
Per la Chiesa, oggi come quarant'anni fa, separare la sessualità dalla procreazione è sbagliato ed espone al rischio dell'infelicità. E questo legame va rispettato sia scegliendo di non usare anticoncezionali sia, nel caso i figli non arrivino, rinunciando all'uso delle tecniche per la fecondazione assistita." A questo tema è strettamente legato quello delle coppie di fatto che il Papa ha affrontato direttamente ricevendo in visita ad limina i vescovi d'Ungheria. Creare una mentalità permissiva su questo fronte, ha detto Ratzinger, contribuisce alla grave crisi dell'istituzione familiare, testimoniata dalla notevole diminuzione dei matrimoni e delle nascite, oltre che dall'impressionante aumento dei divorzi. "La vita è sempre un dono inestimabile; ogni volta che si assiste al suo sorgere percepiamo la potenza dell'azione creatrice di Dio che si fida dell'uomo e in questo modo lo chiama a costruire il futuro con la forza della speranza". Papa ipse dixit. Difendiamo la "vita" anche prima che si manifesti, quando è una sola cellula uovo, oppure quando è allo stadio di solo 4 o massimo 8 cellule. Invece i bimbi sfortunati che nascono a Gravina di Puglia, lasciamoli nel degrado, sia familiare che di case fatiscenti e pericolose in cui giocare senza sorveglianza e cura, se puoi muoiono orrendamente, in fondo a un pozzo o sotto una statua di pietra che gli cade sopra, bè pazienza, è stato il volere di dio. E questo se ci vogliamo fermare qui in italia, dove i figli sono generalmente desiderati, nutriti e ben accuditi, e non diamo un occhiata al terzo mondo dove ahimè, vengono i brividi e i sensi di colpa ogni volta che leggiamo le condizioni di vita dei bambini denutriti, ammalati, violati, maltrattati, abbandonati. Dono inestimabile la vita per loro? Non hanno chiesto di nascere, e un preservativo non nuoceva a nessuno se usato prima. Invece ora che ci sono e soffrono, la chiesa in primis si dovrebbe occupare di loro, invece di trastullarsi con i sofismi sulla pillola del giorno dopo, le barriere meccaniche (orribile crimine!!), le coppie di fatto (che gliene frega se son di nome o di fatto?).
Non sento mai dichiarazioni di condanna da parte della chiesa per i responsabili della condizione in cui si trovano tantissimi bambini nel mondo, per la guerra, per la fame, per L'AIDS, e nei paesi "civili" oggetto di violenza, mandati a lavorare in nero, a commettere crimini. Della serie, andate e moltiplicatevi e dimenticate il frutto delle moltiplicazioni. Per quanto mi sforzi, non riesco a vedere il "peccato" in una procreazione responsabile, oggi possibile grazie alla scienza e alla medicina. La famosa questione del contronatura non regge, dal momento che l'80% o forse più (anzi se ci penso bene molto di più) di quello che facciamo, e che fanno anche preti, vescovi, papi e suore, è decisamente contro-natura, la natura di per sè ci lasciarebbe morire di pneumococco pneumoniae, e invece ci curiamo con la penicillina, la natura avrebbe fatto morire me e la nascitura nel medio evo, e invece siamo vive grazie al taglio cesareo. Forse qualcuno potrebbe obbiettare che medicine e atti chirurgici dedicati a salvare la vita non sono peccato, mentre la pillola o peggio l'aborto, impediscono o troncano la vita sul nascere. Ma la fecondazione assistita allora? perchè sarebbe contro i dettami religiosi? Non sarà invece che questa nostra religione cattolica è leggermente arroccata su posizioni mediovali e "sessuofobe"? Non mi spiego altrimenti neanche il celibato dei preti ancora così difeso, e la chiusura totale alla entrata della donna negli ordini ecclesiastici.
Un ultima considerazione sulla procreazione assistita: si è fatto tanto, anche un referendum manipolato al massimo da un oscurantismo bieco, perchè le 4, dico 4 di numero, cellule originatesi dopo poche ore dalla fecondaziuone, non devono assolutamente essere usate per altri scopi diversi dall'impianto in utero. Cioè, se ne producono per forza 3-4 di queste "blastocisti" (mi rifiuto di chiamarli embrioni, perche l'embriogenesi a questo stadio ancora non è iniziata), ma ne serve solo una, che fare delle altre? Gettarle nella spazzatura è fuori questione, se non altro per la fatica che c'è voluta a ottenerle. La legge dice "impiantiamole tutte" anche quelli difettose, così la povera donna oltre al bombardamento di ormoni, e l'intervento a cui a dovuto sottoporsi, si becca magari 3-4 gemelli, oppure nessuno se le blastule non attecchiscono, oppure un figlio con problemi genetici. E niente uso improprio e peccaminoso al massimo, di quelle preziose blastulette per la ricerca sulle staminali. Durante la campagna per il referendum ho sentito di tutto e di più, blaterato da persone incompetenti in materia, che pontificavano su questo Film Horror, dove i nuovi Frankestein usano gli embrioni vivi e piangenti da sacrificare come cavie sull'altare della ricerca perfida e atea. Quel grumetto di 4 cellule è vita, dal punto di vista biologico, non c'è alcun dubbio. Ma che tipo di vita? non la mia o di chi legge, che possiamo dire: "Cogito ergo sum". L'embrione non cogita, mentre il neonato e anche il feto verso le ultime settimane di gestazione, sì, anche se non nel senso che intendiamo noi, ma è ormai iniziato il processo di apprendimento e di interazione con gli altri esseri che è la vera VITA. La sopravvivenza biologica di qualche cellula non si può paragonare alla Vita con la V maiuscola. Se così fosse allora io sarei colpevole di numerosi stragi ai danni di colture cellulari che non ho nutrito bene o che ho lasciato inquinare durante i miei 30 anni di lavoro in laboratorio. Ero Hitler e non lo sapevo!