martedì 5 maggio 2009

Cavalieri d'Italia.

Non posso proprio lasciarmi scappare l'occasione di commentare questa ghiotta bagarre mediatica che si è abbattuta sul povero Cavaliere. Cavaliere "con macchia" ancorchè senza paura, perchè pare che il consenso a lui favorevole "tiene". Mi domando cos'altro deve fare uno per perdere un po' di credibilità: le ha fatte tutte, dico tutte. Su di lui gravano sospetti che nemmeno Travaglio ha scovato. Ora c'è pure l'ombra di sospetto di corruzione di minorenne, se dobbiamo credere a quella povera incapace e manipolata della moglie. Mi crogiolo nelle dichiarazioni dei vescovi che leggo (anche se con la puzza sotto il naso) su L'Avvenire. Eilà, deve proprio aver superato i limiti se perfino i vescovi, equilibristi nella difficile arte dei "due pesi due misure", che tacciono sempre sulle duplici famiglie di chi si erge a difensore della Famiglia, questa volta hanno sentito il bisogno di dire qualcosina. Un 'altra infame congiura della sinistra: il premier lamenta che contro di lui c'è anche un ondata di falso perbenismo. Gli direi: mio caro, se si cavalca l'umore del popolo, si rischia anche questo. E ben venga! Forse laddove hanno fallito il misurato e serio impegno di Prodi, il buonismo di Walter, la "falsa" etica della sinistra, che non ha voluto strumentalizzare il mega-conflitto d'interessi del cavaliere, là riuscirà proprio la stessa arma che gli ha fornito tanto gradimento: la TV bieca, il gossip da barbiere, il populismo che oggi ti esalta e domani ti lancia monetine: storia docet.
L'obbiezione sul "privato" che non deve incidere sul pubblico, contiene un errore macroscopico:
anzi più errori e contraddizioni: 1) La vita privata di un personaggio pubblico, se vuole essere preservata, deve essere mantenuta su basso profilo, e non sbandierata con spot ogni piè sospinto, non si può sfruttarla quando conviene e tenerla nascosta quando no. 2) Se nel privato ci sono implicazioni politiche pubbliche: vedi la candidatura di personaggine che non brillano esattamente per la loro militanza e impegno in politica, ma più che altro per la "vicinanza" al premier, la cosa ovviamente diventa pubblica.
Concludo, perchè non c'è molto da dire di più su una vicenda che si commenta da se, dicendo che al Berlusca gli va bene di non essere iraniano.

3 commenti:

Sassi a Parte di Ernestina Gallina ha detto...

Dovrebbe vergognarsi. Il colmo è che dopo aver detto che la faccenda riguarda la sua sfera privata va a Porta a Porta a difendersi e calunniare la moglie, cornuta e mazziata.
Uno spettacolo disgustoso.

Unknown ha detto...

Già, che signore è stato Clinton al confronto...

Anonimo ha detto...

Io , d'altra parte, continuo a stupirmi della dabenaggine di chi lo vota.
Da poco è uscita un'indagine da cui risulta che viene votato dalla maggioranza degli operai...ma lo sanno che le leggi salva manager gli appartengono??
Gli stessi manager che , stra-pagati, mandano le aziende in rovina e gli operai li licenziano senza pietà??
Ma di può?

Anonimo Istriano