo personaggio come Taricone ha suscitato molta più empatia e interesse sulla sua breve vita dedicata solo ad apparire, al di là della disgrazia e della perdita sempre deprecabile di una giovane vita, ho trovato esagerato il clamore sulla sua figura neppure fosse stato un santo, un poeta…tutt’al più un navigatore, non molto esperto come si è potuto vedere a posteriori.
Come sempre mi ritrovo a riflettere sulla correlazione inversa che lega notorietà e successo al valore vero e alla capacità di una persona. Diamo per scontato che la fama sia legata a qualche abilità, dalle più alte alle più futili, come l’arte o l’attività sportiva, niente di nuovo sotto il sole, pare che i personaggi più popolari dell’antica Roma, non fossero i filosofi o gli oratori, ma i gladiatori. Oggi però c’è questo fenomeno strano, ci sono moltissimi “famosi” che non sanno fare assolutamente nulla, unica loro prerogativa l’apparire in TV, sia in senso positivo che negativo. A volte basta poco, ad esempio essere notati da un illustre personaggio politico, ed ecco raggiunta una buona posizione, la celebrità, la ricchezza. “Vanità…solo vanità!” come recita un personaggio del bellissimo film “Il pranzo di Babette”
domenica 8 agosto 2010
Magic moments
"Qualcuno si chiederà che cos’è la linea di Peter. È la curva che delimita la competenza di ciascuno di noi nel fare il proprio lavoro. Quando la superi, significa che non ce la fai più. Che la tua competenza è esaurita. E che faresti bene a smettere di affaticarti su problemi che non sei più in grado risolvere. Ho l’impressione che il Cavaliere si trovi proprio in questo frangente. E dunque stia vivendo la sua fase più pericolosa."
venerdì 30 luglio 2010
Larga l'intesa...stretta la via.

martedì 6 luglio 2010
Que reste t-il?
Questa bellissima canzone, tra parentesi rovinata dal cavalier-cantante di crociera, mi fa pensare alla finanziaria.
Quasi ogni giorno il severo provvedimento di Tremonti, a seguito di continui attacchi e rimostranze perde qualche pezzo per strada.
Ha cominciato Bondi, scandalizzato che gli hanno tagliato fondi senza avvertirlo. A seguire enti culturali scientifici e di ricerca, che prima cancellati in parte sono stati ripristinati.
L'università già super tagliata è in sciopero, come il pubblico impiego.
Tagli alle regioni? I presidenti anche filogovernativi protestano. Gli enti locali sono in subbuglio, la lega mugugna. Spesso alcune trovate estemporanee, come abolire le tredicesime agli statali, già abbastanza mazziati, o allungare i 40 anni di anzianità per la pensione, sono subito cancellate...
Condoni?? Si, no, non lo so.
Lotta ai falsi invalidi, ma come? Più controlli? Regole e rigore sulle commissioni mediche? Macchè, invece alziamo il punteggio per poter fruire dell'assegno di invalidità, vera o falsa che sia.
Bisogna essre invalidi all' 85%, contrordine : basta il 74%, contrordine sul contrordine... Un passo avanti e due indietro, giocando sulla pelle dei poveri invalidi veri.
Ma che idee poco chiare!!
Questo accade non tanto perchè la manovra è rigida e draconiana, come si conviene ad un paese sull'orlo del collasso, ma perchè la mannaia si abbatte a casaccio, la mano destra non sa quel che fa la mancina (non sinistra, potrebbe essere fraintesa), il capoccia e i suoi fedeli sono in tutt'altre faccende affaccendati.
Di questo passo il federalismo diventa una chimera, e incomincio a nutrire qualche speranza sul crollo di questo becero governo.
Ebbene, si, perchè molti votanti della lega, non sono solo rintontiti dalla Tv e dal sogno berlusconiano. Molta gente del nord, operai e lavoratori hanno cangiato la vecchia ideologia marxista in ideale federalista. Al posto della falce e martello han messo la chiave inglese della loro officina, e il registratore di cassa della loro impresetta, gente volenterosa e rigorosa nel lavoro e nel pagare i tributi, ma che ci sia un ritorno però!
Ormai è chiaro che il ritorno non ci sarà.
Però il dilemma è: sapranno i nostri compagni cavare il ragno dal buco?
sabato 19 giugno 2010
Laddove contano i fatti, non le parole.
Quasi guarita dal blocco dello scrittore (braccio destro ingessato), torno a compilare i miei appunti di confine.
Vorrei porre l'accento su questo video, da osservare e ascoltare con calma e attenzione, per capire. Ecco è "CAPIRE" ciò che mi ossessiona di più in questo ormai quasi ventennio berlusconiano.
Senza nessuna polemica, dopo un training autogeno per liberarmi da ogni forma di ostilità e intolleranza, cerco di entrare nella mente degli elettori "silviani". E cosa trovo? VUOTO pneumatico, il vuoto quasi assoluto, che è difficilissimo da ottenere in laboratorio, ma non in tante teste italiche, basta munirsi di un certo numero di giornali e TV.
E' stupefacente come tante menti, se vuote, possano essere riempite a piacimento, e si convincano quindi di cose inesistenti, solo sulla base di quello che ha detto e dice il cavaliere errante, che erra nel senso di sbagliare, non purtroppo di vagare, magari altrove..lontano da me.
Ecco che il ponte di Messina sorge dalla spuma del siculo mar come venere. E le leggi "ad personam" diventano salomoniche leggi per liberare gli italiani dal giogo della magistratura. Il "coso" di Mestre, da lungo brodo in ballo fin dai tempi di Prodi, appare una "grande opera" di Silvio, mentre l'amore, che sprizza da ogni poro del popolo liberticida, plaude alla Gelmini che partendo dalle elementari, dove ha proibito ogni discriminazione nei confronti dell'italiano, ha espletato in modo esaustivo il progetto 3 I (Inglese, Internet,Impresa), cablando tutto il paese, da nord a sud, sostituendo l'inglese al dialet, e finendo col trasformare l'università in una grande Impresa: impresa entrarci, impresa finirla, impresa far fruttare la laurea ivi eventualmente conseguita.
Ma forse, quei soliti sinistri figuri hanno "cercato" i più scemi del villaggio da intervistare. Statiscamente dovevano comunque essere in molti gli scemi, se è vero che in piazza c'era ben un milione di silvio-festanti.
Meno male che Silvio c'è, sennò le fette di salame potrebbero anche cadere dagli occhi miopi di tante persone.
mercoledì 2 giugno 2010
BUCHI NERI.

Ultimamente sono stata un po' "vacante" sul fronte politico. Un po' perchè mi piacerebbe staccare la spina, un po' per le mie vicissitudini private che mi costringono all'uso della sola "sinistra"(intesa come mano, e non ideologia!), e rallentano la mia già non perfetta performance dattilografica.
Ma tacere sulle ultime novità sarebbe criminoso. Sto passando un momento buio e in questi casi uno sfogo verbale o scritto, o entrambe di solito si dimostrano catartici.
Inizio dalla fine: l'esilarante intervento telefonico, isterico, del premier in diretta a Ballarò. Stizzito dalla dichiarazione dell'IPSOS sul calo di gradimento che lo riguarda. Sondaggi fasulli a suo dire. E menzogne quelle del vicedirettore di rebubblica che ha nientemeno osato citare le parole precise 'ntifiche del cavaliere, pronunciate due anni fa' a sostegno e difesa degli evasori, come ognuno potrà verificare dall'ascolto delle registrazioni. Del resto chi non crede alle parole, può valutare i fatti: lo scudo fiscale, e i vari condoni per chi son fatti?
Ed ora consideriamo i tagli. Si sa che queste misure son sempre dolorose, non ho gioito neppure quando Prodi ci ha imposto l'una tantum, per entrare in europa. E tantomeno potevano piacere Visco e le sue promesse di lacrime e sangue. Però non è necessario un dottorato in economia per capire che se sacrifici erano necessari 4 anni fa, oggi lo sono di più e ancora di più lo saranno domani se non ci decidiamo a farli. Come una piccola carie dentale, se curata quando è piccola farà piccolo danno e minimo fastidio, se invece procrastinata porterà a una grossa voragine nel dente e magari lo perderemo.
Forse qualche italiano comincia a capirlo, e prima lo capirà meglio sarà per tutti.
La mia vocazione a fare la CasSANDRA mi rende pessimista e mi fa sempre temere il peggio.
Stabilito che i sacrifici sono necessari, bisogna vedere quali.
Nessun bene può derivare da questi tagli indiscriminati ai servizi e allo stato sociale. Penalizzare i pubblici dipendenti, se qualcuno lavora già ora poco e male, servirà solo a disincentivarlo ancora di più, e penalizzerà chi invece fa il proprio dovere.
Disastrosa poi la scelta di chiudere enti culturali e di ricerca, soprattutto (parlo delle realtà locali che conosco meglio), non si può mettere sullo stesso piano il prestigioso Osservatorio Astronomico di Trieste, già diretto da Margherita Hack, e la Filologica Friulana. Con tutto il rispetto per quest'ultima istituzione, se un privato la vuole mantenere, allora la sostenga, ma ben altro è un organismo scientifico a livello internazionale, le cui ricadute possono essere un bene per la nostra crescita e il nostro futuro, come è spiegato meglio qui da mia figlia, che all'osservatorio ha lavorato 3 mesi prima di emigrare.
Non mi stancherò mai, finchè avrò fiato, di stigmatizzare questa insensensata malattia italiana di affossare e trascurare la ricerca, manco fosse un bene di lusso a cui si può rinunciare.
La miopia dei nostri governi ci costringerà, senza ricerca, e quindi senza sviluppo e ripresa economica, ad aprici da soli il grosso buco nero da cui presto saremo inghiottiti, anche senza l'intervento degli scienziati pazzi del CERN.
mercoledì 12 maggio 2010
Mettiamoci la faccia.

Dedico al popolare network questo post per alleggerire la pesantezza degli ultimi due.
Premetto che non sono un'esperta nel campo, benchè non sia necessaria una grande esperienza per muoversi all'interno del sito, che è pure in italiano.
Mi sono iscritta un po' controvoglia, su insistenza di miei parenti lontani, per rimanere più in contatto. Mi hanno convinta con la motivazione che così è più facile scambiarsi opinioni, notizie e fotografie in tempo reale, senza ricorrere alla posta elettronica (o cartacea).
In effetti quando non si abita nella stessa città, o nelle vicinanze, per non perdere di vista amici e parenti, bisogna spendere una cifra in telefonate, e così un paio di anni fa' ho aderito anch'io.
Mi tratteneva l'idea di mettere in piazza i fatti miei. Si vociferava e anche oggi c'è chi la pensa così, che facebook, come altri simili applicazioni,come myspace, netlog, etc, costituiscono un attentato alla privacy. Ma alla fine questo mi è sembrato un rischio calcolato, non diverso dalle e-mail, i negozi o le banche online, ed anche i blog.
C'è inoltre chi sostiene che questi network sono mezzi per farsi gli affari altrui e spettegolare.
Ma in fondo una volta ci si riuniva nei salotti a sparlazzare di amici e parenti comuni, e ora lo si fa in rete. La mia opinione è che anche facebook, come molte altre cose, non è di per sé stessa nè cosa buona, nè cattiva, è un mezzo di comunicare, molto evoluto e tecnologico, e la sua "bontà" dipende dall'uso che se ne fa.
E' la rete in sé una rivoluzione nel modo di pensare, scrivere, comunicare e anche agire, che a volte mi affascina a volte un po' mi spaventa.
Come l'introduzione delle calcolatrici ha fatto sì che nessuno sappia più fare una divisione con le virgole o una radice quadrata, così ora con i mitici motori di ricerca, chi si mette più a compulsare i pesanti volumi delle enciclopedie? Proprio ora mentre sto scrivendo e magari mi sorge un dubbio sull'esatta grafia di una parola, benchè abbia dietro di me una libreria zeppa di "Treccani" e "Zingarelli", nonchè enciclopedie, non mi alzo a prenderne uno, ma apro una seconda finestra sul monitor e cerco su qualche vocabolario online.
Se alla TV vedo un vecchio film con un attore che al tempo era un mio beniamino, ma adesso non c'è verso che mi ricordi come diavolo si chiama, apro il lap top, e digito su "google" il titolo del film, ed ecco risolto l'enigma!!
Non è affascinante tuttociò? Tremendamente, ma anche come dicevo prima un po' terrificante, sia per il rischio di perdita di alcune cose o valori (scomparsa dei libri, come su fahrenheit 451?), sia per la dipendenza che questo mezzo crea.
Questa estate in vacanza, tre settimane senza internet sono state una tragedia per me. Ho rimuginato tre giorni (e notti) su cosa è un "paradigma" nella grammatica latina. Aihmè colpa dei miei neuroni che si vanno sfaldando di giorno in giorno, e quindi devo sempre di più fare conto sulle memorie artificiali. Ma anche attività ludiche e d'informazione, come la settimana enigmistica online,la lettura dei giornali,il sudoku, le ricette e tante altre cose che ormai sono diventate un pane quotidiano.
Per quanto riguarda "facebook" quindi, pro e contro si equilibrano. A volte è vero sono un po' infastidita dallo stupidario delle barzellette, i motti e gli aforismi, che molta gente "linka" con mancanza di fantasia e magari buongusto. A volte certe opinioni altrui, per quanto mi riguarda, potrebbero restare nel cassetto del loro autore. Non nego che anche le mie possano essere fastidiose per gli altri.
Tuttavia la libertà di esprimersi alla portata di tutti supera gli inconvenienti, e costituisce una grande conquista.
domenica 9 maggio 2010
Tutta colpa di Calvino? (parte II°)

Quale altro più gustoso cacio (argomento di conversazione) su maccheroni (relazione tra calvinismo e capitalismo olandese) potevo trovare?
Abbiamo avuto uno scambio di e-mail e una interessante lunga telefonata, nonchè il consiglio di leggere alcuni ponderosi tomi, cosa che mi guarderò bene dal fare.
La giusta obiezione che mi aspetto ora è: ma che vuole dimostrare questa, cioè io, l'ultima donnetta pensionata, dato che tomi e tomi son stati scritti sull'argomento e che su Wikipedia c'è già il sunto de li sunti. Invece proprio in quanto ultima pensionata di confine, voglio capire e riflettere.
Di riflettere mi punse vaghezza quando qualcuno, per giustificare un certo rigore nel lavoro e una moderazione quasi patologica nel cibo, degli olandesi, mi disse che la colpa era tutta del calvinismo.
Ma se sono parchi e puritani, come possono essere anche mercanti e ricchi, e anche generosi nel tollerare i diversi? Come si concilia un'etica che non concede il perdono, con una smaccata voglia di accumulare denaro, magari anche con i coffee shop e le vetrine a luci rosse?
Sembra un ossimoro, ma è così, almeno secondo uno dei tomi capisaldo di Max Weber: " L'etica protestante e lo spirito del capitalismo". In esso l'autore nota come le nazioni calviniste come i Paesi Bassi e l'Inghilterra, sono arrivate prime al capitalismo rispetto a quelle cattoliche come la Spagna, il Portogallo e l'Italia, guarda caso quelle che ora sono a rischio bancarotta al seguito della Grecia.
Alla base ci sarebbe proprio la forma mentis del luterano e poi del calvinista, secondo la cui dottrina l'uomo è predestinato al bene o al male. Se uno è predestinato al bene, già in questa vita gode dei favori dell'Onnipotente, che lo colmerà di benessere e ricchezza e mentre il cattolico, prega per ottenere qualcosa, il protestante ringrazia Dio per quello che ha già ottenuto.
Appunto in virtù di quanto è già stato scritto da fonti ben più autorevoli, non mi dilungo sui pro e contro di questa tesi, che è stata contraddetta o appoggiata negli anni seguenti.
Mi preme osservare invece come il concetto di "perdono" che è il cardine del cattolicesimo, cioè la dottrina che conosco di più (tutto è relativo), sia alla base di tanti costumi socio-politici del nostro paese. Questa storia della confessione e del peccato, manco fatto e già perdonato, forse sfocia in quell'etica un po' lassista e tanto di facciata, oserei dire ipocrita, così cara a noi.
Quando Berlusconi (prendo uno a caso, potrei dire il sig Rossi...) si genuflette davanti all'altare nell'atto di comunicarsi, poco importa che si sia da poco alzato da lettone di Putin con la escort di turno, o che abbia corrotto o che sia imputato e magari colpevole di tanti capi d'accusa (o complotti) che gli vengono attribuiti, l'importante è che "sia pentito".
Ma qual'è il metro per giudicare la sincerità di tale pentimento? Qui casca l'asino...non c'è modo di saperlo. Il pentimento è un fatto privatissimo, non intercettabile, solo Dio può vedere nell'anima del penitente, il sacerdote può solo assolvere, cosa che fa "quasi" sempre, basta promettere di non peccare più ed esserne convinti in quel preciso istante, se dopo un minuto si ripecca, ci si riconfessa, e amen.
Forse anche su questo è da ricercare la ragione della altrimenti ingiustificabile tolleranza della chiesa nei confronti della mafia e del delitti mafiosi.
Ben diverso invece l'atteggiamento della chiesa verso chi ostentatamente e senza possibilità di ravvedersi insiste su certe opinioni di principio, contrarie alla dottrina, vedi le posizioni intransigenti sull'inizio e fine vita.
martedì 4 maggio 2010
Tutta colpa di Calvino? (I° parte)

La multietnicità è un dato di fatto molto esteso, soprattutto ad Amsterdam. In autobus, in tram e per strada si vedono persone abbigliate nei modi più esotici e non solo nei quartieri turchi o arabi. Gli indonesiani e le genti provenienti dalle antille e caraibi sono ormai olandesi a tutti gli effetti.
Si respira un clima di tolleranza. Poi però si scopre che il partito di Geert Wilders è aumentato notevolmente in due città (Almere e Rotterdam) nelle ultime elezioni amministrative, benchè il titolo del Corriere della Sera "Avanza la destra xenofoba in Olanda" sia molto riduttivo e non tenga affatto conto della complessa realtà locale.
Mentre facevo shopping nel mercato turco ho assitito ad un episodio significativo. Una donna circa quarantenne dalle fattezze indiscutibilmente "dutch", incrociando un gruppo di giovani arabi o marocchini, probabilmente sotto l'effetto della troppa birra, ha cominciato a sbraitare, rivolgendosi a loro, insultandoli e dicendo in inglese che avrebbero dovuto tornarsene al loro paese. Tra i ragazzi , che la circondavano, e avrebbero potuto facilmente picchiarla e zittirla, un paio le ha risposto per le rime, ma la maggioranza, guardandola con compatimento, come una povera pazza, ha proseguito per la propria strada. La tolleranza è ambivalente.
Poi come tutti sanno, e spesso sanno solo questo dei Paesi Bassi, l'indulgenza olandese si spinge a livelli a volte a noi incomprensibili, per la prostituzione, la droga, le manifestazioni di protesta di chiunque e su qualunque argomento. Tornerò su questo tema prossimamente.
Se chiedo a mia figlia e mio genero le ragioni di tanta "flessibilità" mi rispondono che alla base c'è il calvinismo. Poi però non mi danno ulterori spiegazioni.
Così devo "ripassare" un po' di antiche nozioni filosofiche e poichè la memoria non mi sovviene, vado a compulsare "Google" e "Wiki" qua e là.
Ho trovato talmente tanta roba che dovrò scrivere a puntate. Non ho certo la presunzione di fare un trattato, ma solo di riordinare le idee soprattutto per me stessa.
Da secoli l'olanda è abituata all'accoglienza di etnie e confessioni religiose diverse, e ha sviluppato un sistema di alleanza politica e religiosa, un Consociativismo, che potesse raggiungere fini comuni per il benessere di tutte le confessioni religiose e contrastare la laicità. Fino alla fine della seconda guerra mondiale il sistema consociativo riuscì gestire il Paese, ma fu costretto a ridisegnarsi nel dopoguerra. L’occupazione nazista e la dura persecuzione della componente ebraica del Paese avevano fatto nascere all’interno e tra le diverse confessioni religiose un’organizzazione che riuscì a sviluppare una efficace rete di solidarietà verso i perseguitati, l’Interkerkliijke Contact in Overheidszaken (ICO). Questa struttura interconfessionale sopravvisse alla guerra e divenne gradualmente l’interlocutore ufficiale dello Stato per conto di tutte le confessioni religiose, accompagnando una graduale, ma decisa laicizzazione della società.
Ho tratto queste spiegazioni dall'articolo "Il consociativismo olandese alla prova della globalizzazione" , che invito a leggere per approfondire.
La tesi dell'autore di questo articolo è che tale consociativismo religioso sia alla base dello sviluppo di quella tolleranza emblematica olandese che ha retto per molti anni, e che sta cominciando solo adesso a presentare qualche incrinatura.
Sarebbe anche alla base del progressivo spostamento del sistema di scuola pubblica verso quella privata (per garantire scuole di confessioni religiose diverse), ma senza nulla togliere al grande impegno di politica giovanile, per garantire a tutti i giovani un alto grado di educazione e le migliori condizioni di crescita.
La privatizzazione scolastica e della sanità, sembrerebbe una cosa negativa, ma nella realtà olandese, non funziona poi tanto male. Il governo olandese prevede assegni familiari per i costi necessari ad allevare i bambini. Qualsiasi genitore che vive nel paese, di qualsiasi estrazione sociale o etnica, riceve dei contributi trimestrali fino al compimento di 18 anni dei loro figli.
Grazie a una legge recentemente approvata, lo Stato ora dà anche una mano ai genitori nel pagamento del materiale scolastico.
Dall'esperienza di figlia e genero che ormai vivono lì da 4 anni, ho scoperto che lo studio universitario e post, sono particolarmente privilegiati. Soprattutto per gli olandesi, che hanno agevolazioni per l'alloggio, i mezzi di trasporto, quasi gratis (tutti studiano fuori casa, e l'autonomia è grandemente incoraggiata), ma anche per chi viene da altre nazioni. Chi fa un "dottorato di ricerca" ha un contratto di lavoro vero e proprio, con contributi pensionistici e ferie pagate, e stipendio rapportato al costo della vita e degli affitti (cari).
L'assistenza sanitaria di base è garantita a tutti, poi esistono "pacchetti" di costo diverso per avere diversi livelli di prestazioni, dai più specialistici ai più sofisticati.
Certo è facile essere generosi quando si è tanto ricchi come sono gli Olandesi. E sono ricchi perchè il Capitalismo, secondo alcuni, è nato qui. (Continuo la prossima puntata).
domenica 25 aprile 2010
Rientro all'amara patria.
Curiosa la posizione del PD, che pare sonnacchiosamente aspettare qualche sol dell'avvenir, ad esempio un coagulo di Finiani, Casinisti e Rutelliani che faccia finalmente un bel partito d'opposizione.
Oltre alla vicenda di Emergency, per fortuna finita bene, la cronaca della settimana ha registrato una raffica di notizie sulle rappresaglie contro i bambini, privati a volte del cibo, a volte dello scuolabus, svoltesi principalmente in quelle terre leghiste tra Brescia e Treviso. Dalla diretta di Annozero sono emerse delle Erinni Padane, che con le nari fumanti hanno scagliato invettive contro le madri extracomunitarie, ree di non pagare la mensa dei loro bimbi per fare le furbe, e contro il mecenate di destra (ma non leghista) che si è offerto di pagare in loro vece. Mentre il sindaco ha lasciato intendere che i suoi provvedimenti negazionisti in fatto di contributi per gli alloggi, i bonus bebè, e qualsivoglia aiuto, sono finalizzati a fare emigrare gli emigranti dal suo comune verso altri lidi più tolleranti.
Ultima chicca di ieri per ben concludere la settimana: una proposta leghista per vietare l'apertura di esercizi commerciali da parte di extracomunitari, se non dopo un esame di lingua italiana (e fin qui, va bè), ma soprattutto senza insegne in lingue straniere, tipo Kebab, concesse invece le insegne in dialetto, tipo: Bùtega dai carn . Questo allo scopo di contenere il dilagare di queste culture multirazziali nel nostro paese
Proprio perchè appena rientrata, non posso fare a meno di confrontare la situazione italiana a quella olandese. I locali stranieri ad Amsterdam si sprecano e si fa fatica a trovarne uno autoctono, a volte poi i camerieri ed esercenti parlano solo inglese, e anche gli olandesi devono rivolgersi a loro in questa lingua..Di questo strano e a volte contradditorio comportamento degli abitanti dei Paesi Bassi, vorrei parlare più a lungo nel prossimo post.
Oggi è il 25 aprile, in questi ultimi anni anche questa ricorrenza è pretesto per polemiche, scontri e revisioni. Non ho parole: ci sono state una dittatura, un odiosa guerra, un eccidio di innocenti, alcuni idealisti e coraggiosi italiani l'hanno combattuta anche con la forza, a volte con la violenza, cosa che aborro sempre, ma in quel caso giustificata, e ne siamo usciti LIBERI. Che altro c'è da aggiungere?
domenica 28 marzo 2010
Poca gioia ha dell'urna.

Qui in Friuli non si vota. E' una giornata primaverile, e il mondo sembra girare per il meglio, ma tra un po' si accendono le TV, e incomincia la solita tiritera sui posti di lavoro persi, sulle proteste degli immigrati, su tutte le cose che vanno a scatafascio.
Speriamo che qualcuno tra i votanti se ne sia accorto, e riesca ad avere la lucidità mentale di non attribuire i guai del paese al pregresso governo, visto che di riffa o di raffa, ormai Berlusconi e i suoi sono al governo da 15 anni.
Si sa che i governi son sempre colpevoli, ma LUI invece no, e guai a rivolgergli qualche critica, non sopporta nemmeno il trito ed innocuo:"piove governo ladro". Sono proprio curiosa di vedere se nel dopo-elezioni i criminosi talk-show, e i faziosi Santoro saranno riammessi alla RAI, secondo me NO, mentre i giornalisti più illuminati come Minzolini e Vespa, continueranno imperterriti il loro cicaleccio.
Comunque chi come me ha avuto modo con satelliti o computer di vedere "RAIperunanotte", può godere di aver gabbato l'abominevole censura in odor di Ceausescu. Non lo sa l'imaginifico Berlusca, che non c'è niente di più allettante che fare una cosa proibita? Infatti al di là delle solite cifre che destra e sinistra si rimbalzano, penso che la trasmissione sia stata più seguita di quando andava in onda in modo regolare.
Poi non si obietti che non c'è contraddittorio, oltre alle interviste di piazza con gli irriducibili amorevoli fans berlusconiani, c'è stata financo un'intervista a Fede, una visione orripilante, al pari del suo datore di lavoro infatti il sedicente giornalista utilizza uno strato di cerone , ed una quantità di tintura per capelli, che basterebbero a truccare una compagnia di guitti per 10 rappresentazioni, almeno.
Che pena, anche questo voler apparire ciò che non si è: suona sintomatico di una squallida tendenza di cui è pervasa la maggioranza dei pidiellini. Lo scorrere inesorabile del tempo, l'invecchiamento, le rughe, la fisiologica caduta di denti e capelli, in una parola tuttociò che biologicamente si definisce "apoptosi", è una proprietà intrinseca della cellula, finanche di quella tumorale, è un fenomeno che chi pretende di sconfiggere il cancro deve studiare, e sa che porta inevitabilmente alla fine. Staremo a vedere se o quanto ingloriosa.
venerdì 12 marzo 2010
Vuolsi così colà dove si puote ciò che si vuole.

Non molto tempo fa', ho dovuto sborsare 300 euro, e mi sono pesati assai, per aver dimenticato di segnalare chi era alla guida della mia auto in divieto di sosta. La multa l'avevo pagata subito regolarmente, ma poichè era prevista anche una detrazione di punti dalla patente, in piccolo piccolo, sul retro dell'avviso di multa da pagare, c'era anche scritto che si doveva segnalare, entro 30 giorni, chi era alla guida dell'auto, pena la sanzione salata di cui sopra. Al comando di polizia municipale, dove sono inutilmente ricorsa per evitare il pagamento, mi è stato spiegato dall'intransigente impiegato, che la norma è stata introdotta, perchè molti facevano i furbi contestando la multa e la detrazione di punti, e sostenevano di avevano prestato l'auto senza ricordarsi a chi, e che quindi non era responsabilità loro se qualcun altro, sconosciuto, aveva infranto il codice a bordo del loro veicolo.
Ho chinato il capo e pagato: forse era giusto, non so, ma da me la vicenda è stata subita come una vessazione e un balzello che il comune ha deliberatamente architettato per incassare di più e sanare il proprio bilancio. Ma quel che è scritto nero su bianco va rispettato anche se non piace.
Potrei dilungarmi su episodi simili, di danno e beffa subiti per qualche leggerezza e distrazione nell'osservanza delle norme. D'altra parte le regole servono e spesso ci tutelano.
Ora però mi domando, perchè SOLO per quel partito che ormai detiene il potere in modo prepotente, corrotto ed arrogante, disattendere le REGOLE , non solo non è sbagliato, ma non deve assolutamente essere penalizzato e addirittura lo si vuole far passare per un tranello, un intrigo degli avversari.
E' il partito della libertà di fare quel che ci pare, là dove si puote e anche dove non si puote, e più non dimandate.
Nella mia regione non si vota, peccato. Saprei come votare, anche se venissero riammessi gli esclusi. E mi appello anche a chi ha avuto fiducia in questo partito e l'ha finora votato. La democrazia consiste anche nel penalizzare chi ci delude. Purtroppo nutro poche speranze che il buon senso abbia la meglio.
Ma quello che maggiormente mi deprime, è che il presidente della Repubblica, la figura istituzionale di garante della democrazia e della costituzione in questo paese, pare aver perso ogni lucidità e capacità di giudizio. Perchè? Non riesco a spiegarmelo.
Mi vengono solo in mente le tristi vicende dell'insediamento del fascismo in italia, e quello che fece il re in quelle circostanze. Firmò sempre TUTTO quello che gli venne proposto dal duce, dalla dichiarazione di guerra, alle leggi razziali. E scappando al momento della resa dei conti si è meritato non a caso il soprannome di "re fellone". La sua degna progenie può solo cantare canzonette e non può certo ambire a qualche credibilità.
Ora non sto augurandomi che Napolitano vada in esilio, ma almeno in pensione sarebbe il caso che ci andasse.
martedì 23 febbraio 2010
Te la do io l'america!

Fino ai 10-12 anni vedevo l'america e i suoi abitanti come una fiaba, un posto dove tutto era perfetto, a metà tra i film di Doris Day e Disneyland, irraggiungibile e fantastica, un'isola che non c'è, ma invece c'è eccome, abitata dai prodi cavalieri che ci hanno liberato dall'oppressione dei tedeschi; ma non eravamo loro alleati? Allora perchè si chiamano alleati gli americani boh? Misteri difficili da risolvere a 11 anni.
Poi ho iniziato ad adorare la loro musica, Gershwin e Rogers, Presley, Amstrong, Frank Sinatra e Bing Crosby, in quale paese si può trovare qualcosa di meglio?
Sui 20 anni, ai tempi di "c'era un ragazzo che come me..", ho cominciato a pormi delle domande, ma non troppe, e anzi mi infastidiva vedere scritto sui muri dell'università NIXON BOIA con la svastica al posto della X, che diamine, come si fa a paragonare a Hitler un presidente americano, anche se non bello e simpatico come Kennedy?
Col mio ragazzo di allora (l'attuale mio marito) avemmo anche delle divergenze, lui sosteneva che tutto, cinema, musica, letteratura, era troppo filoamericano, che assorbivamo troppa cultura che non era veramente nostra, e ci adeguavamo con troppa condiscendenza ad una imposizione consumistica. Ma le sue considerazioni non avevano presa su di me, l'america sbrilluccicante di Hollywood e Broadway, era molto più invitante e fruibile di una squallida russia stalinista, piena di falci e martelli, di stakanovisti e tristi fabbriche, o peggio la China di Mao, con i milioni di omini in grigio, inquadratissimi che sventolano il libretto rosso.
Penso di non essere stata l'unica a pensarla così a quei tempi.
Oggi è diverso. Sono io più matura (forse non solo di anni, ahimè), e poi le nazioni, la politica, l'economia, tutto è molto cambiato, e sicuramente è molto difficile continuare a guardare ai marines statunitensi come ai salvatori del mondo, e all'america come al modello per eccellenza.
Tornando alla riflessione da cui son partita, e quindi i bei film western o di guerra, c'è una , dico una guerra, anche solo in questo ultimo secolo, in cui gli USA non abbiano messo becco? Si tratti di oriente, o europa, o africa o sud america, ci son sempre le loro "forze" in campo a fare ripulisti e sistemare le democrazie. Nonchè le loro intelligenti bombe a fare stragi.
C'è uno solo dei vizi capitali della nostra epoca che non derivi da loro, e che non sia diventato ben presto nostro? Istruzione sempre più superficiale, scuole e sanità sempre più attentate dal privato, fobie e paure del diverso (e quindi razzismo) sempre più diffuse, consumismo sfrenato, ricerca della felicità nell'equazione più denaro=più successo=più soddisfazione di ogni piacere, sette e stregonerie al posto spiritualità e raziocinio. Forse dimentico qualcosa?
Sforzando la memoria, mi viene in mente un servizio televisivo di qualche anno fa', ancora al tempo del protocollo di Kyoto. Si intervistavano persone qualunque di una qualche provincia americana, su quanto sapevano del riscaldamento della terra e sulla necessità di prendere provvedimenti. Il vuoto. Rimasi colpita dalla risposta di una distinta signora che affermava: noi stiamo bene così, è un problema che non ci riguarda, ci pensino gli altri.
Spreco e disprezzo del resto del mondo: la media americana di consumo di carne pro capite è di più di 100 kg all'anno, per produrre 1kg di carne di manzo occorrono 16.000-20.000 litri d’acqua, fate un po' di conti, e questo è solo un esempio. Poi c'è lo spreco di petrolio, e di energia, con ricadute sull'inquinamento, e il riscaldamento globale.
Non siamo certo noi italiani a poter fare le prediche visto che li seguiamo a ruota, i nostri miti. Ora che siamo cresciuti però dovremmo anche pensare a cambiare modello.
venerdì 12 febbraio 2010
Gas soporiferi.

Sarà così? Forse i grandi fratelli e i festival di sanremo, i mondiali in HD e gli intrattenimenti ridanciani televisivi fanno le veci del sinistro gas.
Il risultato è uguale. Nulla ci sfiora e ci indigna: nè la corruzione dei politici, nè le tangenti a suon di escort, nè la profonda abiezione morale che ogni giorno dal pulpito pubblico e televisivo dà spettacolo di sé con protervia (e con l'assoluzione dei vertici della chiesa!).
Non entro nel merito di chi sia colpevole, o se lo sia effettivamente, dovrebbero esserci le autorità competenti a stabilirlo. Ma qualcosa non funziona: subito dopo l'annuncio clamoroso di truffe e corruttele, arriva puntuale la smentita. Un errore, un fraintendimento, un tranello, un complotto.
Quindi le cose stanno così: o abbiamo una magistratura effettivamente da buttare in blocco, fatta da cospiratori rossi, o stolidi incompetenti totali, oppure le "prove" che spingono tali magistrati a muoversi sono tanto inconsistenti da svanire come neve al sole. La terza ipotesi è che ci sia una naturale propensione italica a insabbiare. Propendo per quest'ultima, anche alla luce degli avvenimenti di cui son stata testimone nei miei 60 anni di vita. Forse la memoria mi inganna , ma c'è qualche losco "affaire" italiano che sia stato chiarito? Bombe , attentati, omicidi, scandali economici, sospetti di intrallazzi mafiosi, da Fanfani, Andreotti & C in poi, nulla si è mai dipanato.
Solo la pervicace costanza dei giudici di Milano negli anni '90 è sfociata in una vera e propria pulizia, con processi ed arresti. Ma a che prezzo! Ed oggi c'è pure un revisionismo di questa unica buona pagina pulita della nostra repubblica, si affossano i giudici, e si santificano come martiri i condannati, beccati con le mani nel sacco.
E' pura utopia auspicare un po' di trasparenza? Non si sa se rimestare nel fango sia uno sport praticato più a destra o a sinistra. Di certo l'attuale governo ama mettere le toppe e i bavagli a ogni sospetto, e di fatto mentre i rei e presunti tali di sinistra, si affrettano a dare le dimissioni, come è giusto e sacrosanto, per gli esponenti di destra c'è sempre qualche giustificazione o qualche decreto "SALVA-PINCO". Tale ha già annunciato il premier per togliere le castagne dal fuoco a Bertolaso: faremo una legge per tutelare chi è indispensabile all'emergenza spazzatura.
Sembra una barzelletta di quelle che il presidente del consiglio ama sciorinare ad ogni occasione e intervista.
Ora si annuncia anche un bavaglio alle trasmissioni TV troppo faziose (leggi veritiere), non avendo trovato altre strade si invoca l'inefficienza della par condicio.
Insomma tutti in riga, zitti e mani in seconda! Ad aspettare un altra zaffata di gas.
venerdì 5 febbraio 2010
Impedimenti.

Devo riderci su per non piangere, pretendere di essere al di sopra della legge, anche se solo quella umana, è talmente fuori dai seminati che sembra roba da Caligola o altri imperatori scoppiati.
Giovedì sera non ho resistito alla tentazione di vedere Annozero. Questa trasmissione insieme a quella di Augias, Le storie, in onda alle 12,40 su Raitre, sono le sole che vedo in RAI (abbonamento cheap...ma per 2 sole cosette così, un po' caro).
Ma mentre L'Augias quotidiano me lo posso godere all'ora di pranzo, solo da quando sono pensionata, e non mi fa mai andare nulla di traverso, la serata con Annozero diventa l'incubo del mio cagnetto, che di solito dorme serenamente sul divano accanto a me, ma poichè è un cane sensibile e pauroso, sentendomi alzare la voce e fare i commenti indignati ad ogni intervento di Ghedina, si spaventa e scappa sotto il tavolo. Ovviamente ieri sera si è parlato di giustizia, di mafia, delle rivelazioni di Ciancimino figlio e del processo breve.
E' inutile che faccia il riassunto, chi vuole può vedere la replica sul sito RAI, vorrei solo esprimere alcune mie riflessioni, che ovviamente non interessano nessuno, ma lo devo al mio fedele cagnolino. Mentre Travaglio faceva la sua relazione dei fatti, pensavo:" Se un alieno superpartes sbarcasse qui e vedesse la situazione italiana , che idea potrebbe farsi? "
Constaterebbe che esiste un parlamento, delle leggi morali e materiali, una costituzione, una magistratura per amministrare la giustizia e far rispettare le regole, e un sommo pontefice che sorveglia la moralità degli individui, insomma delle regole ben precise per un paese democratico e civile. E poi con grande meraviglia, constaterebbe che c'è un capo in odore di aver disatteso alcune regole (anche morali), ma che vuole esserne al disopra, e i suoi ministri lo proteggono e lo agevolano, il sommo pontefice lo assolve. Non solo, ma tutto il governo da lui presieduto, è contro la magistratura, che è considerata un covo di cospiratori, e la popolazione, che deve assoggetarsi alle regole che lui rifiuta, lo plaude.
Pazzesco no? Non occorre essere alieni per capirlo, ma fingiamo di esserlo per non farci influenzare dai Travaglio e dai Santoro. Anche sforzandomi però non riesco a trovare logica questa situazione.
L'intervento di Giorgio Bocca, è stata l'altra cosa che mi ha fatto riflettere. Guardo quel grande vecchio con estrema ammirazione. Dall'alto della sua intoccabile e inavvicinabile saggezza può permettersi di parlare fuori dai denti senza ipocrisia, e rispondere all'osservazione provocatoria di Santoro: "Lei critica il sultano, ma gli italiani lo hanno votato" e lui prontamente ribatte un secco: "E hanno fatto male!" Bellissima puntualizzazione, chiara e semplice che nessuno ha mai il coraggio di fare! Gli italiani sbagliano, hanno sbagliato ad avere fiducia in Mussolini, e solo la tragedia li ha fatti (momentaneamente) rinsavire. Si scrivono trattati e si spendono fiumi di parole per giustificare il largo consenso di Berlusconi: perchè? Perchè sembra del tutto ingiustificato, i fatti sono tutti a suo sfavore: l'occupazione è in grave stato di allarme, lui dice di avere abbassato le tasse e parla demagogicamente dell'abolizione dell'ICI. Ma in realtà i numeri dicono che la pressione fiscale è invariata se non addirittura aumentata. Ognuno può constatarlo obbiettivamente nelle proprie tasche. Sono tutti felici e contenti, ma poi scavando c'è scontento tra operai, imprenditori, commercianti, pensionati, insegnanti, precari, studenti e ricercatori. Da quali categorie nasce quindi il grande consenso al sultano? In una puntata delle storie di Augias, di cui sopra, il giornalista del Corriere Pierluigi Battista dice che secondo la sua opinione si vota il PdL perchè dall'altra parte non c'è nulla di meglio, un po' come ai tempi della DC, quando i partitini erano o troppo piccoli o troppo faziosi, e l'altra unica alternativa era un improponibile Komunismo in odore di stalinismo. Secondo Battista perciò gli italiani non votano "PRO" Berlusconi, semplicemente non votano nemmeno PRO opposizione, diverso sarebbe il voto se si esprimesse un "CONTRO".
La spiegazione mi convince fino ad un certo punto, se ci fosse un vero scontento la gente andrebbe a dare un voto di disapprovazione, magari anche se non troppa convinta. L'alternanza del bipolarismo dovrebbe servire a questo. Invece noi italiani votiamo per "L'uomo carismatico", siamo alla ricerca freudiana dal Grande Padrone che guida con mano ferma, ma è anche buono e paternalistico (e incarna anche un po' dei nostri difettucci, così ci può perdonare meglio).
Senza Berlusconi il PdL sarebbe già affossato da tempo. Penso purtroppo che debba passare ancora molta, non acqua, ma merda sotto i ponti, perchè ci sia una alzata di testa da parte del popolo. Nel frattempo saremo sommersi.
domenica 24 gennaio 2010
TV educational.
Se qualcuno, come me, non ha mai visto il grande fratello, per una volta faccia eccezione e guardi almeno questo video: è molto educativo. L'ho trovato mentre cercavo su google la notizia di qualche giorno fa sull'episodio degli insulti alla bambina Down, avvenuto in una pizzeria a Treviso.
La notizia mi era sfuggita, perchè da un po' soffro di una certa nausea a seguire la cronaca. Non ho potuto però non sentire gli strascichi, e l'eco della bravata, quindi ne cercavo l'origine.
Non riesco a commentare il comportamento del tizio trevigiano, mi sento troppo coinvolta. La personale esperienza mi ha reso più sensibile riguardo ai "diversi", ai "disabili". Ma sarebbe augurabile che non occorra per forza avere tristi vicissitudini per comprendere la situazione dei meno fortunati, e comportarsi di conseguenza.
Torniamo invece al video del grande fratello. Non ce l'ho fatta a guardarlo fino in fondo. E' TROPPO noioso! Come si può seguire con interesse il dialogo di due ragazze che si vestono e strambottano sciocchezze, come fossero sole, a casa loro. Quale stimolo intellettivo o di qualsivoglia genere può essere generato dall'osservare dal finto buco della serratura una vita quotidianamente finta e punto coinvolgente di gente che si fa la barba, la doccia, si veste, esterna parolacce, bisticcia e pindola per casa nullafacente? Mi sfugge. Ma mi induce alla malinconica riflessione di quali e quanti falsi valori ci vengono subdolamente instillati giorno dopo giorno dalla TV del bengodi, della società dell'opulenza, del divertimento ad ogni costo, delle vacanze e dei telefonini, in una parola dell'apparire e non dell'essere.
Ciliegina sulla torta, leggo del decreto di governo che vuole impedire la programmazione su Sky dei film vietati ai minori, dalle 8 alle 24. A parte il fatto che Sky programma già in orari notturni film hard, e che fornisce ai suoi clienti un "parental control" per evitare la visione ai minori di film indesiderati, questa mi sembra solo l'ennesima norma che vuole colpire le TV a pagamento rivali del nostro strano caso di governo che è anche TVpubblica-privata.
Quindi mentre stiro di pomeriggio non potrò vedere "Arancia meccanica", neanche pagando, invece potrò abbuffarmi di "grandi fratelli", di quiz con sgarambolone discinte, di esposizioni di tette e lati B, ad ogni fascia oraria e ogni piè sospinto. Pare che sia ritenuto molto più diseducativo un film di Kubrick che una puntata "fratelliana". Giudicate voi.